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  • La storia religiosa è utile per voi?

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  • La storia religiosa è utile per voi?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1987
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  • Cosa rivelava la vendita delle indulgenze
  • Cosa rivelavano le 95 tesi di Lutero
  • Come ebbe inizio l’allontanamento dalla vera fede
  • La Riforma non fu un ritorno alle origini
  • Cosa insegna la storia religiosa moderna
  • La storia religiosa è utile?
  • Uno sguardo a Martin Lutero
    Svegliatevi! 1972
  • Martin Lutero: L’uomo e il suo contributo
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2003
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1987
w87 15/9 pp. 26-30

La storia religiosa è utile per voi?

“A SCUOLA la storia non mi piaceva proprio”, ammette francamente Barbara. Ora però è contenta di conoscere, ad esempio, certi aspetti della prima guerra mondiale. Usate insieme alla Bibbia, queste informazioni la aiutano a spiegare con maggiore efficacia la ragione per cui dal 1914 il mondo non ha conosciuto la pace. (Rivelazione 6:4) In modo simile la storia religiosa può aiutarci a comprendere il mondo in cui viviamo.

Perché a partire dal XVI secolo nazioni, comunità e persino famiglie sono state divise tra fede cattolica e fede protestante? “Nella lotta in nome del puro insegnamento del Vangelo, che fu allora condotta soprattutto da insegnanti ecclesiastici tedeschi, svizzeri e francesi, Roma non fu disposta a cedere”, dice lo storico Friedrich Oehninger. Nacquero così varie chiese confessionali.

Ma ci fu davvero un ritorno al “puro insegnamento del Vangelo”? Un’analisi della storia religiosa ci aiuterà a scoprire cos’è realmente accaduto.

Cosa rivelava la vendita delle indulgenze

“La riforma iniziò con la lotta di Lutero contro gli abusi del commercio delle indulgenze, faccenda, questa, che aveva per la Chiesa evidentemente soltanto carattere pratico”, fa notare lo storico Gottfried Fitzer. “In verità, però, essa denunciava il fatto che la Chiesa era già strettamente coinvolta in problemi di ordine finanziario, economico e politico”.a Vediamo di capire meglio.

Il principe Alberto di Brandeburgo raggiunse posizioni molto influenti nella Chiesa. Dovette pagare al Vaticano una somma pari a circa 325.000.000 di lire, cosa che poté fare con un prestito bancario. Il papa nominò l’arcivescovo Alberto suo commissario per le indulgenze per la Germania centrale, lasciandogli metà dei profitti per l’ammortamento del debito.

I predicatori di indulgenze mandati da Alberto svolsero una propaganda molto efficace, garantendo la “completa remissione di tutti i peccati” (op. cit., p. 6) e l’immediata liberazione dal purgatorio. A rigor di termini la Chiesa offriva solo la remissione dalle pene canoniche, ma la gente credeva che le lettere di indulgenza servissero a liberare da qualsiasi peccato. Martin Lutero, indignato, nel 1517 pubblicò le sue famose 95 tesi, “per amore . . . della verità”.b

Dal momento che voleva soltanto sollecitare i dotti a una discussione, cosa che in qualità di professore aveva il diritto di fare, Lutero scrisse le tesi in latino. Ma esse suscitarono “grande scalpore”, secondo quanto dice Friedrich Oehninger. “Nel giro di 14 giorni [le traduzioni stampate in tedesco delle tesi] erano note in tutta la Germania, ed entro quattro settimane in tutta la cristianità. Alcuni furono lieti che finalmente qualcuno prendesse posizione contro l’oppressione romana; per altri, Lutero divenne oggetto d’odio”. Lo stesso Lutero fu sorpreso dell’effetto delle sue tesi. Cosa rivelavano?

Cosa rivelavano le 95 tesi di Lutero

Secondo la prima tesi “tutta la vita dei fedeli” doveva essere “penitenza”.c Il peccatore poteva conseguire la pace con Dio non tramite lettere di indulgenza, ma mediante il pentimento sincero e il comportamento cristiano. In una delle ultime tesi si legge: “Addio, dunque, a tutti quei profeti che dicono al popolo di Cristo: ‘Pace, pace!’, mentre pace non c’è”. — 92ª.

Non una tradizione, ma il vangelo dev’essere “la cosa più grande” e “il vero tesoro”, scrisse Lutero. (55ª, 62ª, 65ª) È vero. Gesù diede l’esempio: per insegnare si avvalse delle Scritture ispirate e disse della Parola di Dio: “La tua parola è verità”. (Giovanni 17:17; Luca 24:44) Essendosi allontanato da questo modello, il clero aveva respinto la Bibbia come suprema autorità ed era caduto nella trappola degli insegnamenti umani. Lutero li riprese dicendo: “Predicano insegnamenti umani e non divini coloro che dicono: ‘Appena il soldino tintinna nella cassa, un’anima vola in paradiso [via dal purgatorio]’”. — 27ª.

Lutero avvertì che il predicare cose del genere fa “aumentare il guadagno e l’avidità”. (28ª) La storia religiosa attesta che il clero ha trascurato gli avvertimenti scritturali ed è divenuto vittima dell’amore del denaro. (Ebrei 13:5) Uno storico cattolico ha ammesso: “La causa fondamentale della decadenza della Chiesa in quel periodo era la politica fiscale della Curia, completamente guastata dalla simonia”.

Levando la sua voce contro “le ‘santificate’ tradizioni della Chiesa” e condannando “spietatamente il degradarsi della Chiesa nella sfera del denaro e del potere” — ha detto lo storico protestante Fitzer (op. cit., p. 80) — Lutero andò alla radice del problema: il generale allontanamento dagli insegnamenti dei primi cristiani.

Come ebbe inizio l’allontanamento dalla vera fede

L’11ª tesi definiva una particolare dottrina antiscritturale “zizzanie . . . seminate mentre i vescovi dormivano”. Questo ci fa ricordare la parabola di Gesù del grano e delle zizzanie, nella quale egli profetizzò la semina di finti cristiani. (Matteo 13:36-43) Dopo la morte degli apostoli, questi falsi cristiani insieme ad insegnanti apostati mischiarono i puri insegnamenti biblici con la filosofia greca e introdussero dottrine antiscritturali, quali l’immortalità dell’anima, i tormenti dell’inferno e la Trinità.d — Atti 20:29, 30.

Ad esempio i primi cristiani non coltivavano le arti figurative e per i cosiddetti Padri della Chiesa il venerare un’immagine era “un errore e un’offesa”. Ma prima della fine del IV secolo le chiese erano già piene di immagini di Gesù, di Maria, degli apostoli, di angeli e dei profeti. Secondo Epifanio di Salamina, coloro che erano raffigurati ricevevano una venerazione impropria allorché la gente vi si inginocchiava davanti. A poco a poco si cominciò a ignorare l’avvertimento di ‘guardarsi dagli idoli’. — 1 Giovanni 5:21; confronta Atti 10:25, 26.

I sedicenti cristiani respinsero il comando di Gesù cominciando a ‘signoreggiare’ sopra i propri fratelli con l’istituzione di una gerarchia ecclesiastica. (Matteo 20:25-27; 23:8-11) Più tardi i vescovi di Roma pretesero di avere il primato. Mentre la “decadenza della vita ecclesiastica sotto il regno del papato secolarizzato proseguiva senza alcun ostacolo”, la Chiesa fece dei tentativi “per riformarsi, ma senza alcun successo”, dice lo storico Oehninger.

Nel XVI secolo ci furono altri cambiamenti. “Il sentimento del periodo era a favore [di Lutero]”, dice Oehninger, il quale aggiunge che “i suoi avversari lo attaccarono, minacciandolo di morte come eretico, con la sola conseguenza di spingerlo a fare ulteriori e più approfondite analisi sulla base delle Sacre Scritture, finché l’intero sistema cattolico, in quanto semplice creazione umana, gli si cominciò a sgretolare davanti”. Ma le chiese che furono fondate allora erano veramente libere, come esse sostenevano, da “terribili abusi e false dottrine”?

La Riforma non fu un ritorno alle origini

Nel XVI secolo l’esigenza di una riforma non significò un ritorno né a una chiesa “universale” né agli insegnamenti dei primi cristiani, ma frantumò soltanto la cristianità apostata in gruppi apostati che si sarebbero ulteriormente suddivisi. I vescovi odierni, inclusi gli eredi di Lutero, sembra stiano ancora ‘dormendo’, come diceva l’11ª tesi.

Anche se hanno rigettato la dottrina delle indulgenze, i protestanti hanno fatto propri molti altri falsi insegnamenti. “La teologia cristiana ha tratto dalla filosofia greca anche la dottrina dell’immortalità dell’anima”, dice l’Evangelischer Erwachsenenkatechismus (Il catechismo protestante degli adulti). Essa fu “abbinata . . . alla testimonianza biblica relativa alla risurrezione del corpo”.

Ricorrendo a dottrine umane e immischiandosi negli affari mondani, politica compresa, i capi della cristianità, come al tempo di Lutero, indeboliscono l’autorità della Bibbia. Pertanto la loro “forma di santa devozione” si dimostra inefficace e incapace di invertire la tendenza al calo nella frequenza ai servizi religiosi, all’indifferenza da parte di chi va in chiesa, alla politicizzazione dei discorsi all’interno della chiesa e alla continua diminuzione nel numero dei fedeli. — 2 Timoteo 3:5.

Come le informazioni sul passato di un paziente sono utili al medico nella diagnosi della malattia, così la storia religiosa ci può aiutare a comprendere perché la cristianità è tuttora un’ammalata allo stadio terminale. Non c’è proprio speranza, allora, di trovare il puro cristianesimo? Al contrario! La parabola di Gesù indicava che i suoi seguaci paragonabili a grano, i veri “figli del regno”, sarebbero stati riconoscibili all’epoca della mietitura nel “tempo della fine”. (Matteo 13:38, 39; Daniele 12:4) In che modo?

Cosa insegna la storia religiosa moderna

Nel 1891 un gruppo di Studenti Biblici visitò la casa di Lutero a Wittenberg. “Come rendeva bene l’idea di quei tempi burrascosi”, riferì un componente del gruppo. Fra coloro che entrarono nello “studio [di Lutero] e andarono a sedersi sulla sua vecchia sedia” c’era Charles Taze Russell. Il resoconto prosegue: “Oggi abbiamo validi motivi di rallegrarci, in quanto, anche se gli iniziatori della grande riforma non portarono a termine l’opera e diedero vita ad altri sistemi di errore, tuttavia per divina provvidenza la purificazione del santuario è giunta a compimento, e i vasi d’oro della verità divina ora sono di nuovo al loro posto”. Quest’uomo contribuì al conseguimento di quello che Lutero non era riuscito ad ottenere.

Fu un momento storico quello in cui Russell, insieme ad altri uomini e donne che amavano la verità, iniziò un esame indipendente della Bibbia negli anni ’70 del secolo scorso. Fra il 1870 e il 1875, comunque, cominciavano “soltanto a intravedere gli elementi essenziali del Piano di Dio e a sbarazzarsi di molti errori fino ad allora tanto cari, in quanto non era ancora giunto il momento di comprendere con chiarezza i particolari”, scrisse in seguito Russell. Gli anni seguenti, però, segnarono tappe storiche nel ritorno alle originali norme cristiane.

Tramite la rivista La Torre di Guardia di Sion gli Studenti Biblici fecero sapere che il nome dell’Altissimo è Geova, che l’anima è mortale (1881), che la Trinità è contraria alle Scritture (1882) e che l’inferno biblico è la tomba (1883). Proprio come le false dottrine erano penetrate in maniera graduale, così ora a poco a poco la luce della verità risplendeva sempre più. (Proverbi 4:18, 19) Fin dall’inizio questi cristiani compresero certe verità basilari riguardanti Gesù, il quale cedette la sua vita come riscatto, e imperniarono la loro attività sul suo ritorno invisibile e sul Regno di Dio. — 1 Timoteo 2:6.

Per meglio organizzare la “divulgazione delle verità bibliche in varie lingue” per mezzo di pubblicazioni, nel 1884 gli Studenti Biblici eressero in ente giuridico negli Stati Uniti la già istituita Società Torre di Guardia di Trattati di Sion (Zion’s Watch Tower Tract Society). L’anno prima erano state stampate pubblicazioni in svedese e poi, nel 1885, le prime in tedesco. Nel 1892 si cominciò a pensare all’opera missionaria in paesi stranieri. Oggi gli Studenti Biblici — meglio noti come testimoni di Geova — predicano “questa buona notizia del Regno” in 208 paesi e territori in circa 200 lingue. — Matteo 24:14.

La maggioranza dei Testimoni facevano parte di chiese della cristianità o di altre religioni e credevano in dottrine che disonorano Dio. Dopo aver acquistato accurata conoscenza di Dio e aver esercitato fede, si sono pentiti della loro condotta errata, si sono convertiti e sono diventati dedicati e battezzati servitori di Geova. Avendo compiuto “opere degne di pentimento” hanno una coscienza pura e sono in pace con Dio. — Atti 26:20; Giovanni 17:3.

La storia religiosa è utile?

Certo. Gran parte della Bibbia contiene utile storia religiosa. (Romani 15:4) I Vangeli mostrano come Gesù insegnava la verità in merito a Dio e al Suo proposito per la terra. I seguaci di Gesù dovevano attendere il Regno celeste che avrebbe risolto i problemi della terra. “Siate vigilanti dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora”, disse Gesù. — Matteo 6:9, 10; 25:1-13.

La storia religiosa attesta la comparsa dei predetti finti cristiani che fondarono le proprie istituzioni terrene. La Riforma trasformò la faccia del mondo, ma non ripristinò i puri insegnamenti biblici. La storia, però, addita anche l’esistenza di cristiani moderni, i quali ‘sono vigilanti’, “non fanno parte del mondo” e mettono al primo posto il Regno di Dio. (Giovanni 17:16) Informazioni del genere hanno aiutato molte persone ad identificare gli odierni veri seguaci di Gesù.

Barbara, della quale si è parlato all’inizio dell’articolo, è una degli oltre 3.000.000 di Testimoni attivi in tutto il mondo che cercano di far conoscere alle persone sincere il “puro insegnamento del Vangelo”. In una certa misura la conoscenza della storia religiosa è stata utile anche a questi proclamatori del Regno.

[Note in calce]

a Che cosa ha ‘veramente’ detto Lutero di G. Fitzer, Ubaldini, 1969, trad. di F. Rasetschnig, p. 58.

b Storici cattolici moderni hanno affermato che l’affissione da parte di Lutero delle sue tesi alla porta della chiesa del castello di Wittenberg, il 31 ottobre 1517, sia “pura leggenda” inventata dalle chiese protestanti. (op. cit., p. 5) È comunque certo il fatto che quel giorno Lutero scrisse all’arcivescovo Alberto una lettera alla quale accluse una copia delle tesi. Lutero gli chiese di ammonire i predicatori di indulgenze da lui inviati e di revocare le istruzioni che aveva dato. L’originale di questa lettera è tuttora conservato in Svezia, nell’Archivio di Stato di Stoccolma.

c Vedi Fitzer, op. cit., pp. 11-14, e Le 95 tesi di Lutero e la cristianità del nostro tempo, Claudiana.

d Vedi “Un campo che ha prodotto grano e zizzanie”, nella Torre di Guardia del 15 dicembre 1982, pp. 16-20, e “Introdotte quietamente distruttive sette”, nella Torre di Guardia del 1º marzo 1984, pp. 10-15.

[Riquadro a pagina 28]

L’indulgenza è la remissione della pena (temporale) dovuta per i peccati . . . La remissione ha effetto qui o in purgatorio. — Josef Lortz, studioso cattolico.

Tuttora gli studiosi non sono d’accordo su cos’è l’indulgenza e sul suo significato per la vita del cattolico. — Heinrich Bornkamm, storico protestante.

L’indulgenza: una dottrina cattolica particolare

Il confessore impone al cattolico pentito una penitenza (ad esempio: la recita di preghiere, il digiuno, le elemosine, o il pellegrinaggio). Il papa può rimettere queste pene in quanto, secondo la teoria cattolica, egli è signore su tutte le punizioni temporali e concede l’indulgenza attingendo dal cosiddetto tesoro dei meriti di Cristo e dei santi. Nel Medioevo questo privilegio si prestò a gravi abusi e fu descritto come “un grosso affare a spese della morale, mentre rinnegava le verità di fede sancite dalla Sacra Scrittura”. — Fitzer, op. cit., p. 6.

La Chiesa non mette sullo stesso piano la penitenza e il perdono dei peccati. Tuttavia, fin dal Medioevo, la gente fece propria “la semplice credenza che, pagando, il debito [del peccato] venisse cancellato”, e i predicatori di indulgenze sostennero questo luogo comune. Le tesi di Lutero erano rivolte contro queste ‘favole’, che sono state così riassunte: “Le indulgenze sono opera dell’uomo e non hanno niente a che fare con il puro vangelo”.

Papa Clemente VI istituì la dottrina nel 1343, senza però definirla con chiarezza. Lutero poté così sfruttare la sua natura non vincolante. La Chiesa corse subito ai ripari emanando una definizione ufficiale nel 1518. Ma la bolla papale di Leone X non apportò “alcuna prova biblica per far equivalere i meriti di Cristo e dei santi al tesoro delle indulgenze”. Questo spinse il cattolico Lutero a prendere la sua storica decisione. Il suo rifiuto del sistema antiscritturale delle indulgenze fu la scintilla che fece scatenare la Riforma, e quando le sue critiche furono respinte si giunse alla grande divisione in seno alla Chiesa.

Nei tempi moderni le profonde critiche mosse dall’interno della Chiesa Cattolica “non hanno modificato quel sistema, ma ne hanno solo riformato la pratica”. Nel 1967 papa Paolo VI si pronunciò a favore della vecchia teoria delle indulgenze. Per i cattolici la domanda cruciale è sempre la stessa: Devo seguire la Parola di Dio o credere a dottrine umane?

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