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  • In che modo Dio ispirò la Bibbia?

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  • In che modo Dio ispirò la Bibbia?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1997
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  • Richiesto un diligente sforzo
  • Consigli pratici: da parte di chi?
  • Scrittori umani: Perché?
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1997
w97 15/6 pp. 4-8

In che modo Dio ispirò la Bibbia?

OGGI le comunicazioni hanno raggiunto livelli finora impensabili. Telefoni, fax, computer: chi avrebbe mai immaginato anni fa che un giorno si sarebbero potuti trasmettere messaggi in tempo reale praticamente in ogni parte del mondo?

Eppure l’uomo non è in grado di imitare il tipo di comunicazione più stupefacente: l’ispirazione divina. Geova ispirò circa 40 uomini perché realizzassero la sua Parola scritta, la Sacra Bibbia. Come gli uomini hanno a disposizione più di un mezzo per comunicare, così Geova ha usato vari sistemi di comunicazione per ispirare le Scritture.

Dettatura. Dio comunicò specifici messaggi che in seguito furono inclusi nella Bibbia.a Considerate, ad esempio, i regolamenti che costituivano il patto della Legge. “Scriviti queste parole”, disse Geova a Mosè, “perché secondo queste parole concludo in effetti un patto con te e con Israele”. (Esodo 34:27) Quelle “parole”, che vennero ‘trasmesse da angeli’, furono trascritte da Mosè e ora si trovano nei libri biblici di Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio. — Atti 7:53.

Molti altri profeti, fra cui Isaia, Geremia, Ezechiele, Amos, Naum e Michea, ricevettero da Dio specifici messaggi tramite angeli. A volte questi uomini iniziavano le loro dichiarazioni con la frase: “Geova ha detto questo”. (Isaia 37:6; Geremia 2:2; Ezechiele 11:5; Amos 1:3; Michea 2:3; Naum 1:12) Poi mettevano per iscritto ciò che Dio aveva detto.

Visioni, sogni ed estasi. Una visione è una vista, una scena, o un messaggio che si presenta alla mente di una persona mentre è sveglia, di solito in modo fuori del normale. Per esempio, Pietro, Giacomo e Giovanni, “quando si furono svegliati completamente”, ebbero una visione di Gesù trasfigurato. (Luca 9:28-36; 2 Pietro 1:16-21) In certi casi il messaggio fu trasmesso in sogno, in una visione della notte, essendo impresso nel subcosciente del dormiente. Infatti Daniele parla delle ‘visioni della sua testa sul suo letto’, o, secondo un’altra traduzione, ‘mentre sul suo letto stava osservando le visioni che gli passavano per la mente’. — Daniele 4:10, Nardoni.

La persona che Geova faceva cadere in estasi era evidentemente assorta in uno stato di profonda concentrazione, pur essendo almeno parzialmente desta. (Confronta Atti 10:9-16). Nella Bibbia la parola greca tradotta “estasi” (èkstasis) significa ‘dislocamento o spostamento’. Dà l’idea di uno spostamento della mente dal suo stato normale. Perciò chi è in estasi non si rende conto di ciò che lo circonda, mentre è pienamente ricettivo nei confronti della visione. Probabilmente l’apostolo Paolo era in un simile stato di estasi quando fu “rapito in paradiso e udì parole inesprimibili che all’uomo non è lecito dire”. — 2 Corinti 12:2-4.

A differenza di coloro i quali trascrissero messaggi dettati da Dio, spesso gli scrittori biblici che ricevettero visioni o sogni o che caddero in estasi ebbero una certa libertà nel descrivere con le loro parole ciò che avevano visto. Ad Abacuc fu detto: “Scrivi la visione, e disponila in modo chiaro su tavolette, affinché chi vi legge ad alta voce vi legga correntemente”. — Abacuc 2:2.

Significa questo che tali parti della Bibbia siano meno ispirate di quelle dettate? Niente affatto. Mediante il suo spirito, Geova Dio impresse saldamente il suo messaggio nella mente di ciascuno scrittore, affinché venissero trasmessi i Suoi pensieri, non quelli dell’uomo. Pur consentendo allo scrittore di scegliere le parole adatte, Geova ne guidò la mente e il cuore affinché non venisse omessa nessuna informazione essenziale e alla fine le parole potessero essere giustamente considerate parole di Dio. — 1 Tessalonicesi 2:13.

Rivelazione divina. La Bibbia contiene profezie — storia rivelata e scritta in anticipo — che vanno ben oltre la semplice capacità umana. Un esempio è quello dell’ascesa e della caduta del “re di Grecia”, Alessandro Magno, predetta circa 200 anni prima! (Daniele 8:1-8, 20-22) La Bibbia rivela pure avvenimenti mai visti da occhi umani, come la creazione del cielo e della terra. (Genesi 1:1-27; 2:7, 8) Narra pure conversazioni che ebbero luogo in cielo, come quelle riportate nel libro di Giobbe. — Giobbe 1:6-12; 2:1-6.

Se non li rivelò direttamente allo scrittore, Dio comunicò tali avvenimenti a qualcuno, così che divennero parte di una storia orale o scritta, tramandata da una generazione all’altra finché non furono inclusi nel testo biblico. (Vedi il riquadro a pagina 7). In ogni caso possiamo essere certi che la Fonte di tutte queste informazioni fu Geova, che guidò gli scrittori affinché i loro racconti non contenessero inesattezze, esagerazioni o miti. Riguardo alla profezia Pietro scrisse: “Degli uomini parlarono da parte di Dio mentre erano sospinti dallo spirito santo”.b — 2 Pietro 1:21.

Richiesto un diligente sforzo

Pur essendo “sospinti dallo spirito santo”, gli scrittori biblici dovettero compiere un premuroso sforzo. Per esempio, Salomone “ponderò e fece una completa ricerca, per mettere in ordine molti proverbi. . . . Cercò di trovare le parole dilettevoli e la scrittura di corrette parole di verità”. — Ecclesiaste 12:9, 10.

Alcuni scrittori biblici dovettero fare considerevoli ricerche per documentare il loro materiale. Luca, ad esempio, a proposito del suo Vangelo scrisse: ‘Ho seguito con accuratezza ogni cosa dall’inizio, per scrivere in ordine logico’. Naturalmente lo spirito di Dio benedisse gli sforzi di Luca, senza dubbio facendogli trovare documenti storici attendibili e permettendogli di intervistare testimoni oculari fidati, come i discepoli ancora in vita e forse Maria, la madre di Gesù. Lo spirito di Dio avrà poi guidato Luca a mettere accuratamente per iscritto le informazioni. — Luca 1:1-4.

A differenza del Vangelo di Luca, quello di Giovanni è il racconto di un testimone oculare, scritto circa 65 anni dopo la morte di Gesù. Sicuramente lo spirito di Geova potenziò la memoria di Giovanni affinché non si offuscasse col passar del tempo. Questo sarebbe stato conforme a ciò che Gesù aveva promesso ai suoi seguaci: “Il soccorritore, lo spirito santo, che il Padre manderà nel mio nome, quello vi insegnerà ogni cosa e vi rammenterà tutte le cose che vi ho detto”. — Giovanni 14:26.

In certi casi gli scrittori biblici si avvalsero di documenti di prima mano di storici precedenti, anche se non tutti ispirati. Geremia compilò Primo e Secondo Re in gran parte così. (2 Re 1:18) Esdra consultò almeno 14 fonti non ispirate nel raccogliere il materiale di Primo e Secondo Cronache, fra cui la “relazione dei fatti dei giorni del re Davide” e il “Libro dei Re di Giuda e d’Israele”. (1 Cronache 27:24; 2 Cronache 16:11) Mosè citò addirittura il “libro delle Guerre di Geova”, probabilmente un racconto attendibile delle guerre del popolo di Dio. — Numeri 21:14, 15.

In questi casi lo spirito santo ebbe un ruolo determinante, spingendo gli scrittori biblici a scegliere solo materiale sicuro, che divenne poi parte del racconto biblico ispirato.

Consigli pratici: da parte di chi?

La Bibbia contiene moltissimi consigli pratici basati su acute osservazioni personali. Per esempio, Salomone scrisse: “Per l’uomo non c’è nulla di meglio che mangiare e in realtà bere e far vedere alla sua anima il bene a causa del suo duro lavoro. Ho visto anche questo, io stesso, che questo è dalla mano del vero Dio”. (Ecclesiaste 2:24) Paolo disse che i suoi consigli sul matrimonio riflettevano ‘la sua opinione’, ma aggiunse: “Certamente penso di avere anch’io lo spirito di Dio”. (1 Corinti 7:25, 39, 40) Di sicuro Paolo aveva lo spirito di Dio, perché, come rivelò l’apostolo Pietro, Paolo scrisse “secondo la sapienza datagli”. (2 Pietro 3:15, 16) Perciò esprimeva la sua opinione sotto la guida dello spirito di Dio.

Quando gli scrittori biblici esprimevano simili convinzioni personali, lo facevano avendo un bagaglio di studio e applicazione delle Scritture allora disponibili. Possiamo essere certi che i loro scritti erano in armonia con il pensiero di Dio. Ciò che scrissero divenne parte della Parola di Dio.

Ovviamente la Bibbia contiene anche dichiarazioni di alcuni il cui pensiero era sbagliato. (Confronta Giobbe 15:15 con 42:7). Include pure espressioni pronunciate da certi servitori di Dio in momenti di sconforto, benché non spieghi nei particolari perché si sentivano così.c Nel fare tali dichiarazioni personali, lo scrittore fu comunque guidato dallo spirito di Dio perché facesse un resoconto accurato, che servisse a identificare e smascherare il ragionamento errato. Inoltre in ciascun caso il lettore ragionevole può ben capire dal contesto se il pensiero dello scrittore è valido o no.

In breve, possiamo essere certi che l’intera Bibbia è il messaggio di Dio. Geova si assicurò che il contenuto corrispondesse in tutto e per tutto alle sue intenzioni e provvedesse istruzione essenziale a quelli che desiderano servirlo. — Romani 15:4.

Scrittori umani: Perché?

Il fatto che Geova si sia servito di uomini per scrivere la Bibbia dimostra la sua grande sapienza. Considerate: Se Dio avesse delegato questo compito agli angeli, la Bibbia avrebbe esercitato la stessa attrattiva? È vero che sarebbe stato elettrizzante leggere in merito alle qualità e alle azioni di Dio viste da una prospettiva angelica. Ma se l’elemento umano fosse stato del tutto assente, avremmo potuto incontrare difficoltà ad afferrare il senso del messaggio biblico.

Facciamo un esempio: La Bibbia avrebbe potuto semplicemente riferire che il re Davide commise adulterio e omicidio e che poi si pentì. Ma quanto è meglio leggere le parole di Davide stesso, mentre esprime la sua lacerante angustia per le azioni commesse e implora il perdono di Dio! “Il mio peccato è continuamente di fronte a me”, scrive. “Un cuore rotto e affranto, o Dio, tu non disprezzerai”. (Salmo 51:3, 17) L’elemento umano conferisce quindi alla Bibbia calore, varietà e attrattiva.

Sì, Geova scelse il modo migliore per trasmetterci la sua Parola. Anche se vennero impiegati uomini con le loro debolezze e la loro fragilità, furono sospinti dallo spirito santo affinché i loro scritti non contenessero errori. Perciò la Bibbia ha un valore inestimabile. I suoi consigli sono validi e le sue profezie circa il futuro Paradiso sulla terra sono sicure. — Salmo 119:105; 2 Pietro 3:13.

Perché non prendere l’abitudine di leggere ogni giorno un brano della Parola di Dio? Pietro scrisse: “Nutrite ardente desiderio del latte non adulterato che appartiene alla parola, affinché per mezzo d’esso cresciate verso la salvezza”. (1 Pietro 2:2) Poiché tutta la Scrittura è ispirata da Dio, riscontrerete che è “utile per insegnare, per riprendere, per correggere, per disciplinare nella giustizia, affinché l’uomo di Dio sia pienamente competente, del tutto preparato per ogni opera buona”. — 2 Timoteo 3:16, 17.

[Note in calce]

a Almeno in un caso, quello dei Dieci Comandamenti, le informazioni furono scritte direttamente “col dito di Dio”. Mosè si limitò quindi a copiare quelle parole su rotoli o altro materiale scrittorio. — Esodo 31:18; Deuteronomio 10:1-5.

b Il verbo greco qui tradotto “erano sospinti”, fèro, è usato in Atti 27:15, 17 per descrivere una nave sospinta dal vento. Perciò lo spirito santo ‘diresse’ gli scrittori biblici. Li portò a rigettare ogni informazione spuria e a includere solo ciò che rispondeva ai fatti.

c Per alcuni esempi, confronta 1 Re 19:4 con i versetti 14 e 18; Giobbe 10:1-3; Salmo 73:12, 13, 21; Giona 4:1-3, 9; Abacuc 1:1-4, 13.

[Riquadro/Immagini a pagina 7]

Dove prese Mosè le sue informazioni?

MOSÈ scrisse il libro biblico di Genesi, ma tutto ciò che vi è scritto si verificò molto prima della sua nascita. Dove prese quindi tali informazioni? È possibile che gli siano state rivelate direttamente da Dio o che siano state tramandate oralmente da una generazione all’altra. Data la longevità degli uomini dell’epoca, sarebbero bastati solo cinque anelli umani — Metusela, Sem, Isacco, Levi e Amram — per tramandare le informazioni da Adamo a Mosè.

Mosè potrebbe anche aver consultato documenti scritti. A questo riguardo è degno di nota che Mosè usi di frequente la frase “questa è la storia di”, prima di menzionare il nome del personaggio in questione. (Genesi 6:9; 10:1; 11:10, 27; 25:12, 19; 36:1, 9; 37:2) Secondo alcuni studiosi la parola ebraica qui tradotta “storia”, tohledhòhth, si riferisce a un preesistente documento storico in forma scritta su cui Mosè si basò per la sua narrazione. Naturalmente non si può dire con certezza che sia stato così.

È possibile che le informazioni contenute nel libro di Genesi siano state ottenute in tutti e tre i modi: alcune per rivelazione diretta, altre per trasmissione orale, altre ancora da documenti scritti. L’importante è che lo spirito di Geova guidò Mosè. Ciò che scrisse si può quindi considerare giustamente parola di Dio.

[Immagine a pagina 4]

Dio ispirò in vari modi gli scrittori della Bibbia

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