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  • La perseveranza che porta alla vittoria

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  • La perseveranza che porta alla vittoria
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1991
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  • Perseveriamo sino alla fine
  • Un requisito necessario
  • Aspettiamo con perseveranza senza vacillare
  • L’amore per Dio ci aiuta a perseverare
  • La perseveranza è essenziale per i cristiani
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1993
  • Perseverate con gioia, o smettete rendendovi infelici?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1969
  • “Considerate attentamente colui che ha sopportato”
    “Vieni, sii mio discepolo”
  • “La perseveranza abbia la sua opera compiuta”
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova (per lo studio) 2016
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1991
w91 1/11 pp. 8-13

La perseveranza che porta alla vittoria

“Avete bisogno di perseveranza, affinché, dopo aver fatto la volontà di Dio, riceviate l’adempimento della promessa”. — EBREI 10:36.

1. Perché la perseveranza è essenziale per chiunque oggi serve Geova Dio?

IL MONDO intero giace nel potere di un dio che incita alla ribellione. Il suo governante invisibile, Satana il Diavolo, sta concentrando tutti i suoi sforzi nell’opporsi a Geova e alla rivendicazione della Sua sovranità universale mediante il Regno messianico. Per questo motivo è inevitabile che chiunque si dedica a Dio e si schiera dalla Sua parte nella contesa della sovranità incontri di continuo opposizione da parte di questo mondo. (Giovanni 15:18-20; 1 Giovanni 5:19) Pertanto, ciascuno di noi deve fare appello a tutte le sue energie per perseverare fino a quando questo mondo non sarà completamente sconfitto ad Armaghedon. Per essere tra i servitori di Dio che vincono il mondo mediante la loro fede e integrità dobbiamo essere tenaci e tener duro sino alla fine. (1 Giovanni 5:4) Come possiamo riuscirci?

2, 3. In che senso Geova Dio e Gesù Cristo sono i massimi esempi di perseveranza?

2 Ebbene, possiamo trarre incoraggiamento da due straordinari esempi di perseveranza. Chi sono questi esempi? Uno è Gesù Cristo, “il primogenito di tutta la creazione”, il quale ha perseverato fedelmente nel servire Dio sin da quando fu portato all’esistenza in un momento imprecisato del passato. Con la sua costanza nel servire Dio fedelmente, Gesù divenne un esempio per tutte le creature intelligenti che furono portate all’esistenza dopo di lui, sia in cielo che sulla terra. (Colossesi 1:15, 16) Ad ogni modo, il più grande esempio di perseveranza è Geova Dio, che ha sopportato a lungo la ribellione contro la sua sovranità universale e continuerà a farlo sino a quando non agirà per risolvere in maniera definitiva la contesa della sovranità.

3 Geova ha perseverato mostrando sopportazione in maniera esemplare quando sono stati toccati i suoi più vivi sentimenti e la sua dignità. Si è trattenuto di fronte a grandi provocazioni e si è imposto di non agire contro coloro che l’hanno oltraggiato, compreso Satana il Diavolo. Siamo grati per la perseveranza e la misericordia di Dio. Senza di esse, non saremmo esistiti nemmeno per un attimo. Sì, Geova Dio si è contraddistinto per la sua perseveranza più di chiunque altro.

4, 5. (a) In che modo l’illustrazione che Paolo fa di un vasaio indica la perseveranza e la misericordia di Dio? (b) In che modo si dimostrerà che la misericordia di Dio non è stata vana?

4 L’apostolo Paolo indica sia la perseveranza che la misericordia di Dio quando dice: “Non ha il vasaio autorità sull’argilla, da fare dalla stessa massa un vaso per uso onorevole, un altro per uso disonorevole? Se, ora, Dio, benché avesse la volontà di dimostrare la sua ira e di far conoscere la sua potenza, tollerò con molta longanimità vasi d’ira resi adatti alla distruzione, affinché facesse conoscere le ricchezze della sua gloria sui vasi di misericordia, che egli preparò in anticipo per la gloria, cioè noi, che ha chiamato non solo di fra i giudei ma anche di fra le nazioni, che dire?” — Romani 9:21-24.

5 Queste parole indicano che Geova, in questo periodo in cui sta mostrando sopportazione, porta avanti il suo glorioso proposito e mostra misericordia ad alcuni vasi umani. Questi vasi li prepara per la gloria eterna, sconfiggendo così i malvagi intenti del suo grande oppositore Satana il Diavolo e di tutte le sue schiere. Non tutti gli esseri umani si sono dimostrati vasi d’ira, meritevoli di distruzione. Questo fa onore alla pazienza e alla perseveranza dell’Iddio Onnipotente. La sua misericordia non si dimostrerà inutile, ma produrrà (1) una gloriosa famiglia regale nei cieli al comando del diletto Figlio di Geova, Gesù Cristo, e (2) una razza umana ricomprata e portata alla perfezione su una terra paradisiaca, dove tutti erediteranno la vita eterna.

Perseveriamo sino alla fine

6. (a) Perché i cristiani non possono evitare che la loro perseveranza sia messa alla prova? (b) Cosa indica generalmente il sostantivo greco tradotto “perseveranza”?

6 Di fronte a questa meravigliosa speranza, dovremmo pensare di continuo alle incoraggianti parole di Gesù: “Chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato”. (Matteo 24:13) È importante che iniziamo bene la nostra carriera di discepoli cristiani. Ma ciò che conta in ultima analisi è come perseveriamo, come terminiamo tale carriera. L’apostolo Paolo sottolineò questo punto dicendo: “Avete bisogno di perseveranza, affinché, dopo aver fatto la volontà di Dio, riceviate l’adempimento della promessa”. (Ebrei 10:36) Il sostantivo greco qui tradotto “perseveranza” è hypomonè. Questo termine denota generalmente una perseveranza coraggiosa, salda o paziente, che non si perde d’animo davanti a ostacoli, persecuzioni, prove o allettamenti. Se speriamo di ottenere la salvezza finale dobbiamo superare una prova di perseveranza come parte della preparazione necessaria per tale salvezza.

7. Quale illusione non ci dobbiamo fare, e l’esempio di chi ci aiuterà a perseverare?

7 Non dovremmo illuderci pensando in maniera ottimistica che possiamo superare la prova in quattro e quattr’otto. Per provvedere una risposta definitiva alle contese relative alla sovranità universale e all’integrità dell’uomo, Geova non si è risparmiato. Ha sopportato con perseveranza situazioni spiacevoli anche se avrebbe potuto eliminarle all’istante. Anche Gesù Cristo ci ha dato un ottimo esempio di perseveranza. (1 Pietro 2:21; confronta Romani 15:3-5). Pensando a questi splendidi esempi, vogliamo senz’altro perseverare anche noi sino alla fine. — Ebrei 12:2, 3.

Un requisito necessario

8. Che qualità di cui tutti noi abbiamo bisogno dimostrò l’apostolo Paolo?

8 Nessun servitore di Dio, nemmeno nei tempi più antichi, è stato mai esentato dalla responsabilità di dimostrare la sua integrità manifestando perseveranza. Personaggi di grande spicco nella storia biblica che rimasero fedeli sino alla morte e si dimostrarono idonei per la vita eterna nei cieli dovettero dimostrare la loro fermezza. Ad esempio, l’ex fariseo Saulo di Tarso disse ai corinti: “Non mi mostrai in nessuna cosa inferiore ai vostri apostoli sopraffini, anche se io non sono nulla. In realtà, i segni di un apostolo furono prodotti fra voi con ogni perseveranza, e con segni e portenti e opere potenti”. (2 Corinti 12:11, 12) Nonostante l’enorme mole di lavoro che esso comportava, Paolo apprezzava il suo ministero al punto che sopportò con perseveranza molte difficoltà e si sforzò di non recare mai biasimo su di esso. — 2 Corinti 6:3, 4, 9.

9. (a) In che modo l’unto rimanente ha mostrato perseveranza, e con quale risultato? (b) Qual è un incentivo per continuare a servire fedelmente Dio?

9 In tempi più recenti, i cristiani unti che servivano Dio prima della prima guerra mondiale sapevano che il 1914 avrebbe contrassegnato la fine dei tempi dei Gentili, e molti di loro si aspettavano di ricevere la ricompensa celeste in quell’anno memorabile. Ma questo non accadde. Oggi possiamo dire che furono loro aggiunti vari decenni. Durante questo inaspettato prolungamento della loro vita terrena, essi sono stati raffinati per mano di Geova Dio. (Zaccaria 13:9; Malachia 3:2, 3) Continuando a perseverare, ne sono usciti migliorati. Quali servitori di Geova, hanno avuto la gioia di essere conosciuti come popolo che porta il suo nome. (Isaia 43:10-12; Atti 15:14) Oggi, dopo essere stati protetti durante due guerre mondiali e numerosi conflitti minori, sono entusiasti di avere al loro fianco una grande folla di altre pecore sempre più numerosa, che ora conta più di quattro milioni di persone e che li aiuta a diffondere la buona notizia. Il paradiso spirituale di cui godono si è diffuso in tutta la terra, sino alle più distanti isole del mare. Questo trattamento di favore, che apprezziamo sempre più man mano che continuiamo a vivere, è stato un incentivo per continuare a servire fedelmente Geova Dio sino a che la sua volontà e i suoi propositi non saranno pienamente adempiuti.

10. Di cosa abbiamo bisogno regolarmente per non indebolirci?

10 Visto che la nostra ricompensa dipende dalla nostra fermezza, abbiamo continuamente bisogno di essere esortati sotto questo aspetto essenziale. (1 Corinti 15:58; Colossesi 1:23) Per evitare di indebolirci quali servitori di Geova, dobbiamo essere incoraggiati regolarmente a tenerci stretti alla verità e al prezioso privilegio di diffonderla, proprio come le nuove congregazioni del I secolo furono incoraggiate quando Paolo e Barnaba tornarono a visitarle. (Atti 14:21, 22) La nostra ferma determinazione sia la stessa che espresse l’apostolo Giovanni, e cioè che la verità rimanga in noi ‘e sia con noi per sempre’. — 2 Giovanni 2.

Aspettiamo con perseveranza senza vacillare

11. Quale sembra essere la regola nei rapporti tra Dio e i suoi servitori, e come fu illustrato questo nel caso di Giuseppe?

11 C’è bisogno di tempo perché la prova in cui ci troviamo sia completata. (Giacomo 1:2-4) Sembra che, quando la determinazione degli antichi servitori di Dio a rimanere fedeli era messa alla prova, la regola di Dio per loro sia sempre stata quella di aspettare, aspettare e ancora aspettare. Ma l’attesa, alla fine, si è sempre dimostrata fruttuosa per quei fedeli servitori. Giuseppe, ad esempio, dovette aspettare 13 anni come schiavo e prigioniero, ma questa esperienza raffinò la sua personalità. — Salmo 105:17-19.

12, 13. (a) Quale fedele esempio di perseveranza diede Abraamo? (b) In che modo la fede e la perseveranza di Abraamo ci sono indicate come esempio?

12 Abraamo aveva già 75 anni quando Dio lo chiamò fuori da Ur dei caldei perché andasse nella Terra Promessa. E aveva circa 125 anni quando ricevette la conferma giurata della promessa di Dio, il che accadde subito dopo che ebbe dato prova della sua fede giungendo al punto di offrire il suo diletto figlio, Isacco, fermandosi solo quando l’angelo di Geova gli trattenne la mano e impedì il sacrificio. (Genesi 22:1-18) Per Abraamo, 50 anni furono un lungo periodo di tempo da passare quale residente temporaneo in un paese straniero, ma egli perseverò per altri 50 anni, fino al giorno in cui morì, all’età di 175 anni. In tutto quel tempo, Abraamo fu un fedele testimone e profeta di Geova Dio. — Salmo 105:9-15.

13 La fede e la perseveranza di Abraamo sono indicate come esempio per tutti i servitori di Dio che vogliono ricevere le benedizioni promesse mediante Gesù Cristo, il Seme di Abraamo. (Ebrei 11:8-10, 17-19) Riguardo a lui, in Ebrei 6:11-15 leggiamo: “Desideriamo che ciascuno di voi mostri la stessa operosità in modo da avere la piena certezza della speranza sino alla fine, affinché non diveniate pigri, ma siate imitatori di quelli che mediante la fede e la pazienza ereditano le promesse. Poiché quando Dio fece la promessa ad Abraamo, giacché non poteva giurare per nessuno più grande, giurò per se stesso, dicendo: ‘Sicuramente, benedicendo ti benedirò, e moltiplicando ti moltiplicherò’. E così dopo che Abraamo ebbe mostrato pazienza, ottenne questa promessa”.

14. Perché non dovremmo pensare che la prova della nostra perseveranza non finisca mai e che la ricompensa sia irraggiungibile?

14 L’unto rimanente ha già visto passare 77 anni dallo scadere dei tempi dei Gentili nel 1914, tempo in cui alcuni di loro si aspettavano che la vera congregazione cristiana fosse glorificata in cielo, e non sappiamo fino a quando il rimanente debba ancora aspettare. Significa questo che dovremmo vacillare e pensare che l’attesa non finirà mai e che la ricompensa sia solo un miraggio irraggiungibile? No! In questo modo non rivendicheremmo affatto la sovranità di Dio né onoreremmo il suo nome. Agli occhi del mondo, egli non sarebbe giustificato concedendoci la vittoria e il premio della vita eterna. Indipendentemente dalla durata dell’attesa i membri del rimanente, insieme ai loro fedeli compagni paragonabili a pecore, sono decisi ad aspettare che Geova agisca al tempo da lui stabilito. Mostrando questa perseveranza esemplare, seguono l’esempio di Abraamo. — Romani 8:23-25.

15. (a) Qual è il nostro motto, e da quali situazioni Geova Dio ci ha concesso di uscire vittoriosi grazie al suo sostegno? (b) Quale esortazione di Paolo è valida anche per i nostri giorni?

15 Il nostro motto, quindi, è ancora: ‘Perseveriamo senza vacillare nel compiere la volontà di Dio’. (Romani 2:6, 7) In passato Dio ci ha sostenuto in situazioni davvero difficili, anche quando alcuni sono stati messi in prigione o nei campi di concentramento, e ci ha fatto uscire vittoriosi da queste prove a gloria del suo nome e del suo proposito.a Nel tempo che ancora resta prima che la nostra prova sia completata, Geova continuerà a fare la stessa cosa. L’esortazione di Paolo rimane valida per i nostri giorni: “Vi è necessaria, infatti, la paziente perseveranza, per compiere la volontà di Dio e conseguire ciò che vi è stato promesso”. — Ebrei 10:36, Nardoni; Romani 8:37.

16. Perché non dovremmo considerare la nostra dedicazione a Geova in maniera limitata o con delle riserve?

16 Fino a quando Geova avrà del lavoro da farci fare in questo mondo malvagio, dunque, seguendo l’esempio di Gesù, vogliamo impegnarci in tale lavoro fino a portarlo a compimento. (Giovanni 17:4) Non ci siamo dedicati a Geova con la clausola che l’avremmo servito solo per un breve periodo di tempo e che poi sarebbe venuto Armaghedon. Ci siamo dedicati per sempre. L’opera di Dio per noi non finirà con la battaglia di Armaghedon. Tuttavia, è solo dopo che avremo portato a termine l’opera che dev’essere fatta prima di Armaghedon che vedremo le grandiose realtà che seguiranno tale grande guerra. Allora, oltre ad avere il piacevole privilegio di continuare a compiere l’opera di Dio, saremo ricompensati con le benedizioni che lui ha promesso e che abbiamo atteso a lungo. — Romani 8:32.

L’amore per Dio ci aiuta a perseverare

17, 18. (a) Nei momenti difficili, cosa ci aiuterà a perseverare e ad essere approvati da Dio? (b) Cosa ci aiuterà a conseguire la vittoria, e cosa non diciamo riguardo al tempo che resta?

17 Può darsi che, nei momenti difficili, ci chiediamo come possiamo continuare a perseverare. La risposta è: Amando Dio con tutto il cuore, la mente, l’anima e la forza. “L’amore è longanime e benigno. L’amore non è geloso, non si vanta, non si gonfia. Copre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. L’amore non viene mai meno”. (1 Corinti 13:4, 7, 8) A meno che non perseveriamo spinti dall’amore per Dio, la nostra perseveranza non ha valore. Ma se sopportiamo difficoltà a motivo della nostra devozione a Geova, in tal caso la nostra perseveranza ha l’effetto di accrescere il nostro amore per lui. Gesù poté perseverare grazie all’amore che provava per Dio, il Padre suo. (Giovanni 14:30, 31; Ebrei 12:2) Se il nostro vero motivo è l’amore per Dio, il nostro Padre, cosa c’è che non possiamo sopportare?

18 È il nostro incrollabile amore per Geova Dio che ci ha permesso di riportare la vittoria sul mondo in questo difficilissimo tempo di prova. E Geova, mediante Gesù Cristo, continuerà a provvederci l’aiuto di cui abbiamo bisogno per tutto il tempo che a questo vecchio sistema di cose sarà concesso di esistere. (1 Pietro 5:10) Naturalmente, non facciamo nessuna predizione su quanto tempo resta ancora, e non stabiliamo nessuna data specifica. Lasciamo che a farlo sia il grande Padrone del tempo, Geova Dio. — Salmo 31:15.

19, 20. (a) Come dovremmo considerare ogni giorno che passa e che noi perseveriamo? (b) Quale stoltezza non vogliamo commettere, e perché?

19 Ad ogni modo, oggi la generazione che secondo la profezia doveva essere testimone in prima persona del “termine del sistema di cose” è molto in là con gli anni. (Matteo 24:3, 32-35) Perciò non dimentichiamo mai che ogni giorno che passa e che noi perseveriamo è un giorno in meno in cui Satana e i suoi demoni possono inquinare l’universo con la loro stessa esistenza e siamo di un giorno più vicini al momento in cui Geova non tollererà più i “vasi d’ira resi adatti alla distruzione”. (Romani 9:22) Presto, quando la sua longanimità perverrà alla fine, Geova riverserà la sua ira sugli empi, uomini e donne. Rivelerà così di disapprovare la loro condotta, anche se ha permesso loro di esistere per tutto questo tempo.

20 Da parte nostra sarebbe veramente stolto smettere di sforzarci amorevolmente per ottenere il glorioso premio che ci è offerto mediante Gesù Cristo. Al contrario, siamo decisi a continuare ad essere testimoni di Geova fedeli in questo tempo cruciale in cui Geova sta per rivendicarsi quale Sovrano universale.

[Nota in calce]

a Ad esempio, Christine Elizabeth King ha scritto: “Soltanto contro i Testimoni il governo [nazista] non ebbe successo poiché, anche se ne aveva uccisi migliaia, l’opera proseguì e nel maggio del 1945 il movimento dei testimoni di Geova era ancora in vita, mentre il nazionalsocialismo no. Il numero dei Testimoni era aumentato e non si era fatto nessun compromesso. Il movimento aveva ora altri martiri e aveva vinto un’altra battaglia nella guerra di Geova Dio”. — The Nazi State and the New Religions: Five Case Studies in Non-Conformity, New York e Toronto, 1982, pagina 193.

Come rispondereste?

◻ Perché non possiamo evitare che la nostra perseveranza sia messa alla prova?

◻ Quale illusione non ci vogliamo fare?

◻ Di cosa abbiamo bisogno per non indebolirci?

◻ Qual è il nostro motto?

◻ Nei momenti difficili, cosa ci aiuterà a perseverare?

[Immagine a pagina 11]

I servitori di Geova, come questi Testimoni di Port of Spain (Trinidad), sono sempre stati disposti ad aspettare Geova

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