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Marco 3:18Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture con riferimenti
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18 e Andrea e Filippo e Bartolomeo e Matteo e Tommaso e Giacomo [figlio] di Alfeo e Taddeo e Simone il cananita
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Marco — Approfondimenti al capitolo 3Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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Bartolomeo Significa “figlio di Tolmai”. Si pensa che Bartolomeo sia il Natanaele menzionato da Giovanni (Gv 1:45, 46). Confrontando i Vangeli, si nota che Matteo e Luca menzionano insieme Bartolomeo e Filippo proprio come Giovanni menziona insieme Natanaele e Filippo (Mt 10:3; Lu 6:14).
Giacomo figlio di Alfeo Evidentemente lo stesso discepolo che in Mr 15:40 viene chiamato “Giacomo il minore”. Si ritiene che Alfeo e Clopa (Gv 19:25) fossero la stessa persona, per cui Alfeo sarebbe il marito dell’“altra Maria” (Mt 27:56; 28:1; Mr 15:40; 16:1; Lu 24:10). L’Alfeo menzionato qui evidentemente non è lo stesso menzionato in Mr 2:14, il padre di Levi.
Taddeo Nell’elenco degli apostoli riportato in Lu 6:16 e At 1:13 non è incluso Taddeo; si trova invece “Giuda figlio di Giacomo”. Si può quindi concludere che Taddeo fosse un altro nome dell’apostolo che Giovanni indica come “Giuda (non l’Iscariota)” (Gv 14:22). L’eventualità di confondere questo Giuda con il traditore Giuda Iscariota potrebbe essere una ragione per cui a volte viene usato il nome Taddeo.
il cananeo Appellativo che distingueva l’apostolo Simone dall’apostolo Simon Pietro (Mt 10:4). Evidentemente il termine greco qui reso “cananeo” non significa “originario di Canaan (o Cana)”. Si pensa che sia di origine ebraica o aramaica e significhi “zelota”, “entusiasta”. Luca chiama questo Simone “lo zelante”, usando il termine greco zelotès, che pure significa “zelota”, “entusiasta” (Lu 6:15; At 1:13). È possibile che Simone un tempo fosse stato uno zelota, un appartenente al movimento ebraico che si opponeva ai romani, ma può anche darsi che questo appellativo gli fosse stato dato per lo zelo e l’entusiasmo che mostrava.
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