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  • Giovanni 1:51
    Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture
    • 51 E aggiunse: “In verità, sì, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere dal Figlio dell’uomo”.+

  • Giovanni 1:51
    Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture con riferimenti
    • 51 Gli disse ancora: “Verissimamente* vi dico: Vedrete il cielo aperto e gli angeli*+ di Dio salire e scendere verso il* Figlio dell’uomo”.+

  • Giovanni
    Indice delle pubblicazioni Watch Tower 1986-2025
    • 1:51 it-1 109-110; it-2 894; si 18

  • Giovanni
    Indice delle pubblicazioni Watch Tower 1945-1985
    • 1:51 ad 54; si 18; im 220; w63 142; w52 52

  • Giovanni
    Guida alle ricerche per i Testimoni di Geova — Edizione 2019
    • 1:51

      Perspicacia, vol. 1, pp. 109-110

      Perspicacia, vol. 2, p. 894

      “Tutta la Scrittura”, p. 18

  • Giovanni — Approfondimenti al capitolo 1
    Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
    • 1:51

      In verità, sì, in verità In greco amèn amèn. Il termine greco è la traslitterazione dell’ebraico ʼamèn, che significa “così sia” o “di sicuro”. Gesù usa spesso il termine per introdurre un’affermazione, una promessa o una profezia, sottolineandone così la veracità e l’attendibilità. Pare che questo uso di “in verità” (o amen) da parte di Gesù sia unico nella letteratura sacra (Mt 5:18; Mr 3:28; Lu 4:24). Solo il Vangelo di Giovanni ripete il termine in successione (amèn amèn), e lo fa in tutt’e 25 le occorrenze. In questa traduzione amèn amèn è reso “in verità, sì, in verità”; rese alternative potrebbero essere “verissimamente” o “con assoluta certezza”. L’intera espressione “in verità vi dico”, o “in verità, sì, in verità vi dico”, potrebbe anche essere resa “vi garantisco” o “vi dico la verità”.

      cielo Il termine greco qui usato può riferirsi sia al cielo letterale sia ai cieli spirituali.

      angeli O “messaggeri”. Il termine greco àggelos e il corrispondente ebraico malʼàkh ricorrono quasi 400 volte nella Bibbia. Entrambi i termini significano fondamentalmente “messaggero”. Quando indicano un messaggero spirituale, vengono tradotti “angelo”, ma se si riferiscono a una creatura umana, vengono tradotti “messaggero”. Di solito il contesto rende chiaro se si tratta di messaggeri umani o angelici; quando sono possibili entrambi i significati, le note in calce spesso riportano la resa alternativa (Gen 16:7; 32:3; Gb 4:18, nt.; 33:23, nt.; Ec 5:6, nt.; Isa 63:9, nt.; Mt 1:20; Gc 2:25; Ri 22:8; vedi Glossario). In Rivelazione, libro altamente simbolico, alcuni riferimenti ad angeli potrebbero applicarsi a esseri umani (Ri 2:1, 8, 12, 18; 3:1, 7, 14).

      dal Figlio dell’uomo O “al servizio del Figlio dell’uomo”. Può darsi che, quando parlò di angeli descritti nell’azione di salire e scendere, Gesù avesse in mente la visione in cui Giacobbe vide angeli che salivano e scendevano una scalinata, o scala (Gen 28:12), immagine che suggerisce l’importante ruolo svolto dagli angeli tra Geova e gli uomini che hanno la sua approvazione. In modo simile, l’affermazione di Gesù dimostra che coloro che stavano con lui avevano prove del fatto che gli angeli di Dio lo servivano e che in modo speciale godeva della cura e della guida del Padre.

      Figlio dell’uomo Vedi approfondimento a Mt 8:20.

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