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  • w99 15/11 pp. 13-18
  • Ricorda il tuo grande Creatore!

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  • Ricorda il tuo grande Creatore!
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1999
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1999
w99 15/11 pp. 13-18

Ricorda il tuo grande Creatore!

“Ricorda, ora, il tuo grande Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i giorni calamitosi”. — ECCLESIASTE 12:1.

1. In che modo i giovani dedicati a Dio dovrebbero voler impiegare la loro gioventù e le loro energie?

GEOVA dà ai suoi servitori la forza di fare la sua volontà. (Isaia 40:28-31) Questo vale a prescindere dalla loro età. Ma specialmente i giovani dedicati a Dio dovrebbero voler impiegare con saggezza la loro gioventù e le loro energie. Perciò prendono a cuore il consiglio del “congregatore”, Salomone, antico re di Israele: “Ricorda, ora, il tuo grande Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i giorni calamitosi, o che siano arrivati gli anni in cui dirai: ‘Non provo alcun diletto in essi’”. — Ecclesiaste 1:1; 12:1.

2. Cosa dovrebbero fare i figli di cristiani dedicati?

2 L’esortazione di Salomone a ricordare il grande Creatore nei giorni della giovinezza fu rivolta in primo luogo ai giovani israeliti di entrambi i sessi. Loro erano nati in una nazione dedicata a Geova. Che dire dei figli degli odierni cristiani dedicati? Di sicuro anch’essi dovrebbero ricordare il loro grande Creatore. Così facendo lo onoreranno e recheranno beneficio a se stessi. — Isaia 48:17, 18.

Ottimi esempi del passato

3. Che esempio diedero Giuseppe, Samuele e Davide?

3 Molti giovani dei tempi biblici diedero un ottimo esempio in quanto a ricordare il loro grande Creatore. Fin da ragazzo Giuseppe, figlio di Giacobbe, ricordò il suo Creatore. Quando la moglie di Potifar lo tentò perché commettesse immoralità sessuale con lei, Giuseppe rifiutò decisamente e disse: ‘Come potrei commettere questo grande male e peccare realmente contro Dio?’ (Genesi 39:9) Il levita Samuele ricordò il suo Creatore non solo durante l’infanzia, ma per tutta la vita. (1 Samuele 1:22-28; 2:18; 3:1-5) Il giovane betleemita Davide tenne indubbiamente presente il suo Creatore. La sua fiducia in Dio fu evidente quando, affrontando il gigante filisteo Golia, dichiarò: “Tu vieni a me con una spada e con una lancia e con un giavellotto, ma io vengo a te nel nome di Geova degli eserciti, l’Iddio delle linee di battaglia d’Israele, che tu hai biasimato. In questo giorno Geova ti cederà nella mia mano, e io certamente ti abbatterò e ti staccherò la testa; . . . e la gente di tutta la terra saprà che esiste un Dio che appartiene a Israele. E tutta questa congregazione saprà che né con la spada né con la lancia Geova salva, perché la battaglia appartiene a Geova, ed egli vi deve dare nella nostra mano”. Di lì a poco Golia era morto e i filistei furono messi in rotta. — 1 Samuele 17:45-51.

4. (a) Cosa mostra che la ragazza israelita prigioniera in Siria e il giovane re Giosia ricordarono il loro grande Creatore? (b) In che modo Gesù dodicenne dimostrò che ricordava il suo Creatore?

4 Fra i giovani che ricordarono il loro grande Creatore ci fu una ragazza israelita prigioniera. Diede una testimonianza così eccellente alla moglie di Naaman, comandante dell’esercito siro, che questi andò dal profeta di Dio, fu guarito dalla lebbra e divenne adoratore di Geova Dio. (2 Re 5:1-19) Il giovane re Giosia promosse con coraggio la pura adorazione di Geova. (2 Re 22:1–23:25) Ma il massimo esempio in quanto a ricordare il proprio grande Creatore fin dalla tenera età fu quello di Gesù di Nazaret. Considerate ciò che avvenne quando aveva 12 anni. I suoi genitori lo portarono a Gerusalemme per la Pasqua. Sulla via del ritorno si accorsero che Gesù non era con loro, quindi tornarono indietro per cercarlo. Il terzo giorno lo trovarono nel tempio a discutere di argomenti scritturali con i maestri. Rispondendo alla madre in ansia, Gesù disse: “Perché dovevate andare in cerca di me? Non sapevate che io devo essere nella casa del Padre mio?” (Luca 2:49) A Gesù fu utile ricevere informazioni spirituali nel tempio, ‘la casa del Padre suo’. Oggi la Sala del Regno dei Testimoni di Geova è un posto eccellente in cui acquistare accurata conoscenza del nostro grande Creatore.

Ricordate Geova ora!

5. Come esprimereste a parole vostre ciò che disse il congregatore in Ecclesiaste 12:1?

5 Chi adora Geova Dio con tutto il cuore desidera intraprendere al più presto il suo servizio e continuare a svolgerlo per tutta la vita. Quali sono invece le prospettive di chi sciupa la giovinezza non ricordando il Creatore? Sotto ispirazione divina il congregatore dice: “Ricorda, ora, il tuo grande Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i giorni calamitosi, o che siano arrivati gli anni in cui dirai: ‘Non provo alcun diletto in essi’”. — Ecclesiaste 12:1.

6. Cosa dimostra che gli anziani Simeone e Anna ricordavano il loro grande Creatore?

6 Nessuno si rallegra dei “giorni calamitosi” della vecchiaia. Ma le persone anziane che ricordano Dio sono gioiose. Per esempio, il vecchio Simeone prese in braccio il neonato Gesù nel tempio e dichiarò con gioia: “Ora, Sovrano Signore, tu lasci andare in pace il tuo schiavo secondo la tua dichiarazione; perché i miei occhi hanno visto il tuo mezzo di salvezza che hai preparato alla vista di tutti i popoli, luce per rimuovere il velo dalle nazioni e gloria del tuo popolo Israele”. (Luca 2:25-32) Anche l’ottantaquattrenne Anna ricordava il suo Creatore. Stava di continuo nel tempio ed era presente quando vi fu portato il piccolo Gesù. “In quella stessa ora si avvicinò e rendeva grazie a Dio, parlando del bambino a tutti quelli che aspettavano la liberazione di Gerusalemme”. — Luca 2:36-38.

7. Qual è la situazione di quelli che sono invecchiati servendo Dio?

7 Gli odierni testimoni di Geova che sono invecchiati servendo Dio possono soffrire per gli acciacchi e le limitazioni dell’età avanzata. Ma come sono felici! E quanto apprezziamo il loro fedele servizio! Hanno “la gioia di Geova”, sapendo che egli ha assunto il suo invincibile potere verso la terra e ha insediato Gesù Cristo quale potente Re celeste. (Neemia 8:10) Per giovani e vecchi ora è il tempo di seguire l’esortazione: “Giovani e anche vergini, vecchi insieme a ragazzi. Lodino il nome di Geova, poiché il suo nome solo è irraggiungibilmente alto. La sua dignità è al di sopra della terra e del cielo”. — Salmo 148:12, 13.

8, 9. (a) Per chi i “giorni calamitosi” sono insoddisfacenti, e perché? (b) Come spieghereste Ecclesiaste 12:2?

8 Per quelli che ignorano il loro grande Creatore e non conoscono i suoi gloriosi propositi, “i giorni calamitosi” della vecchiaia sono insoddisfacenti, se non addirittura angosciosi. Tali persone non hanno l’intendimento spirituale che può compensare i problemi della vecchiaia e i guai che affliggono l’umanità da che Satana è stato espulso dal cielo. (Rivelazione [Apocalisse] 12:7-12) Perciò il congregatore ci raccomanda di ricordare il nostro Creatore “prima che il sole e la luce e la luna e le stelle si oscurino, e le nubi siano tornate, dopo il rovescio di pioggia”. (Ecclesiaste 12:2) Cosa significano queste parole?

9 Salomone paragona il periodo della giovinezza all’estate palestinese, quando sole, luna e stelle splendono in un cielo senza nubi. Allora tutto appare molto luminoso. Nella vecchiaia, però, i giorni sono simili alla fredda e piovosa stagione invernale, caratterizzata da un rovescio dopo l’altro. (Giobbe 14:1) Come sarebbe triste conoscere il Creatore e non servirlo durante l’estate della vita! Nella vecchiaia, l’inverno della vita, subentra il buio, specialmente per coloro che hanno sprecato le opportunità di servire Geova nella giovinezza perseguendo mete vane. Indipendentemente dalla nostra età, dunque, ‘seguiamo Geova pienamente’, come fece il fedele Caleb, leale collaboratore del profeta Mosè. — Giosuè 14:6-9.

Effetti dell’età avanzata

10. Cosa sono (a) “i guardiani della casa”? (b) “gli uomini di vitale energia”?

10 Salomone menziona poi le difficoltà a cui si va incontro “nel giorno in cui i guardiani della casa tremano, e gli uomini di vitale energia si sono curvati, e le donne che macinano hanno cessato di lavorare perché son divenute poche, e le signore che vedono alle finestre hanno trovato che è scuro”. (Ecclesiaste 12:3) La “casa” è il corpo umano. (Matteo 12:43-45; 2 Corinti 5:1-8) I “guardiani” sono le braccia e le mani, che proteggono il corpo e provvedono alle sue necessità. Nella vecchiaia spesso tremano a causa di debolezza, nervosismo o paralisi agitante. “Gli uomini di vitale energia”, le gambe, non sono più solide come pilastri, ma sono deboli e tendono a curvarsi, così che la persona strascica i piedi. Nonostante abbiano questi acciacchi, non siete felici di vedere i vostri conservi d’età avanzata presenti alle adunanze cristiane?

11. Figurativamente parlando, chi sono “le donne che macinano” e “le signore che vedono alle finestre”?

11 “Le donne che macinano hanno cessato di lavorare perché son divenute poche”: in che senso? Forse i denti si sono cariati o sono caduti, così che ne restano pochi o nessuno. Masticare cibi solidi è difficile o addirittura impossibile. “Le signore che vedono alle finestre” — gli occhi, abbinati alle facoltà mentali che ci permettono di vedere — si offuscano o si oscurano completamente.

12. (a) In che senso “le porte sulla strada si sono chiuse”? (b) Cosa pensate dei proclamatori del Regno d’età avanzata?

12 Il congregatore continua: “E le porte sulla strada si sono chiuse, quando il suono del mulino si abbassa, e uno si leva al suono di un uccello e tutte le figlie del canto hanno un suono basso”. (Ecclesiaste 12:4) Nel caso delle persone anziane che non servono Dio, le due porte della bocca — le labbra — si aprono poco o non si aprono affatto per esprimere ciò che è nella “casa”, il corpo. Nella “strada” della vita pubblica non si ode alcuna espressione da parte loro. Che dire invece degli zelanti proclamatori del Regno d’età avanzata? (Giobbe 41:14) Può darsi che camminino a rilento mentre vanno di casa in casa o che parlino con difficoltà, ma sicuramente lodano Geova! — Salmo 113:1.

13. Come descrive il congregatore altri problemi delle persone anziane, ma cosa si può dire dei cristiani d’età avanzata?

13 Il suono del mulino si abbassa, nel senso che il cibo viene masticato da gengive sdentate. Quando va a dormire la persona anziana non ha un sonno profondo. Perfino il cinguettio di un uccello la sveglia. La persona anziana canta poco, e se lo fa, la sua voce è flebile. “Tutte le figlie del canto” — le note musicali —“hanno un suono basso”. Quando a suonare e cantare sono altri, la persona anziana ci sente poco, perché il suo udito è debole. Tuttavia gli unti d’età avanzata e i loro compagni, alcuni dei quali non sono nemmeno loro più così giovani, continuano a levare la voce cantando cantici di lode a Dio alle adunanze cristiane. Come siamo lieti di averli al nostro fianco mentre lodano Geova nella congregazione! — Salmo 149:1.

14. Quali timori hanno le persone anziane?

14 Per le persone anziane, specialmente per quelle che hanno ignorato il Creatore, la situazione non è allegra. Il congregatore dice: “Inoltre, hanno avuto timore semplicemente di ciò che è alto, e ci sono terrori nella via. E il mandorlo mette i fiori, e la cavalletta si trascina, e la bacca di cappero scoppia, perché l’uomo cammina verso la sua casa di lunga durata e i lamentatori hanno marciato in giro nella strada”. (Ecclesiaste 12:5) Quando sono in cima a una ripida scalinata, molte persone anziane hanno timore di cadere. Anche il solo guardare una cosa alta può far girare loro la testa. Quando devono percorrere strade affollate sono prese dal terrore al pensiero di cadere o di essere aggredite da malviventi.

15. Cosa vuol dire che “il mandorlo mette i fiori”, e in che senso la cavalletta “si trascina”?

15 Nel caso di un uomo anziano, “il mandorlo mette i fiori”, a indicare probabilmente che i capelli diventano prima grigi e poi bianchi come la neve. I capelli canuti cadono come i fiori bianchi del mandorlo. Mentre il vecchio “si trascina”, magari piegato in avanti con le braccia cadenti o con le mani sui fianchi e i gomiti all’insù, assomiglia a una cavalletta. Se qualcuno di noi assomiglia un po’ a questa descrizione, facciamo vedere agli altri che in ogni caso apparteniamo all’energico e scattante esercito di locuste di Geova! — Vedi La Torre di Guardia del 1º maggio 1998, pagine 8-13.

16. (a) Cosa potrebbe significare che ‘la bacca del cappero scoppia’? (b) Cos’è per l’uomo la “casa di lunga durata”, e quali possono essere alcuni segni che la morte si avvicina?

16 L’appetito della persona anziana non è più quello di un tempo, anche quando il cibo che ha dinanzi è saporito come la bacca del cappero. Da tempo i capperi si usano per stuzzicare l’appetito. ‘La bacca di cappero che scoppia’ potrebbe significare che quando la persona anziana perde l’appetito, nemmeno questo frutto riesce a farglielo tornare. Tutto ciò indica che l’individuo si sta avvicinando alla “sua casa di lunga durata”, la tomba. Se non ha ricordato il suo Creatore e ha agito con tale malvagità che Dio non si ricorderà di lui nella risurrezione, quella sarà la sua dimora per sempre. I segni della morte che si avvicina sono evidenti dal tono triste e dai gemiti lamentosi che escono dalle porte della bocca del vecchio.

17. In che senso il “cordone d’argento” viene tolto, e cosa può indicare la “coppa d’oro”?

17 Siamo esortati a ricordare il nostro Creatore “prima che sia tolto il cordone d’argento e la coppa d’oro si infranga, e la giara si rompa alla fonte, e la ruota per la cisterna si sia infranta”. (Ecclesiaste 12:6) Il “cordone d’argento” può essere la spina dorsale. Quando questa meravigliosa via attraversata dagli impulsi nervosi diretti al cervello è irreparabilmente danneggiata, la morte è certa. La “coppa d’oro” può indicare il cervello, contenuto nel cranio che assomiglia a una coppa, a cui è collegata la spina dorsale. Quando il cervello, prezioso come l’oro, cessa di funzionare, il risultato è la morte.

18. Cos’è la simbolica ‘giara alla fonte’, e che accade quando viene infranta?

18 ‘La giara alla fonte’ è il cuore, che riceve il flusso sanguigno e lo rimette in circolo nel corpo. Alla morte il cuore è come una giara rotta, infranta alla fonte, in quanto non può più né ricevere, né contenere, né pompare il sangue, indispensabile per nutrire e ristorare il corpo. Una volta infranta, la “ruota per la cisterna” cessa di girare, fermando la circolazione del sangue vitale. Così Geova rivelò a Salomone la circolazione del sangue molto prima che il medico William Harvey la scoprisse nel XVII secolo.

19. Alla morte, come si applicano le parole di Ecclesiaste 12:7?

19 Il congregatore aggiunse: “Quindi la polvere torna alla terra proprio come era e lo spirito stesso torna al vero Dio che l’ha dato”. (Ecclesiaste 12:7) Quando la “ruota per la cisterna” è infranta, il corpo umano, originalmente fatto dalla polvere, torna alla polvere. (Genesi 2:7; 3:19) L’anima muore perché lo spirito, o forza vitale, dato dal Creatore, Dio, torna a lui, è nelle sue mani. — Ezechiele 18:4, 20; Giacomo 2:26.

Che futuro hanno quelli che ricordano il Creatore?

20. Cosa stava chiedendo Mosè quando pregò con le parole riportate in Salmo 90:12?

20 Salomone illustrò molto vividamente quanto sia importante ricordare il nostro grande Creatore. Di sicuro una vita relativamente breve e travagliata non può essere tutto quello che c’è per coloro che ricordano Geova e fanno di cuore la sua volontà. Giovani o vecchi, hanno lo stesso atteggiamento che aveva Mosè, il quale disse in preghiera: “Mostraci proprio come contare i nostri giorni in modo tale da indurre il cuore alla saggezza”. L’umile profeta desiderava ardentemente che Geova Dio mostrasse, o insegnasse, a lui e al popolo di Israele ad apprezzare saggiamente ‘i giorni dei loro anni’ e a usarli come vuole Dio. — Salmo 90:10, 12.

21. Cosa dobbiamo fare se vogliamo contare i nostri giorni alla gloria di Geova?

21 Specialmente i giovani cristiani dovrebbero essere decisi a seguire il consiglio di ricordare il Creatore. Che splendide opportunità hanno di rendergli sacro servizio! Indipendentemente dall’età, se in questo “tempo della fine” impariamo a contare i nostri giorni alla gloria di Geova, potremmo continuare a contarli per sempre. (Daniele 12:4; Giovanni 17:3) A tal fine dobbiamo ovviamente ricordare il nostro grande Creatore e adempiere il nostro intero obbligo verso di lui.

Come rispondereste?

◻ Perché i giovani sono esortati a ricordare il loro Creatore?

◻ Quali sono alcuni esempi scritturali di persone che ricordarono il loro grande Creatore?

◻ Quali sono alcuni effetti della vecchiaia descritti da Salomone?

◻ Che futuro avranno quelli che ricordano Geova?

[Immagini a pagina 15]

Davide, la ragazza israelita prigioniera, Anna e Simeone ricordarono Geova

[Immagini a pagina 16]

I Testimoni d’età avanzata rendono con gioia sacro servizio al nostro grande Creatore

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