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Atti — Approfondimenti al capitolo 1Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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il suo incarico di sorveglianza Il termine greco usato qui, episkopè, è affine al sostantivo greco reso “sorvegliante”, epìskopos, e al verbo episkopèo, che può essere reso “stare attenti” (Eb 12:15). Pietro citò Sl 109:8 per sostenere il suo suggerimento di colmare il posto lasciato vacante da Giuda, l’apostolo infedele. Lì il testo ebraico riporta il termine pequddàh, che può essere reso con espressioni come “incarico di sorveglianza”, “supervisione”, “sorvegliante” (Nu 4:16; Isa 60:17, nt.). In Sl 109:8 (108:8, LXX), la Settanta rende questa parola ebraica con la stessa parola greca che Luca usa qui in At 1:20. Da questa affermazione ispirata di Pietro si comprende chiaramente che gli apostoli ricoprivano un incarico di sorveglianza. Erano stati nominati direttamente da Gesù (Mr 3:14). Quindi la congregazione cristiana aveva 12 sorveglianti quando alla Pentecoste del 33 fu formata e in quello stesso giorno crebbe da 120 a circa 3.000 componenti (At 1:15; 2:41). In seguito altri furono nominati sorveglianti perché dessero una mano ad aver cura della congregazione in continua crescita. L’incarico degli apostoli rimase comunque speciale, perché a quanto pare Geova aveva stabilito che i 12 apostoli costituissero le future “12 pietre di fondamento” della Nuova Gerusalemme (Ri 21:14; vedi approfondimento ad At 20:28).
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