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  • w86 15/3 pp. 4-7
  • Si dovrebbero battezzare i bambini?

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  • Si dovrebbero battezzare i bambini?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1986
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  • Una tradizione divina o umana?
  • ‘Ai margini dell’inferno’
  • Il dibattito si riaccende
  • Il battesimo dei bambini e vostro figlio
  • Il battesimo è per i neonati?
    Svegliatevi! 1986
  • Battesimo dei bambini: Perché alcuni sacerdoti dicono di no
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1986
  • Dovrebbe esser battezzato il vostro bambino?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1961
  • Il vostro bambino dev’essere battezzato?
    Svegliatevi! 1974
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1986
w86 15/3 pp. 4-7

Si dovrebbero battezzare i bambini?

È difficile considerare il neonato un peccatore. Eppure questo rito secolare viene compiuto proprio allo scopo di cancellare il peccato. Il padrino rinuncia tre volte a Satana e alle sue opere. Poi il sacerdote prende un piccolo recipiente e versa tre volte dell’acqua sulla fronte del bambino, dicendo: “Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”.

PER quasi duemila anni dei bambini sono stati battezzati con una cerimonia del genere. I genitori possono descriverla come un’esperienza molto toccante. Ma questa pratica trova origine nella Parola di Dio? Alcuni teologi cattolici riconoscono di no. — Vedi New Catholic Encyclopedia, Volume II, pagina 69.

Se leggete per vostro conto il libro biblico di Atti, riscontrerete subito che tra i primi cristiani il battesimo era riservato a chi poteva ‘ascoltare e accogliere’ con intendimento quanto veniva detto e ‘pentirsi’. (Atti 2:14, 22, 38, 41, CEI) È difficile che un neonato possa far questo! È vero che la Bibbia parla di intere case, come quella di Cornelio, che furono battezzate.a Anche in questo caso, però, il battesimo era per quelli che “udivano la parola”, non per i neonati. — Atti 10:44-47.

Una tradizione divina o umana?

Nell’impossibilità di additare un precedente biblico, il Vaticano dice: “La prassi di battezzare i bambini è considerata una norma di tradizione immemorabile”. (L’Osservatore Romano) Ma è una tradizione stabilita da Gesù Cristo? No, poiché il battesimo dei bambini non si diffuse che molto tempo dopo la morte degli apostoli. Alla fine del II secolo, il padre della chiesa Tertulliano dichiarò: “[I figli] diventino pure cristiani, quando saranno in grado di conoscere Cristo”.b

L’apostolo Paolo, comunque, avvertì che ci sarebbe stato un tempo ‘in cui non si sarebbe più sopportata la sana dottrina’. (II Timoteo 4:3, CEI) Dopo che gli apostoli morirono e non furono più in grado di ‘agire da restrizione’, pratiche non scritturali cominciarono a insinuarsi nell’adorazione cristiana. (II Tessalonicesi 2:6) Tra queste c’era il battesimo dei bambini. Quella di battezzare i bambini, però, non divenne la norma se non nel V secolo. A quel tempo ebbe luogo un’aspra disputa che avrebbe cambiato per sempre la cristianità.

Questa disputa ebbe inizio quando un monaco britannico, Pelagio, si recò a Roma. Sgomento per la corruzione che vide lì tra i cosiddetti cristiani, questo religioso cominciò a spronare gli uomini a un “maggiore impegno morale”. Pelagio diceva che l’uomo non può addossare la colpa delle proprie debolezze al ‘peccato originale’. “Tutto il bene od il male . . . è frutto delle nostre azioni e non nasce con noi.”c In poco tempo, nella cristianità tutti parlavano della dottrina pelagiana.

Ma non per molto. I capi ecclesiastici ritennero fosse un’eresia abbandonare il ‘peccato originale’. E Pelagio involontariamente fece proprio il loro gioco incoraggiando quella che era allora una consuetudine popolare: il battesimo dei bambini. Un vescovo di nome Agostino vide in ciò una macroscopica incoerenza. ‘Se i neonati devono essere battezzati’, argomentò Agostino, ‘che succede a quelli non battezzati?’ La conclusione apparentemente logica era che costoro soffrissero nelle fiamme dell’inferno per non aver ricevuto il battesimo. Stabilito in apparenza questo punto, Agostino inferse il colpo definitivo: dal momento che i neonati non battezzati sono realmente dannati, a cos’altro si può attribuire questo se non al ‘peccato originale’?

La dottrina pelagiana crollò. Un concilio ecclesiastico tenuto in seguito a Cartagine dichiarò eretici gli insegnamenti di Pelagio. Il ‘peccato originale’ entrò a far parte del cattolicesimo quanto la confessione. E a quel punto la chiesa cominciò a incoraggiare le conversioni in massa, spesso forzate, per salvare la gente dalle ‘fiamme dell’inferno’. Il battesimo dei bambini passò da consuetudine popolare a mezzo ufficiale per salvarsi, mezzo che il protestantesimo avrebbe ereditato.

‘Ai margini dell’inferno’

La dottrina di Agostino diede luogo ad alcune domande imbarazzanti e difficili: Come poteva un Dio d’amore far soffrire nell’inferno dei bambini innocenti? I bambini non battezzati avrebbero ricevuto lo stesso castigo dei peccatori incalliti? Non è stato facile per i teologi trovare delle risposte. Il sacerdote cattolico Vincent Wilkin dice: “Alcuni hanno consegnato i bambini non battezzati alla furia delle fiamme infernali, altri hanno creduto che non venissero divorati dalle fiamme, ma semplicemente tenuti a una temperatura tale da provocare vero dolore; altri ancora vorrebbero mitigare il più possibile il dolore infernale. . . . Secondo alcuni, si troverebbero in un paradiso terrestre”.d

La teoria più popolare in assoluto, comunque, è stata quella secondo cui le anime dei bambini non battezzati risiedono nel limbo. Questo termine letteralmente significa “margine” (come il margine o l’orlo di una veste) e si riferisce a una regione che si troverebbe ai margini dell’inferno. Per i teologi il limbo è un concetto molto comodo. Per lo meno attenua l’orribile spettro di bambini che soffrono.

Come qualsiasi teoria di origine umana, però, il limbo ha i suoi problemi. Perché non viene menzionato nelle Scritture? I bambini possono uscire dal limbo? E, soprattutto, perché dei piccoli innocenti devono finire lì? È comprensibile che la Chiesa si premuri di dire che il limbo “non è un insegnamento cattolico ufficiale”.e — New Catholic Encyclopedia.

Il dibattito si riaccende

Per secoli, i cattolici si sono fondamentalmente attenuti al punto di vista agostiniano e hanno ‘salvato dal limbo’ i propri figli facendoli battezzare. Dagli anni ’50, comunque, si è clamorosamente riacceso il dibattito sul battesimo dei bambini. Eruditi cattolici hanno cominciato a mettere seriamente in dubbio che questa usanza sia biblica. Altri ammettono di non poter accettare né le concezioni di Agostino sulle pene dell’inferno né il limbo.

Dapprima, però, i capi ecclesiastici conservatori si sono rifiutati di mutare parere. Nel 1951, papa Pio XII pronunciò un discorso a un gruppo di ostetriche. Nel riaffermare la dottrina secondo la quale “lo stato di grazia al momento della morte è assolutamente necessario per salvarsi”, incoraggiò le ostetriche a compiere loro stesse il rito battesimale se sembrava probabile che un neonato stesse per morire. “Perciò, non mancate di compiere questo servizio caritatevole”, le esortò. In modo simile, nel 1958 il Vaticano emanò un severo monito in base al quale “i bambini vanno battezzati il più presto possibile”.

Ciò nondimeno, la polemica divampò di nuovo in seguito al famoso Concilio Vaticano II. Con una mossa a sorpresa, la chiesa tentò di abbracciare sia la posizione conservatrice che quella progressista. ‘Il battesimo è assolutamente necessario per salvarsi’, disse il concilio. Ma, fatto curioso, la salvezza era pure possibile per coloro “che senza colpa ignorano il Vangelo di Cristo”.f — I Documenti del Concilio Vaticano II, Edizioni Paoline, 1966, pagina 79.

Come risultato, la chiesa ha quindi rivisto il rito del battesimo dei bambini. Tra le altre cose, ora ai sacerdoti veniva data la facoltà di rifiutare il battesimo, se i genitori del piccolo non promettevano di educarlo come cattolico. La chiesa aveva tagliato finalmente i ponti con la dottrina di Agostino? Alcuni lo pensarono e cominciarono a contestare la necessità di battezzare i bambini.

Allora il Vaticano emanò la sua “Istruzione sul battesimo dei bambini”, dove si affermava: “La chiesa ha dimostrato di non conoscere altro mezzo, al di fuori del battesimo, per assicurare ai bambini l’accesso alla beatitudine eterna”. Ai vescovi venne ordinato di “ricondurre alla prassi tradizionale coloro che . . . se ne sono allontanati”. E i bambini morti senza il battesimo? “La chiesa non può che affidarli alla misericordia di Dio”.

Il battesimo dei bambini e vostro figlio

Indubbiamente molti cattolici sinceri restano davvero perplessi di fronte a tutto questo. Alcuni, tuttavia, possono pensare che, dottrina cattolica a parte, il battesimo dà per lo meno al piccolo un buon inizio dal punto di vista religioso. Ma è così? Una madre cattolica ha detto: “Ho due figli molto giovani, entrambi battezzati da piccoli, e non vedo in loro neppure un briciolo di grazia, anzi proprio il contrario”.

Il fatto che un neonato sia battezzato non lo aiuta a crescere nella fede. In effetti, è una violazione del comando di Gesù: “Andate dunque e fate discepoli [o “fate allievi”] delle persone . . . battezzandole”. (Matteo 28:19) Il battesimo non ha senso se uno non ha un’età sufficiente per essere un discepolo. È vero che esiste una “tradizione immemorabile” per quanto riguarda il battesimo dei bambini. Ma Gesù non condannò forse coloro che ‘rendevano la parola di Dio senza valore a causa della loro tradizione’? — Matteo 15:6.

Pertanto, la Bibbia incoraggia i genitori ad ammaestrare i figli nelle cose spirituali “dall’infanzia”. (II Timoteo 3:14-17) I testimoni di Geova quindi prendono seriamente l’esortazione biblica ad allevare i propri figli “nella disciplina e nell’autorevole consiglio di Geova”. (Efesini 6:4) Spesso questo viene fatto seguendo un regolare programma di studio biblico familiare. Questi genitori insegnano ai loro figli a frequentare e a partecipare alle adunanze cristiane. (Ebrei 10:24, 25) Incoraggiano i loro ragazzi a fare “pubblica dichiarazione” della loro fede. (Romani 10:10) Col tempo i figli possono sentirsi spinti a fare la propria dedicazione a Geova Dio simboleggiandola col battesimo in acqua. Questo è scritturale ed è molto più significativo e soddisfacente che assistere a un rito formalistico compiuto nei confronti di un neonato che non è in grado di capire.

Se il figlio di un cristiano muore prima del battesimo, i genitori non devono temere che bruci nell’inferno o vaghi nel limbo. La Bibbia insegna che i morti sono inconsci. (Ecclesiaste 9:5, 10) Pertanto i genitori possono trarre conforto dalla promessa di Gesù secondo la quale “l’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce e ne verranno fuori” con la prospettiva di vivere in un Paradiso restaurato. (Giovanni 5:28, 29; Luca 23:43) Questa speranza basata sulla Bibbia è di gran lunga più rincorante delle mutevoli, e sconcertanti, tradizioni umane.

[Note in calce]

a A volte il termine “casa” com’è usato nella Bibbia esclude ovviamente i neonati. In Tito 1:11, ad esempio, si parla di apostati che ‘sovvertono intere case’. — Vedi anche I Samuele 1:21, 22.

b Il Battesimo, trad. di P. A. Gramaglia, Edizioni Paoline, 1979, pagina 163.

c Storia della Chiesa, ed. S.A.I.E., 1972, pagina 132

d Lo stesso Agostino sostenne che i bambini non battezzati “riceveranno la condanna più mite di tutte”.

e Nel XVIII secolo, quando un sinodo ecclesiastico tentò di definire il limbo “una favola pelagiana”, papa Pio VI emanò una bolla papale che condannava il sinodo come eretico. Pur non avallando pienamente il limbo, la bolla papale mantenne in vita la teoria.

f Il teologo cattolico Tad Guzie ha definito la nuova posizione assunta dalla chiesa “una schizofrenia sacramentale piuttosto ridicola nella quale l’acqua battesimale rappresenta l’essenziale primo stadio della salvezza per quanto riguarda i bambini, ma lo stadio finale di un processo più vasto per quanto riguarda chiunque altro”.

[Prospetto a pagina 7]

Tappe salienti nella storia del battesimo dei bambini

Data (E.V.) Avvenimento

ca. 193 Tertulliano si dichiara favorevole

al battesimo degli adulti

253 Un concilio tenuto a Cartagine asserisce

che ‘i bambini dovrebbero essere

battezzati immediatamente’

412-417 Disputa tra Pelagio e Agostino in merito

al ‘peccato originale’

417 Un concilio tenuto a Cartagine condanna

come eretico il punto di vista pelagiano.

Il battesimo dei bambini diviene

un’istituzione del cattolicesimo

1201, 1208 Papa Innocenzo III scrive a favore

del battesimo dei bambini

1545-1563 Il Concilio di Trento colpisce con

“anatema” chiunque neghi il battesimo

dei bambini

1794 La bolla papale Auctorem Fidei condanna

un sinodo giansenista che ha definito il

limbo un’eresia

1951 Papa Pio XII ribadisce la necessità del

battesimo dei bambini incoraggiando le

ostetriche a compiere il rito in casi di

emergenza

1958 Il Vaticano decreta che ‘i bambini devono

essere battezzati il più presto possibile’

1963-1965 Il Concilio Vaticano II decreta che è

possibile salvarsi senza il battesimo.

Ordina che sia rivisto il rito del

battesimo dei bambini

1980 Il Vaticano riafferma l’usanza di

battezzare i bambini, dicendo di “non

conoscere altro mezzo . . . per

assicurare ai bambini l’accesso

alla beatitudine eterna”

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