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  • Romani 3:25
    Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture
    • 25 Dio lo ha presentato come offerta per la propiziazione*+ mediante la fede nel suo sangue.+ Lo ha fatto per dimostrare la propria giustizia nel perdonare i peccati commessi nel passato, quando sopportava pazientemente;

  • Romani 3:25
    Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture con riferimenti
    • 25 Dio lo ha stabilito come offerta per la propiziazione*+ mediante la fede nel suo sangue.+ Questo avvenne per dimostrare la sua propria giustizia, perché perdonava i peccati+ commessi nel passato, mentre Dio esercitava sopportazione;+

  • Romani
    Indice delle pubblicazioni Watch Tower 1986-2025
    • 3:25 w25.01 27; w24.03 32; w24.08 4; it-1 689, 1037, 1179; it-2 10; w14 15/8 18; w10 15/8 6-7; w08 15/6 29; w05 1/11 13; w91 15/2 18

  • Romani
    Indice delle pubblicazioni Watch Tower 1945-1985
    • 3:25 hp 108; lp 69-70; w72 524; w71 624; g62 22/1 7

  • Romani
    Guida alle ricerche per i Testimoni di Geova — Edizione 2019
    • 3:25

      La Torre di Guardia (per lo studio),

      3/2024, p. 32

      Perspicacia, pp. 10, 689

      Perspicacia, vol. 1, pp. 1037, 1179

      La Torre di Guardia,

      15/8/2014, p. 18

      15/8/2010, pp. 6-7

      15/6/2008, p. 29

      1/11/2005, p. 13

      15/2/1991, p. 18

  • Romani — Approfondimenti al capitolo 3
    Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
    • 3:25

      offerta per la propiziazione O “offerta per l’espiazione (riconciliazione)”. Il termine greco hilastèrion, qui tradotto con l’espressione “offerta per la propiziazione”, e il termine affine hilasmòs, tradotto “sacrificio propiziatorio” in 1Gv 2:2 e 4:10, possono avere il significato di “strumento per placare”. Nelle Scritture questi termini vengono usati per indicare un ristabilimento di buoni rapporti tra Dio e l’uomo. Quando fu creato come “figlio [terreno] di Dio”, Adamo godeva di rapporti pacifici con Lui (Lu 3:38). Ma quando disubbidì a Dio e peccò, perse quel rapporto di favore e la vita umana perfetta. Inoltre condannò i suoi discendenti a essere schiavi del peccato e della morte (Ro 5:12). Perché tra Dio e l’uomo fossero ristabiliti i buoni rapporti che c’erano in origine, la perfetta giustizia divina richiedeva qualcosa di equivalente a ciò che era stato perso (Eso 21:23-25; De 19:21). Il sacrificio di Gesù, che offrì la sua vita umana perfetta, placò, o soddisfece, le esigenze della giustizia di Geova provvedendo la giusta e legittima base per il perdono dei peccati. Perciò Dio può “essere giusto anche quando dichiara giusto l’uomo [intrinsecamente peccatore] che ha fede in Gesù” (Ro 3:26). Il sacrificio di Gesù propiziò, ovvero favorì, la ricerca e il conseguimento di pacifici rapporti con Geova da parte degli esseri umani (Ef 1:7). In Eb 9:4, 5 il termine greco hilastèrion è usato per indicare il coperchio della cassa chiamata “Arca del Patto” ed è tradotto “il propiziatorio” (o “luogo di espiazione”, nt.).

      nel perdonare i peccati commessi nel passato Geova iniziò a perdonare i peccati ancora prima che Gesù provvedesse il riscatto per redimere i discendenti di Adamo dall’imperfezione, dal peccato e dalla morte. Questo fu possibile sin dal momento in cui Geova iniziò a rivelare il suo proposito di provvedere una “discendenza” che avrebbe salvato gli esseri umani fedeli (Gen 3:15; 22:18; Isa 53:5, 6, 10-12; Mt 20:28; Gal 3:19). Dal punto di vista di Dio Onnipotente era come se il riscatto fosse già stato pagato; Dio aveva assoluta fiducia che suo Figlio sarebbe stato disposto a offrire la vita in sacrificio (Sl 40:6-8; Eb 10:7-10). Nulla avrebbe potuto impedire a Dio di realizzare la sua volontà (Nu 23:19; Isa 46:10; Tit 1:2). È per questo che poté perdonare i peccatori pentiti e al tempo stesso rispettare le sue norme di giustizia (De 32:4; Sl 32:1, 2, 5; Isa 1:18). E senza contravvenire a quelle norme poté anche dichiarare giusti, in senso relativo, gli esseri umani fedeli (Gen 15:1, 6; Ez 14:14; Mt 23:35; Gc 2:23-25). Per lo stesso principio, quando era sulla terra in qualità di rappresentante di Dio, Gesù ebbe l’autorità di perdonare i peccati di persone fedeli in virtù del valore del riscatto, anche se questo doveva ancora essere pagato (Mt 9:2-6; Lu 7:36-50; Eb 2:9; vedi Glossario, “giustizia; giusto”; “riscatto”).

      quando sopportava pazientemente O “quando tollerava”. Lett. “nella sopportazione (tolleranza)”. (Vedi approfondimento a Ro 2:4.)

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