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  • La vita sulla terra: una via per arrivare al cielo?

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  • La vita sulla terra: una via per arrivare al cielo?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1984
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  • Che dire del futuro della terra?
  • La terra sarà bruciata?
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1984
w84 15/7 pp. 3-6

La vita sulla terra: una via per arrivare al cielo?

IL NOSTRO pianeta è solo un luogo in cui nascere e trascorrere pochi anni tribolati, per poi andare a vivere, se siamo stati buoni, nell’eterna beatitudine in cielo o, se siamo stati cattivi, in un infuocato luogo di tormento? In quanto alla terra stessa, verrà il giorno in cui sarà ridotta a un tizzone?

Molti capi religiosi della cristianità risponderebbero affermativamente. Condividete idee simili? Cosa dice invece la Bibbia riguardo alla terra e allo scopo per cui Dio creò gli uomini su di essa? Il Salmo 115:16 risponde in maniera pertinente: “Riguardo ai cieli, i cieli appartengono a Geova, ma la terra l’ha data ai figli degli uomini”.

Lasciando da parte ogni dogma religioso ed esaminando ciò che è scritto nella Bibbia, notiamo che sin dall’inizio, nel dar vita all’uomo sulla terra, Dio fece la prima coppia umana a Sua immagine e somiglianza. (Genesi 1:26-28) Nulla fa minimamente pensare che il proposito di Dio fosse che infine essi e i loro figli morissero e andassero in cielo o in qualche altro luogo. Intanto che avrebbero eseguito il compito affidato loro da Dio d’‘essere fecondi e moltiplicarsi ed empire la terra’, il globo si sarebbe gradualmente riempito dei loro discendenti.

Dio preparò un luogo speciale, il giardino d’Eden, affinché la prima coppia umana avesse una dimora perfetta. Il racconto dice: “Geova Dio prendeva l’uomo e lo poneva nel giardino di Eden perché lo coltivasse e ne avesse cura”. (Genesi 2:8, 15) Esso sarebbe stato allargato secondo il bisogno, finché l’intera terra sarebbe infine diventata un paradiso con una illimitata quantità di cibi sani e squisiti e di altre risorse.

Che la terra dovesse essere più che una dimora temporanea o una via per arrivare ad altro destino è chiaramente indicato dalle successive parole che Dio disse ad Adamo: “Geova Dio diede all’uomo anche questo comando: ‘D’ogni albero del giardino puoi mangiare a sazietà. Ma in quanto all’albero della conoscenza del bene e del male non ne devi mangiare, poiché nel giorno in cui ne mangerai positivamente morrai’”. — Genesi 2:16, 17.

Tentati dal Diavolo, Eva e poi Adamo disubbidirono a questo comando e ricevettero la giusta punizione divina, la morte. Ma chiedetevi: ‘Cosa sarebbe accaduto se non avessero disubbidito?’ Si può chiaramente dedurre che avrebbero continuato a vivere, che non sarebbero mai morti. Sì, Adamo ed Eva sarebbero vivi ancora oggi, in perfetta salute e felicità.

Che dire del futuro della terra?

Albert Barnes riassume in una sua pubblicazione (Notes on the New Testament) il generale credo della cristianità circa il futuro della terra. Con riferimento a II Pietro 3:10, questo commentatore scrive:

“Anche la terra, e le opere che sono in essa, saranno bruciate. Vale a dire le opere sia di Dio che dell’uomo: tutta la creazione vegetale e animale, e tutte le torri, le città, i palazzi, i frutti dell’ingegno, i dipinti, le sculture, i libri, che l’uomo ha fatto”.

Com’è detto qui sopra, l’opinione invalsa da lungo tempo nella cristianità è che verrà il tempo in cui la terra non sarà più la dimora dell’uomo né di alcun organismo vivente. Secondo molti che sono assidui alla chiesa, il nostro pianeta sarà servito al suo scopo, poiché per loro essa è solo un banco di prova per il cielo o l’inferno.

A questo punto però sarebbe bene considerare un fatto: il proposito che Dio aveva riguardo alla terra e all’uomo cambiò quando Adamo ed Eva peccarono? Riscontrerete che non si può trovare un solo passo biblico che lo dica. Al contrario, molti anni dopo che la prima coppia umana aveva peccato, il profeta Isaia fu ispirato a scrivere:

“Questo è ciò che ha detto Geova, il Creatore dei cieli, il vero Dio, il Formatore della terra e il suo Fattore, Colui che la stabilì fermamente, che non la creò semplicemente per nulla, che la formò pure per essere abitata”. Isaia citò le parole di Geova: “Il mio proprio consiglio avrà effetto, e farò tutto ciò che è il mio diletto”. (Isaia 45:18; 46:10) Anche il salmista scrisse riguardo a Lui: “La tua fedeltà è di generazione in generazione. Hai solidamente fissato la terra, affinché continui a stare”. — Salmo 119:90.

Pertanto la Bibbia indica chiaramente che Dio, creando la terra, ne fece un elemento fisso e permanente dell’universo e che lo scopo preciso per cui la creò è che fosse abitata dalle creature umane. Quel proposito non è cambiato. Dio farà in modo che il suo proposito sia completamente adempiuto.

Ma non mostra la Bibbia che alcuni andranno in cielo? Sì, la Bibbia insegna che un limitato numero di persone vanno in cielo per un motivo particolare. Dio non ha bisogno di creature umane in cielo; né ha bisogno di portarle in cielo per dare loro la felicità eterna. Altrimenti, perché non le creò in cielo fin dall’inizio, dispensandole così da tutte le sofferenze e le angosce che hanno avuto sulla terra?

Nondimeno, quando Adamo ed Eva scelsero di disubbidire a Dio esercitando il libero arbitrio di cui li aveva dotati come creature intelligenti, Dio agì immediatamente affinché il suo proposito riguardo alla terra e all’uomo fosse ugualmente adempiuto. I particolari non furono rivelati tutti agli uomini che secoli dopo. Ma dalla rivelazione di ciò che la Bibbia chiama “sacro segreto” è evidente che Dio concepì subito il suo meraviglioso proposito per la redenzione dell’uomo. Questo avvenne “prima della fondazione del mondo”, cioè prima che Adamo ed Eva avessero figli da redimere come il loro fedele figlio Abele. — Romani 16:25; Efesini 1:4.

Un accenno a questo proposito venne dato quando fu fatta la promessa che sarebbe nato un “seme” da una certa “donna” e che questo “seme” avrebbe schiacciato la testa del “serpente”, eliminando così i problemi causati dalla ribellione. (Genesi 3:14, 15) Come lo sbocciare di un bel fiore, ulteriori informazioni circa il “seme” furono progressivamente rivelate, per cui, dopo la venuta di Gesù, il significato del “sacro segreto” divenne chiaro. Sì, Dio fece conoscere che questo “seme” sarebbe stato composto dal suo unigenito Figlio e da 144.000 altri che sarebbero stati “comprati di fra il genere umano”. Insieme a Cristo questi formeranno il Regno, o nuovo governo, che dai cieli governerà la terra. — Rivelazione 14:3, 4; Galati 3:16, 26-29.

Dio non preordinò, o non predestinò, per nome le persone che dalla terra sarebbero state portate nei cieli per formare questo governo, ma preordinò che tale gruppo sarebbe venuto all’esistenza secondo la sua divina volontà. Dio avrebbe determinato in seguito chi scegliere perché ne facesse parte, dopo cioè che suo Figlio fosse venuto sulla terra e avesse aperto la via della vita celeste.

Dopo che questo “sacro segreto” era stato completamente rivelato, l’apostolo Paolo, uno dei prescelti per andare in cielo, poté scrivere in merito ad esso rivolgendosi ad altri che avevano una speranza simile. Riguardo all’immeritata benignità così manifestata da Dio, Paolo disse:

“Questa egli fece abbondare verso di noi in ogni sapienza e buon senno, in quanto ci fece conoscere il sacro segreto della sua volontà. Esso è secondo il suo beneplacito, che egli propose in se stesso per l’amministrazione al pieno limite dei tempi fissati, cioè per radunare di nuovo tutte le cose nel Cristo, le cose che sono nei cieli e le cose che sono sulla terra. Sì, in lui, uniti al quale fummo assegnati come eredi, in quanto fummo preordinati [non come individui ma come gruppo dal numero stabilito] secondo il proposito di colui che opera tutte le cose secondo il modo che la sua volontà consiglia”. — Efesini 1:8-11; Rivelazione 14:1-4.

La terra sarà bruciata?

Ma che dire delle parole di Pietro secondo cui “i cieli e la terra che sono ora son custoditi per il fuoco”? (II Pietro 3:7) Ovviamente Pietro non può riferirsi ai cieli e alla terra letterali che la Bibbia dice rimarranno per sempre. (Ecclesiaste 1:4) Dio non ha nessun motivo di porre fine ai cieli dove risiede, e lo stesso dicasi di tutti i corpi celesti fisici. E il globo terrestre non gli ha dato nessun motivo di per sé di distruggerlo, malgrado ciò che gli uomini hanno fatto per contaminarne e inquinarne la superficie. Geova stesso ci dice che quando la terra fu creata, così impareggiabile e bella, i suoi figli celesti “gridarono gioiosamente insieme, e . . . emettevano urla d’applauso”. — Giobbe 38:4-7.

Lo scopo per cui Dio ha radunato un numero di eletti da portare nei cieli è quello di adempiere la sua volontà sulla terra, sì, di esaudire la preghiera che viene ripetuta da tanto tempo: “Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. (Matteo 6:10) Inoltre, alludendo al Salmo 37:10, 11, Gesù ne incluse le parole nel suo famoso Sermone del Monte: “Felici quelli che sono d’indole mite, poiché erediteranno la terra”. (Matteo 5:5) Da queste parole si capisce chiaramente che Gesù non pensava che la terra fosse semplicemente la via per arrivare al cielo. È vero che un limitato “piccolo gregge” eredita il dominio sopra la terra per un tempo specifico, ma la promessa di Gesù si allarga per includere anche tutti i miliardi di uomini che riceveranno un’eredità terrestre. (Luca 12:32; Rivelazione 7:9, 10) Non si tratterà solo di una breve vita piena di dolori, come quella che conosciamo ora, ma della vita eterna nella felicità!

Quando Pietro fa riferimento ai “cieli” che saranno bruciati, parla dei “cieli” simbolici. Sono i governi che esercitano il dominio sugli uomini che formano la “terra”. Un’enciclopedia (Cyclopædia di McClintock e Strong) dice:

“Ovunque l’ambiente sia quello di una visione profetica, cielo significa . . . l’intera assemblea delle potenze dominanti, che, rispetto ai sudditi sulla terra, sono un cielo politico, essendo sopra i sudditi e dominandoli, come il cielo naturale è sopra la terra e la domina”. — Vol. IV, p. 122.

Le autorità governative formate da uomini imperfetti spesso oppressivi si sono dimostrate un completo fallimento e saranno dissolte nel “giorno di Geova”, come fa notare Pietro. Saranno sostituite dai “nuovi cieli” composti da Gesù Cristo e dal numero limitato che va in cielo per formare il governo del Regno. Per questo motivo Pietro scrisse: “Secondo la sua promessa noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, e in questi dimorerà la giustizia”. — II Pietro 3:12, 13.

Di coloro che formano i “nuovi cieli”, questo nuovo governo celeste per la terra, la Bibbia dice: “Felice e santo è chiunque prende parte alla prima risurrezione; su questi non ha autorità la seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo, e regneranno con lui per i mille anni”. — Rivelazione 20:6.

Sopra chi regneranno? Ovviamente sopra i sudditi sulla terra, altrimenti questo versetto non avrebbe nessun senso. La vecchia “terra” avrà fine, come se fosse bruciata, quando gli uomini malvagi e le loro istituzioni saranno distrutti, lasciando solo una “nuova” società terrena. Quando criminalità, delinquenza e ribellione saranno ormai cose del passato, e quando salute perfetta e felicità sconfinata saranno il retaggio di ogni persona vivente, questa sarà davvero una “nuova” società di persone, una “nuova terra”!

Come possiamo essere assolutamente sicuri che queste promesse di Dio si adempiranno? Dato che furono pronunciate tanto tempo addietro, cosa ha fatto Dio per assicurare che le promesse saranno infine realizzate? Se desiderate conoscere le risposte a queste domande, vi invitiamo a leggere i due articoli che cominciano a pagina 10.

[Testo in evidenza a pagina 6]

Cristo sarà Re di milioni di sudditi umani che vivranno in un restaurato paradiso terrestre

[Immagine a pagina 5]

Dio dove mise Adamo ed Eva, e dove si propose che vivessero?

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