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Giovanni — Approfondimenti al capitolo 3Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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vento [...] spirito Il termine greco pnèuma, solitamente reso “spirito”, ricorre due volte in questo versetto. La prima delle due occorrenze è l’unica delle Scritture Greche Cristiane in cui pnèuma è reso “vento”; nelle Scritture Ebraiche invece il corrispondente termine rùach è reso “vento” quasi 100 volte (Gen 8:1; Eso 10:13; 1Re 18:45; Gb 21:18; Zac 2:6; vedi Glossario, “spirito”). Entrambi i termini si riferiscono generalmente a ciò che è invisibile agli occhi umani e che spesso rivela forza in movimento. Gesù ricorre a questo concetto per insegnare una profonda verità spirituale. Alla fine del versetto, pnèuma è usato nell’espressione chi è nato dallo spirito, in riferimento a chi è stato generato dallo spirito santo di Dio, la sua potenza in azione o forza attiva. (Vedi approfondimento a Gv 3:5.) Gesù fa l’esempio del vento che soffia per far capire a Nicodemo cosa significa nascere “dallo spirito”. Nicodemo poteva sentire il vento sulla pelle, udirne il suono e vederne gli effetti, ma non poteva sapere da dove avesse origine o dove fosse diretto. In modo simile, chi non ha perspicacia spirituale fa fatica a capire in che modo Geova, tramite il suo spirito, possa far nascere di nuovo una persona, e non riesce nemmeno a concepire il glorioso futuro che attende quella persona.
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