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  • La straordinaria portata della bontà di Dio

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  • La straordinaria portata della bontà di Dio
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1989
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  • L’abbondanza della bontà di Dio
  • La bontà di Dio verso i credenti
  • In che misura godrete della bontà di Dio?
  • Beneficiare della bontà di Dio
  • Geova, il massimo Esempio di bontà
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2002
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1989
w89 1/12 pp. 4-7

La straordinaria portata della bontà di Dio

DIO è buono! Quante volte avrete udito questa frase o l’avrete ripetuta voi stessi! Ma avete mai riflettuto sulla piena portata della bontà di Dio nei vostri confronti? Se ci meditiamo sopra apprezzeremo di più le qualità dell’Iddio che adoriamo.

Prima, però, dobbiamo capire cos’è la bontà. Naturalmente, la bontà è la qualità di chi è buono, l’opposto della cattiveria. Ma la bontà significa molto di più. È una qualità attiva. Chi è buono fa del bene. E Dio, nella sua bontà, fa così tante cose buone per noi che ci sentiamo spinti a volergli bene.

Quanto sia vasta la bontà di Dio si capisce da ciò che egli disse a Mosè nel deserto del Sinai. Lì egli promise al suo fedele servitore: “Io stesso farò passare davanti alla tua faccia tutta la mia bontà”. Mantenendo tale promessa e usando il suo nome personale, Dio aggiunse: “Geova, Geova, Iddio misericordioso e clemente, lento all’ira e abbondante in amorevole benignità e verità, che conserva l’amorevole benignità a migliaia, che perdona l’errore e la trasgressione e il peccato, ma non esenterà affatto dalla punizione”. — Esodo 33:19; 34:6, 7.

Pertanto, la bontà di Dio comprende la sua misericordia come pure la sua clemenza, la sua amorevole benignità e la sua veracità. Inoltre, la sua bontà si manifesta nel fatto che egli è “lento all’ira”, longanime. Ma questo non significa che Dio sia come un genitore troppo indulgente, che tolleri il peccato per sempre. Egli “non esenterà affatto dalla punizione” i peccatori impenitenti. Un Dio buono non può tollerare la malvagità.

L’abbondanza della bontà di Dio

Notate ora alcuni dei modi in cui Dio ha mostrato la sua bontà. Per iniziare, egli fu buono con gli esseri umani quando all’inizio creò la terra. Non provvide solo lo stretto necessario per la vita umana. Al contrario, nel preparare il nostro pianeta fu generoso, così che viverci potesse essere un vero piacere. Provvide una grande varietà di cibo e bevande. Creò affascinanti animali e uccelli diversi fra loro, e fiori che aggiungono colore e bellezza al paesaggio. In più, creò molti tipi diversi di panorami che sono fonte di piacere per i nostri occhi. Sì, ogni volta che vediamo un tramonto spettacolare o un maestoso banco di nubi vediamo una prova della bontà di Dio!

La bontà di Dio fu di nuovo evidente quando egli creò l’uomo e la donna. Ad Adamo ed Eva Dio diede corpi sani e perfetti e li pose nel giardino di Eden. Poi affidò loro un incarico entusiasmante e stimolante: “Riempite la terra e soggiogatela”. In questo modo prospettò loro la possibilità di vivere per sempre su una terra paradisiaca, circondati dalla loro numerosa progenie. (Genesi 1:26-28; 2:7-9) Che splendido regalo di nozze per la prima coppia umana!

Anche quando Adamo ed Eva si ribellarono, Dio non li abbandonò completamente. Se a quel punto li avesse puniti con la morte immediata, avrebbe fatto solo ciò che era giusto. Tuttavia, Dio fu buono con la coppia umana ora peccatrice. Permise loro di continuare a vivere per un po’ e di avere figli. — Genesi 5:1-5.

Inoltre, da allora Dio ha continuato a usare bontà nei confronti dell’umanità decaduta. Come disse il re Davide, “Geova è buono verso tutti, e le sue misericordie sono su tutte le sue opere”. (Salmo 145:9) Egli provvede in abbondanza affinché la vita umana possa continuare sulla Sua proprietà, la terra. Agli ebrei del suo tempo Gesù disse: “[Il] Padre vostro che è nei cieli . . . fa sorgere il suo sole sui malvagi e sui buoni e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti”. (Matteo 5:45) Se esistono fame e povertà non è perché Dio abbia mancato di provvedere per l’umanità. È a motivo della corruzione, della crudeltà e dell’inettitudine degli uomini.

Dio permette agli uomini anche di sfruttare le risorse minerarie della terra, e non ha nascosto loro un certo grado di conoscenza dei cieli stellati e della struttura fisica delle cose. Geova è davvero buono con l’umanità, anche se molti dicono con arroganza che Dio non esiste, mentre altri abusano della sua bontà per fini egoistici, sino al punto di opprimere i propri simili. — Salmo 14:1.

La bontà di Dio verso i credenti

Ma se Dio è stato buono verso l’umanità in generale, il modo in cui ha trattato i credenti è davvero rincuorante. Per cominciare, non appena Adamo ed Eva si ribellarono Dio profetizzò che sarebbe comparso un “seme” che alla fine avrebbe annullato i cattivi effetti del loro peccato. (Genesi 3:15) Nel corso del tempo, molti discendenti di Adamo adorarono Dio fedelmente nonostante la loro imperfezione, e quest’antica profezia diede loro la speranza di un futuro migliore. Uno di questi adoratori fedeli, Abraamo, fu addirittura chiamato “amico di Geova”. — Giacomo 2:23.

Dio promise ad Abraamo che dai suoi discendenti sarebbero sorte varie nazioni e che la linea principale della sua progenie avrebbe ricevuto in eredità il paese di Canaan. In adempimento di questa promessa gli israeliti, discendenti di Abraamo, furono in seguito organizzati in una nazione. (Genesi 17:3-8; Esodo 19:6) Di nuovo, Dio fu buono verso questa nuova nazione, liberandola dalla schiavitù egiziana, proteggendola nel deserto, provvedendole un codice di leggi e un sacerdozio, e infine dandole in eredità il fertile paese di Canaan.

In seguito Israele divenne un regno, e Geova incaricò il terzo re umano di Israele, Salomone, di costruire a Gerusalemme un tempio come centro mondiale per la Sua adorazione. Quando il tempio fu completato ci fu una splendida cerimonia di dedicazione e una festa gioiosa. Il racconto narra che in seguito gli israeliti ‘benedissero il re e se ne andarono alle loro case, rallegrandosi e sentendosi gioiosi di cuore per tutta la bontà che Geova aveva usato’. (1 Re 8:66) E quella non fu l’unica occasione in cui il cuore degli israeliti traboccò di gratitudine a motivo della bontà di Dio nei loro confronti.

Purtroppo, però, essi non sempre apprezzarono il privilegio di essere adoratori del solo vero Dio. Col tempo, gli israeliti come nazione divennero infedeli, e nel 607 a.E.V. Geova permise che fossero deportati a Babilonia. Come Dio aveva detto a Mosè, a motivo della Sua stessa bontà egli ‘non esentava affatto dalla punizione’. — Esodo 34:7.

Tuttavia, dopo settant’anni Dio riportò benignamente un fedele rimanente di israeliti nel loro paese. Cosa lo spinse a farlo? La sua bontà. Parlando del ritorno degli israeliti da Babilonia, Geremia scrisse profeticamente: “Certamente verranno e grideranno di gioia sull’altura di Sion e diverranno raggianti per la bontà di Geova”. E aggiunse: “‘Con la mia bontà il mio proprio popolo sarà saziato’, è l’espressione di Geova”. — Geremia 31:12, 14.

In seguito Gesù venne sulla terra e dimostrò di essere il “seme” predetto nella profezia pronunciata già in Eden. (Genesi 3:15) La Bibbia dice: “Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque esercita fede in lui non sia distrutto ma abbia vita eterna”. (Giovanni 3:16) La morte di Gesù provvide il prezzo di riscatto per liberare gli uomini dal peccato e riportarli alla perfezione. In questo modo, le cattive conseguenze del peccato di Adamo sarebbero state infine cancellate. Paolo scrisse ai romani: “Per mezzo della disubbidienza di un solo uomo molti furono costituiti peccatori, similmente anche per mezzo dell’ubbidienza di uno solo molti saranno costituiti giusti”. (Romani 5:19) Grazie alla bontà di Dio, ora gli esseri umani dalla giusta disposizione di cuore avevano la speranza di ottenere la vita eterna. Potevano persino divenire amici di Dio, come Abraamo.

Anche oggi Dio continua a usare bontà verso i suoi adoratori. Attraverso la Bibbia offre loro consigli per aiutarli ad affrontare i problemi. (Salmo 119:105) Provvede il gratuito dono del suo spirito per aiutarli ad essere all’altezza delle sue giuste norme. E rivela i suoi propositi, così che i veri cristiani attendono un giusto nuovo mondo che inizierà dopo che questo vecchio mondo sarà scomparso. (Proverbi 4:18; 2 Pietro 3:13) I cristiani hanno fiducia in queste cose perché Dio, nella sua bontà, le ha rivelate loro nella sua Parola infallibile. — 2 Timoteo 3:16.

Sì, riflettere sulla bontà di Dio senz’altro accresce il nostro amore per lui. Ma fa anche sorgere una domanda:

In che misura godrete della bontà di Dio?

È vero che, chiunque siate, godete già della bontà di Dio. Respirate, mangiate, bevete, siete in vita: tutti questi sono doni che vengono da Dio. Ma ne godete nella massima misura possibile? Ricordate che la bontà di Dio nei confronti di Adamo ed Eva fu limitata dopo il loro peccato. In maniera simile, Dio limiterà la sua generosità nei nostri confronti se non dimostreremo di apprezzare i suoi atti di benignità. Come possiamo fare questo?

Il salmista pregò: “Insegnami la bontà, l’assennatezza e la conoscenza stesse, poiché nei tuoi comandamenti ho esercitato fede”. (Salmo 119:66) Questa dovrebbe essere anche la nostra preghiera. Visto che Dio è buono, dobbiamo imparare ad essere buoni come lui. Paolo esortò: “Divenite . . . imitatori di Dio, come figli diletti”. — Efesini 5:1.

Questo lo facciamo in primo luogo studiando la Bibbia per imparare cos’è la bontà. Poi chiediamo aiuto a Dio per coltivare questa qualità. La bontà è un frutto dello spirito, insieme ad “amore, gioia, pace, longanimità, benignità, . . . fede, mitezza [e] padronanza di sé”. (Galati 5:22, 23) Possiamo coltivare tutte queste qualità facendo affidamento sullo spirito di Dio, studiando la Bibbia, che fu ispirata da Dio, chiedendo aiuto a lui in preghiera e stando in compagnia di cristiani che hanno la stessa meta. — Salmo 1:1-3; 1 Tessalonicesi 5:17; Ebrei 10:24, 25.

La Bibbia dice anche: “Della menzione dell’abbondanza della tua bontà traboccheranno, e a motivo della tua giustizia grideranno di gioia”. (Salmo 145:7) Sì, Dio si aspetta che parliamo ad altri della sua bontà. Dovremmo parlare liberamente del nostro Padre celeste.

Infine, non dovremmo abusare della bontà di Dio. È vero che Geova perdona i peccatori. Il re Davide era sicuro di ricevere una risposta favorevole quando pregò: “Oh non ricordarti dei peccati della mia giovinezza e delle mie rivolte. Ricordati tu stesso di me secondo la tua amorevole benignità, per amore della tua bontà, o Geova”. (Salmo 25:7) Ma significa questo che possiamo permetterci di commettere peccati aspettandoci poi che Dio ci perdoni? Niente affatto. Ricordate, la bontà di Dio implica il fatto che egli “non esenterà affatto dalla punizione” i peccatori impenitenti.

Beneficiare della bontà di Dio

Quando beneficiamo appieno della bontà di Dio, come cresce il nostro amore per lui! Ci sentiamo spinti a seguire l’eccellente esortazione dell’apostolo Paolo: “Continuate a camminare come figli della luce, poiché il frutto della luce consiste in ogni sorta di bontà e giustizia e verità”. — Efesini 5:8, 9.

Giorno dopo giorno, siamo consapevoli dell’amorevole cura che Dio ha per noi. Anche nelle situazioni più difficili, sappiamo che egli non abbandona chi lo ama. Sì, abbiamo la stessa sublime pace mentale che fu del salmista quando disse: “Di sicuro la bontà e l’amorevole benignità stesse mi inseguiranno per tutti i giorni della mia vita; e certamente dimorerò nella casa di Geova per la lunghezza dei giorni”. — Salmo 23:6.

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