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  • Un soldato che divenne un predicatore
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1981
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  • PREDICAZIONE DEL REGNO
  • UNA LICENZA DETERMINANTE
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  • MANTENGO LA MIA DECISIONE
  • PREDICAZIONE IN FRANCIA
  • RIFIUTO DI FARE COMPROMESSO
  • PROVE DELLA GUIDA DI GEOVA
  • RITORNO IN AMERICA
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1981
w81 15/4 pp. 24-29

Un soldato che divenne un predicatore

Narrato da Richard A. Boeckel

MENTRE ero nell’esercito, durante la seconda guerra mondiale, cominciai a studiare della letteratura biblica. Leggendo e cercando di capire le cose, mi ponevo questa domanda: Che ne pensa Dio delle difficili situazioni che s’incontrano nella vita d’oggi?

Ragionavo che nel 1776, quando furono fondati gli Stati Uniti, c’erano stati uomini coraggiosi che avevano dato la vita per la patria, e a molti di loro addirittura dispiaceva il fatto di avere una sola vita da offrire. Ma in effetti, mi chiedevo, quali benefìci eterni erano derivati dal loro nobile sacrificio? Certo non avevano sconfitto i maggiori nemici dell’uomo, le malattie e la morte, poiché tutti quelli allora in vita erano morti da un pezzo.

La triste verità è che nessun governo umano può vincere la morte, e nemmeno le malattie o la vecchiaia. Ma ora stavo imparando a conoscere il governo di Geova Dio, il governo che può vincere questi nemici e che lo farà. In una profezia riguardante Gesù Cristo, il re nominato da Dio, la Bibbia dice: “Ci è nato un fanciullo, ci è stato dato un figlio: e il governo sarà sulla sua spalla . . . dell’incremento del suo governo e della pace non ci sarà nessuna fine”. — Isa. 9:6, 7, La Bibbia del re Giacomo (AV).

Gesù insegnò ai suoi seguaci a pregare per questo governo di Dio. “Pregate dunque in questa maniera”, disse. “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno. Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra”. Questo governo o regno, che come mostra la Bibbia eliminerà ‘morte, dolore, grido e pena’, è senz’altro superiore a qualsiasi governo umano. E poiché Gesù esortò a ‘cercare prima il regno di Dio e la Sua giustizia’, trovavo logico che i sostenitori del Suo governo dovessero mettere al primo posto nella vita l’ubbidienza alle leggi di Dio. — Matt. 6:9, 10, 33; Riv. 21:3, 4, AV.

Essendomi convinto di queste cose, chiesi di essere congedato; ma la domanda fu respinta.

PREDICAZIONE DEL REGNO

Da ciò che imparavo mi rendevo conto della responsabilità cristiana di annunciare ad altri la “buona notizia del regno”. (Matt. 24:14) Mentre mi trovavo a Fort Francis E. Warren, nello Wyoming (U.S.A.), cominciai a frequentare le adunanze dei testimoni di Geova nella vicina Cheyenne, e ottenni delle provviste di letteratura. Nelle settimane successive distribuii centinaia di libri e opuscoli nell’ospedale del campo e nelle camerate. Ben presto le autorità del campo vennero a sapere di questa campagna di predicazione e cercarono di trovare il responsabile. Ma gli uomini mi aiutarono a non essere scoperto.

Andavo di branda in branda per parlare quietamente a singoli individui o a piccoli gruppi. Nel frattempo alcuni soldati facevano la guardia alle porte situate all’inizio e alla fine della camerata. Quando venivano degli ufficiali a cercarmi, gli uomini mi avvisavano e me ne andavo dalla porta opposta. Mi recavo quindi nelle camerate di un altro settore del campo e cominciavo a dare testimonianza. Non riuscivo però a ottenere il congedo.

UNA LICENZA DETERMINANTE

Nell’agosto del 1944 mi fu concessa una licenza per assistere all’Assemblea Teocratica Annunciatori Uniti tenuta a Denver, nel Colorado. Penso proprio che dietro la concessione di questa licenza ci sia stata la mano del Signore, specialmente in vista di ciò che accadde all’assemblea.

In una delle sessioni ero seduto a fianco a Lotta Thayer, una Testimone di Abilene, nel Kansas. Durante la conversazione venne a conoscenza dei problemi che incontravo cercando di servire Dio in un ambiente militare, tenuto conto di ciò che avevo appreso da Isaia 2:4 e da altri versetti attinenti.

“Lo sai chi abita vicino a me?” mi domandò. “La madre del generale Eisenhower! È una testimone di Geova. Saresti contento se ti scrivesse?”

“Ma certo!” esclamai.

AIUTO DALLA MADRE DI EISENHOWER

Verso la fine di agosto ci trovavamo nel Colorado per delle manovre. Rifiutai di fare la guardia e fui convocato al quartier generale. A metà strada mi fu detto di mettermi a sedere sotto un albero finché non fossi stato chiamato. Mentre aspettavo, un soldato gridò: “Posta!” e qualcuno mi consegnò una lettera. Avevo appena finito di leggerla quando fui chiamato a rapporto.

Entrando nella tenda del quartier generale, dov’erano riuniti tutti i gradi superiori, non feci il saluto. Un ufficiale disse: “Non saluti i tuoi superiori?”

“Nossignore”.

“E perché?”

Rispettosamente spiegai le mie ragioni, basate sul mio intendimento della Bibbia. Al che l’ufficiale disse: “Il generale Eisenhower dovrebbe mettervi tutti in fila, voi testimoni di Geova, e fucilarvi!”

“Pensa che fucilerebbe anche la propria madre?” chiesi.

“Che vuoi dire con questo?” replicò.

Misi la mano in tasca, estrassi la lettera della sorella Eisenhower e gliela porsi. “Ho appena ricevuto questa lettera dalla madre del generale mentre aspettavo che mi chiamaste”.

Mentre leggeva la lettera, che vedete riprodotta nella pagina a fianco (ne riportiamo la traduzione in calcea), anche gli altri ufficiali si avvicinarono per vederla. Pensosamente, e con un atteggiamento del tutto diverso, mi restituì la lettera. “Torna al tuo posto”, disse, “non voglio avere storie con la madre del generale”.

Ida Eisenhower, il cui figlio divenne in seguito presidente degli Stati Uniti, aveva all’epoca 82 anni. Leggendo la sua lettera si capisce che per la maggior parte della vita era stata testimone di Geova. La sua lettera non avrebbe potuto giungere in un momento migliore! Il suo incoraggiamento fu proprio quello di cui avevo bisogno.

MANTENGO LA MIA DECISIONE

Nonostante continuassi a chiedere il congedo, non mi fu concesso. Tuttavia rifiutai di partecipare a qualsiasi attività che pensavo violasse direttamente i princìpi biblici. Una volta questo diede luogo a una situazione comica. Una sessantina di noi avevamo disposto in cerchio le brande nella camerata per ascoltare le istruzioni di un maggiore in visita. In piedi al centro del grande cerchio egli si girò attorno e puntò il dito verso di me. “Tu: Facci vedere come si lancia una bomba a mano”.

“Non posso, signore”, risposi.

“E perché?”

“Perché qualcuno potrebbe farsi male”.

Gli altri ragazzi, conoscendo tutti la mia fede basata sulla Bibbia, si rotolavano sulle brande sbellicandosi dalle risa, finché si creò una tale confusione che il maggiore non riuscì più a trovarmi. Così passò ad altro.

PREDICAZIONE IN FRANCIA

In seguito, mentre ancora cercavo di lasciare l’esercito, fui mandato in Francia. Accettai questo cambiamento come la volontà di Geova e decisi di servirLo qualsiasi cosa fosse accaduta. Mi si aprirono così meravigliose opportunità di servire il Regno in Francia. L’Annuario dei Testimoni di Geova del 1981 accenna brevemente qualcosa al riguardo al sottotitolo “Un soldato americano fa discepoli”.

Giunto in Francia verso il 1º ottobre 1944, inviai del denaro alla Watchtower Society a New York chiedendo letteratura in francese. Per mesi non arrivò nulla.

Avendo studiato all’Università di Grenoble nell’estate del 1933, conoscevo un po’ di francese. Potevo quindi predicare alla popolazione locale ovunque ci trovassimo: a Nancy, Dijon, Le Mans e Vittel. Spesso era mezzanotte quando facevo ritorno al campo dopo aver trascorso dalle cinque alle dieci ore a far visite a domicilio portando il messaggio del Regno.

A Parigi conobbi Henri Geiger, che allora soprintendeva all’attività dei testimoni di Geova in Francia. Tramite lui ottenni della letteratura in francese. Avendone pochissima, prestavo un opuscolo a un padrone di casa per tre o quattro giorni, dopo di che tornavo a prenderlo per prestarlo a qualcun altro. La mia predicazione e il mio rifiuto di portare le armi o salutare gli ufficiali richiamavano molto l’attenzione. Eppure non ottenevo il congedo!

RIFIUTO DI FARE COMPROMESSO

Verso il tempo in cui i tedeschi scatenarono l’ultima grossa offensiva nella battaglia delle Ardenne, fui convocato al locale quartier generale dell’esercito. A causa della scarsità di combattenti, volevano che accettassi di portare le armi. Mi ordinarono inoltre di salutare gli ufficiali e di smettere di predicare. Il colonnello disse: “Mi aspetto che tu ti comporti da bravo soldato”.

Spiegai al colonnello: “Se tutti accettassero i miei consigli morali basati sulla Bibbia, fra i soldati non ci sarebbero problemi di ubriachezza o di malattie veneree”.

Al che il colonnello rispose: “L’America non può negare ai suoi soldati i piaceri della carne, perché l’America è fondata su questo principio”.

Corressi il colonnello, dicendogli che, se ben ricordavo, l’America era fondata sul principio dell’onorabilità del matrimonio, e non incoraggiava l’adulterio e la fornicazione. A questo punto ricevetti l’ultimatum: ‘O la smetti di predicare o domattina ti fuciliamo’. Usando le parole degli apostoli riportate in Atti 4:19, 20 e 5:29, risposi che dovevo ubbidire a Dio anziché a loro, e che quindi non potevo smettere di parlare del regno di Dio.

Non fui fucilato, ma venni arrestato e messo a scavare una latrina. Eccomi là, in un buco profondo quasi due metri, col sergente Randy Tarbell che mi sorvegliava dall’alto. Dopo la guerra Randy studiò con John Booth, ora membro del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova, e oggi Randy è un anziano cristiano.

PROVE DELLA GUIDA DI GEOVA

Essendoci ancora grande bisogno di combattenti, un giovane soldato fu trasferito da Vittel e io fui mandato a rimpiazzarlo. Così non ero più agli arresti. E invece di vivere sotto una minuscola tenda, ora avevo una stanza con un vero letto nel lussuoso Hôtel des Grandes Sources di Vittel!

Il giorno dopo essere arrivato ricevetti uno scatolone con una sessantina di libri, la letteratura che avevo ordinato alla Watchtower Society quasi cinque mesi prima. Era stata sballottata da un posto all’altro a causa dei miei continui spostamenti. La nascosi sotto il letto. Per la prima volta mi trovavo in un luogo dove potevo tenere senza pericolo la letteratura biblica. Dovette senz’altro esserci la mano di Geova. Ma oltre ai libri in francese, la Società mi aveva mandato libri in italiano, russo e tedesco. “Perché?” mi chiesi. “Non lo sanno che sono in Francia?”

Ebbene, la mattina dopo scesi in sala da pranzo, e cosa vidi? Non credevo ai miei occhi! C’erano una cinquantina di soldati italiani! Era ormai il febbraio del 1945, ed essi si erano uniti agli alleati nella lotta contro i nazisti. Ma non è tutto. Nell’albergo alloggiavano anche una cinquantina di soldati russi. Nei giorni successivi, mangiando insieme nella mensa, riuscii a comunicare con loro in lingue che conoscevamo e a distribuire tutti i libri in italiano e in russo.

E i libri in tedesco? In seguito, a Nancy, incontrai sessanta prigionieri tedeschi. Conoscendo il tedesco, fui in grado di dar loro testimonianza. Come furono felici di avere qualcosa da leggere! E come compresi chiaramente che Geova dirige la predicazione del Regno! Sono convinto che tutto questo non sarebbe mai potuto accadere per caso.

Nelle settimane che rimasi a Vittel, visitai quasi ogni famiglia in città portando il messaggio del Regno. Non dimenticherò mai una visita. Si tratta di André e Suzanne Perrin. Ci sedemmo intorno al tavolo insieme con i loro figli e studiammo fino a mezzanotte. La mattina dopo, mentre passavo, Suzanne mi chiamò: “Monsieur Richard, lo sa cosa ho fatto ieri sera dopo che è andato via? Ho bruciato tutti i miei crocifissi, le immagini, le madonne, i rosari. Un bel falò!”

Di recente Suzanne mi ha scritto, dicendomi che oggi la congregazione di Vittel è formata da una cinquantina di persone. Il marito è morto, ma lei, il figlio e altri parenti sono Testimoni attivi. Per me è stato un grande privilegio poter piantare i semi della verità del Regno in Francia e vedere alcuni di essi portare frutto mentre ancora aspettavo il congedo dall’esercito.

RITORNO IN AMERICA

La guerra in Europa finì poche settimane dopo, agli inizi di maggio. Poco dopo eravamo sulla via del ritorno, diretti in America.

Ci mandarono a Camp Lee, in Virginia, in attesa di essere congedati. Mi misi in contatto con il gruppo dei testimoni di Geova locali e trascorsi la maggior parte del tempo predicando, sia alla popolazione del luogo che nell’enorme campo militare. Ogni giorno uscivo con una borsa della spesa contenente circa venticinque pubblicazioni bibliche e le distribuivo tutte. I fratelli dovevano continuamente fare viaggi extra a Richmond per rifornirsi di letteratura.

Arrivò l’ultimo fine settimana prima del congedo. Mi restavano tre giorni per predicare nell’esercito. Non avevo più letteratura. Che fare? Andai in un locale del campo dove tutti gli uomini aspettavano di ricevere il congedo. Fermandomi sulla porta, dissi a voce alta: “Ragazzi, posso avere la vostra attenzione? Ho un messaggio per voi e qualcosa che potete portarvi a casa per tutto il prossimo anno”.

Fecero capannello intorno a me e diedi loro testimonianza, mettendo in risalto il fatto che il regno di Dio è l’unica speranza per l’umanità. Presentai le riviste La Torre di Guardia e Consolazione (oggi Svegliatevi!) e feci l’abbonamento a chi lo desiderava. In certi casi riuscii a ottenere una dozzina di abbonamenti in una sola camerata. L’ultimo abbonamento lo feci alle 2 del mattino sull’autobus che mi riportava a New York. Arrivai a casa con 203 dollari, pari a 203 abbonamenti. Ero stato congedato dall’esercito con onore.

Nei 35 anni da allora trascorsi, le mie convinzioni circa le promesse di Dio riguardo al Regno non sono state minimamente scosse. Dopo aver lasciato l’esercito fui in grado di raggiungere il mio obiettivo di servire come ministro di Dio. Nel corso degli anni ho avuto molti privilegi nella congregazione cristiana, e attualmente presto servizio come anziano. Da più di tredici anni svolgo il servizio di predicazione a tempo pieno, proclamando la buona notizia del regno di Dio, l’unico governo che può recare pace durevole sulla terra.

[Nota in calce]

a Egregio Signore,

Un’amica, di ritorno dall’assemblea dei testimoni di Geova Annunciatori Uniti, mi ha detto di aver fatto lì la sua conoscenza. Sono lieta che abbia avuto il privilegio di assistere a tale congresso.

Negli anni passati ho avuto spesso il piacere di assistere a queste riunioni tenute da quelli che proclamano fedelmente il nome di Geova e il suo glorioso Regno che fra breve riverserà su tutta la terra le sue ricche benedizioni.

La mia amica mi ha comunicato il suo desiderio di avere notizie dalla madre del generale Eisenhower, la quale, le è stato detto, è testimone di Geova. Lo sono realmente, ed è stato davvero uno splendido privilegio essere unita a quelli [ai Testimoni] dei nostri giorni e a quelli dell’antichità menzionati negli annali della storia biblica fino a risalire ad Abele.

Generalmente ho rifiutato di soddisfare simili richieste, desiderando evitare qualsiasi pubblicità. Tuttavia, essendo lei una persona di buona volontà verso Geova Dio e la sua gloriosa Teocrazia, sono molto lieta di scriverle.

Sono stata benedetta con sette figli, cinque dei quali sono viventi, tutti molto buoni con la loro mamma, e anche, penso, molto stimati da coloro che hanno imparato a conoscerli.

È sempre stato mio desiderio e oggetto dei miei sforzi educare i miei figli nella conoscenza e nel timore del Creatore. La mia preghiera è che tutti loro possano ancorare la loro speranza nel Nuovo Mondo la cui caratteristica principale è il Regno per il quale tutte le persone buone hanno pregato negli scorsi duemila anni.

Penso che Dwight, il terzogenito, cercherà sempre di fare il suo dovere con integrità, secondo ciò che ritiene essere suo dovere. Menziono lui in particolare a motivo dell’interesse da lei espresso nei suoi confronti.

E così, come madre del generale Eisenhower e come testimone del grande Geova degli eserciti (lo sono da 49 anni), sono lieta di scriverle per esortarla a mostrarsi fedele compagno e conservo di quelli che “osservano i comandamenti di Dio e hanno la testimonianza di Gesù”.

Non può esserci dubbio che ciò che ora è chiamato il periodo postbellico sia l’“ora” menzionata nei capitoli 17 e 18 di Rivelazione. Qui dieci è simbolo non semplicemente di dieci nazioni, ma piuttosto dell’intero numero o di tutte le nazioni, per cui, se alla fine di questa guerra avremo una vera Lega delle Nazioni che agirà efficacemente come guida superiore per tutte le nazioni della terra, questo ne costituirà ampia prova.

Senz’altro questo presagisce che molto presto la gloriosa Teocrazia, il regno da lungo tempo promesso di Geova, il grande Dio, e di suo Figlio, il Re eterno, dominerà l’intera terra e riverserà molteplici benedizioni su tutti quelli che mostrano buona volontà verso di Lui. Tutti gli altri saranno eliminati.

La esorto ancora a mostrarsi sempre fedele a queste “Autorità Superiori” e al Nuovo Mondo ormai così vicino.

Unita a lei nella speranza del Nuovo Mondo e nel lottare per esso, riceva i miei cordiali saluti.

Ida E. Eisenhower

[Immagine della lettera in originale a pagina 27]

[Immagine di Richard A. Boeckel a pagina 24]

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