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  • Giovanni 14:16
    Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture
    • 16 E io mi rivolgerò al Padre, il quale vi darà un altro soccorritore* che sia con voi per sempre:+

  • Giovanni 14:16
    Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture con riferimenti
    • 16 e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro soccorritore* che sia con voi per sempre,+

  • Giovanni
    Indice delle pubblicazioni Watch Tower 1986-2025
    • 14:16 it-1 1202; it-2 1037-1038; jy 275; w03 15/3 6; w03 1/5 17; w02 1/2 19-20; w96 1/11 10; w92 15/9 15-16, 18; ti 22

  • Giovanni
    Indice delle pubblicazioni Watch Tower 1945-1985
    • 14:16 ad 1211; hs 139; w75 7; w74 733; w73 379; g72 8/9 27; g69 22/2 6; w59 45; w54 27; w47 299; w45 110

  • Giovanni
    Guida alle ricerche per i Testimoni di Geova — Edizione 2019
    • 14:16

      Perspicacia, vol. 1, p. 1202

      Perspicacia, vol. 2, pp. 1037-1038

      Gesù: la via, p. 275

      La Torre di Guardia,

      1/5/2003, p. 17

      15/3/2003, p. 6

      1/2/2002, pp. 19-20

      1/11/1996, p. 10

      15/9/1992, pp. 15-16, 18

      Trinità, p. 22

  • Giovanni — Approfondimenti al capitolo 14
    Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
    • 14:16

      un altro soccorritore Queste parole indicano che i discepoli avevano già un “soccorritore”, un aiuto, cioè Gesù. In 1Gv 2:1, infatti, lo stesso termine greco per “soccorritore” (paràkletos) è usato in riferimento al ruolo di Gesù. Qui però Gesù promette che, dopo che lui avrebbe lasciato la terra, lo spirito di Dio, ovvero la sua potenza in azione, avrebbe provveduto ulteriore aiuto.

      soccorritore O “confortatore”, “esortatore”, “difensore”, “avvocato”, “paracleto”. Il termine greco reso “soccorritore” (paràkletos) è usato nella Bibbia per descrivere sia il ruolo dello spirito santo (Gv 14:16, 26; 15:26; 16:7) sia quello di Gesù (1Gv 2:1). Alla lettera potrebbe significare “qualcuno chiamato in aiuto al fianco di un altro”. Quando Gesù parlò dello spirito santo, una forza impersonale, come di un soccorritore e disse che questo avrebbe ‘insegnato’, ‘reso testimonianza’, ‘dato prove’, ‘guidato’, ‘parlato’, ‘udito’ e ‘ricevuto’ (Gv 14:26; 15:26; 16:7-15), usò una figura retorica chiamata personificazione. Si tratta di un modo di rappresentare cose impersonali o inanimate come se fossero vive. Nelle Scritture non è insolito che cose inanimate vengano personificate, ad esempio la sapienza, la morte, il peccato e l’immeritata bontà (Mt 11:19; Lu 7:35; Ro 5:14, 17, 21; 6:12; 7:8-11). È chiaro che nessuna di queste cose è veramente una persona. Lo spirito di Dio è spesso menzionato insieme ad altre cose o forze impersonali, a ulteriore conferma del fatto che non è una persona (Mt 3:11; At 6:3, 5; 13:52; 2Co 6:4-8; Ef 5:18). Secondo alcuni, il fatto che in greco i pronomi che si riferiscono al “soccorritore” siano al maschile, e non al neutro, indica che lo spirito santo è una persona (Gv 14:26). Ma è la grammatica a richiederlo: in greco sono usati i pronomi al maschile perché il sostantivo “soccorritore” è di genere maschile (Gv 16:7, 8, 13, 14). Quando invece si riferiscono al termine per “spirito” (pnèuma), che in greco è neutro, i pronomi sono di genere neutro. (Vedi approfondimenti a Gv 14:17.)

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