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Giovanni — Approfondimenti al capitolo 5Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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una festa dei giudei Anche se Giovanni non specifica a quale festa faccia riferimento, ci sono buone ragioni per concludere che si tratti della Pasqua del 31. In genere Giovanni narra gli avvenimenti in ordine cronologico. In base al contesto, questa festa si colloca poco dopo il momento in cui Gesù disse che mancavano “ancora quattro mesi alla mietitura” (Gv 4:35). La mietitura, in particolare quella dell’orzo, iniziava nel periodo della Pasqua (14 nisan). Gesù avrebbe quindi fatto quell’affermazione quattro mesi prima, all’incirca nel mese di chislev (novembre/dicembre). Tra i mesi di chislev e nisan ricorrevano anche altre due feste, quella della Dedicazione e quella dei Purim. Ma quelle feste non richiedevano che un israelita andasse a Gerusalemme. Quindi in questo caso la “festa dei giudei” per cui Gesù andò a Gerusalemme come richiesto dalla Legge che Dio aveva dato a Israele sembra essere molto probabilmente la Pasqua (De 16:16; Lu 22:1). È vero che Giovanni riferisce solo pochi avvenimenti prima della successiva menzione della Pasqua (Gv 6:4), ma un esame dello schema dell’App. A7 indica che Giovanni tratta in modo molto conciso la prima parte del ministero di Gesù, sorvolando su molti avvenimenti già menzionati dagli altri tre evangelisti. Ma le molte attività di Gesù riportate negli altri Vangeli avvalorano la conclusione che ci fu un’altra Pasqua annuale fra quella menzionata in Gv 2:13 e quella menzionata in Gv 6:4. (Vedi App. A7 e approfondimento a Gv 2:13.)
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