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  • w97 15/2 pp. 3-4
  • Quante sofferenze!

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  • Quante sofferenze!
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1997
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  • Pieni di ‘affanno e cose nocive’
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1997
w97 15/2 pp. 3-4

Quante sofferenze!

“PERCHÉ tutto questo spaventoso soffrire individuale e collettivo . . .? Dio, supremo datore di senso — e tanta insensatezza nel suo mondo, tanta sofferenza e tanta colpa insensata. Che questo Dio sia, come gli viene rinfacciato non solo da Nietzsche, un despota, un mistificatore, un giocatore, un carnefice?”a

Come si può capire, il teologo cattolico Hans Küng sta solo presentando un problema che lascia perplessi molti: Perché un Dio amorevole e onnipotente permette tante sofferenze? Avete mai sentito qualcuno fare questa domanda? Chiunque abbia compassione è angustiato per quello che Küng definisce “un interminabile torrente di sangue, sudore e lacrime, dolore, lutto e angoscia, squallore, disperazione e morte”. In effetti è più simile a un’inondazione di orrore e angoscia che nel corso della storia ha travolto la vita di milioni di persone. — Giobbe 14:1.

Pieni di ‘affanno e cose nocive’

Pensate alle sofferenze causate dalla guerra, al dolore non solo delle vittime immediate, ma anche dei superstiti straziati, dei genitori e dei parenti dei bambini uccisi e di altri che hanno subìto violenze. “Negli ultimi 10 anni”, ha detto di recente la Croce Rossa, “un milione e mezzo di bambini hanno perso la vita in conflitti armati”. In Ruanda, sempre secondo la Croce Rossa, nel 1994 “centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini sono stati brutalmente e sistematicamente massacrati”.

Non dovremmo nemmeno sottovalutare le sofferenze causate dai pedofili. Una madre affranta, il cui figlio si suicidò dopo essere stato violentato da un uomo preposto alla tutela dei minori, ha dichiarato: “L’uomo che ha abusato di mio figlio . . . ha distrutto la sua vita e quella di altri ragazzi nel modo più perverso e sistematico che si possa immaginare”. E che dire delle allucinanti sofferenze delle vittime di spietati assassini o serial killer, come quelli arrestati in Gran Bretagna che “per 25 anni hanno impunemente rapito, stuprato, torturato e ucciso”? In tutta la storia sembra non ci sia stato limite a ciò che uomini e donne sono stati capaci di farsi l’un l’altro provocando dolore e sofferenze. — Ecclesiaste 4:1-3.

Si aggiunga a questo la sofferenza causata da malattie fisiche ed emotive e il dolore straziante che provano le famiglie un cui componente muore prematuramente. C’è anche l’angoscia delle vittime di carestie o di altre calamità cosiddette naturali. Poche persone troveranno da ridire sull’affermazione fatta da Mosè secondo cui i nostri 70 o 80 anni sono pieni di ‘affanno e cose nocive’. — Salmo 90:10.

Parte del disegno di Dio?

È possibile, come affermano alcuni, che queste incessanti sofferenze facciano parte di un incomprensibile disegno di Dio? Dobbiamo proprio soffrire per apprezzare la vita ‘nell’altro mondo’? È forse vero, come credeva il filosofo francese Teilhard de Chardin, che il “dolore che uccide e decompone, è necessario all’essere perché viva e diventi spirito”?b (Il corsivo è nostro). No di certo!

Un progettista amorevole creerebbe di proposito un ambiente mortale per poi definirsi compassionevole allorché consente agli abitanti di sfuggire ai suoi effetti mortiferi? È molto improbabile. Perché mai un Dio amorevole avrebbe dovuto fare una cosa simile? Perché dunque Dio permette le sofferenze? Finiranno mai? Il prossimo articolo prenderà in esame queste domande.

[Note in calce]

a Hans Küng, Essere cristiani, trad. di G. Re e M. Beck, Mondadori, Milano, 1976.

b Henri de Lubac, Il pensiero religioso di padre Teilhard de Chardin, trad. di E. Forzani, Jaca Book, Milano, 1983.

[Fonte dell’immagine a pagina 3]

WHO photo/P. Almasy

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