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Atti — Approfondimenti al capitolo 2Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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non mi lascerai O “non lascerai la mia anima”. In questa citazione di Sl 16:10 il termine greco psychè traduce l’ebraico nèfesh, termini tradizionalmente resi “anima”. Il salmista aveva usato questa parola in riferimento a sé stesso. Il giorno di Pentecoste, quando parlò agli ebrei della risurrezione del Cristo, Pietro applicò questo salmo di Davide a Gesù (At 2:24, 25; vedi Glossario, “anima”, e App. A2).
Tomba O “Ades”. Il termine greco hàides (“Ades”), che forse significa “luogo non visto”, ricorre 10 volte nelle Scritture Greche Cristiane. (Vedi Mt 11:23; 16:18; Lu 10:15; 16:23; At 2:27, 31; Ri 1:18; 6:8; 20:13, 14.) Questo versetto cita Sl 16:10, dove si trova il corrispondente termine ebraico sheʼòhl (“Sceol”), anch’esso tradotto “Tomba”. In genere la Settanta usa il greco “Ades” come equivalente dell’ebraico “Sceol”. Nelle Scritture entrambi i termini si riferiscono al luogo simbolico in cui si trovano i morti; le lingue originali usano altre parole per indicare la tomba di un singolo individuo. In alcune traduzioni in ebraico delle Scritture Greche Cristiane (definite J7, 8, 11, 12, 14-18, 22 nell’App. C4) qui si trova la parola “Sceol”. (Vedi App. A2.)
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