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  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1981
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  • Battisti “assuefatti alla guerra”?
  • Previsioni fallaci
  • Adulazione
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1981
w81 15/5 p. 10

Significato delle notizie

Battisti “assuefatti alla guerra”?

● “Nella tradizione battista siamo assuefatti alla guerra”, ha detto un leader battista davanti a una commissione del Congresso Mondiale Battista tenuto nel luglio dell’anno scorso a Toronto, in Canada. Delmar Smyth, docente di amministrazione alla York University di Toronto, ha esortato i battisti di tutto il mondo a intraprendere una crociata per la pace. “Ci si presenta la scelta fra non-violenza e non-esistenza”, ha detto, esortando i battisti a “impegnarsi” per la pace.

Secondo lo “Star” di Toronto, Smyth ha indicato che “il concetto di ‘guerra giusta’ non fu accettato dal cristianesimo se non quando esso divenne religione ufficiale nel IV secolo d.C.” Il leader battista ha inoltre ribadito il fatto che i primi discepoli di Gesù “erano convinti che egli aveva insegnato e praticato la nonviolenza . . . I primi scrittori cristiani condannarono la guerra. Definirono assassinio l’uccidere in guerra”. Anche gli storici moderni riconoscono che questa era la posizione dei primi cristiani. Ora ci si chiede come reagiranno i battisti a questo invito alla pace. Cosa faranno nel caso scoppiasse un’altra guerra?

Previsioni fallaci

● Nel 1955 la rivista “Fortune” chiese a importanti personaggi della vita americana quali fossero le loro previsioni circa la vita nel 1980. Di recente il “Sunday Globe” di Boston ha ripubblicato alcune di quelle dichiarazioni, notando che “sprizzano fede nelle meraviglie della scienza e della tecnologia, nella produttività e nel dollaro americano”.

Nel 1955 George M. Humphrey, ex segretario americano al Tesoro, dichiarò: “Dobbiamo lavorare per far sì che nel 1980 si possano acquistare con un dollaro almeno il cibo e il vestiario che si acquistano oggi, e se possibile anche di più”. David Sarnoff, ex presidente della RCA (l’ente radiofonico americano), disse entusiasticamente: “Le sempre più abbondanti provviste di cibo e generi di consumo e i livelli più alti di vita, di istruzione e di salute dovrebbero facilitare il contenimento della violenza nei prossimi 25 anni . . . Non possiamo sapere quando si arriverà a ‘un mondo unito’ o come sarà, ma nell’èra della scienza e della tecnologia il principio di una legge mondiale garantita da una polizia mondiale sembra implicito”. Henry R. Luce ex direttore capo di “Time”, “Life” e “Fortune”, aggiunse: “Sicuro per quanto riguarda la sua persona, la sua dispensa e le sue possibilità, l’uomo del 1980 potrà iniziare la sua ricerca personale partendo da un gradino più alto nel campo delle imprese umane”.

Ora sappiamo ciò che questi 25 anni hanno realmente portato. È il caso di confidare nelle ottimistiche promesse dei capi del mondo, secondo cui gli uomini possono risanare le condizioni dell’umanità? O le persone realistiche dovrebbero invece riconoscere che viviamo veramente negli “ultimi giorni”, nei quali, secondo la Bibbia, ci sarebbero stati “tempi difficili”? — II Tim. 3:1; confronta Matteo 24:3-22.

Adulazione

● Secondo un dispaccio dell’Associated Press, Giovanni Paolo II, quando era in visita in Brasile la scorsa estate, ‘si mostrava ovviamente compiaciuto delle immense folle che lo circondavano osannando: “Re, re, re, Giovanni Paolo è il nostro re”’. Ma quando Gesù Cristo, del quale Giovanni Paolo dice di essere il vicario, si trovò in una situazione simile, reagì in modo alquanto diverso. Le folle, vedendo i miracoli di Gesù, cominciarono ad ammirarlo, dicendo: “Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo”, e Gesù si accorse che la folla aveva intenzione di “farlo re”. Ma anziché ‘compiacersi’ di tale adulazione, come fanno gli uomini politici, la Bibbia dice che egli “si ritirò di nuovo sulla montagna, tutto solo”. — Giov. 6:14, 15, versione cattolica della CEI.

Mostrando che nessun uomo può svolgere il ruolo di re nella vera chiesa cristiana, l’apostolo Paolo fece un vigoroso contrasto fra quelli che mostravano tale atteggiamento e i veri apostoli, dicendo: “Magari foste diventati re! Così anche noi potremmo regnare con voi. Ritengo infatti che Dio abbia messo noi, gli apostoli [Pietro compreso], all’ultimo posto, come condannati a morte . . . Voi onorati, noi disprezzati. . . . Ci affatichiamo lavorando con le nostre mani. . . . Siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti”. Pensate che questa descrizione scritturale degli apostoli di Cristo trovi riscontro nello spirito di quelli che affermano d’esserne i successori? — I Cor. 4:8-13, CEI.

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