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Romani — Approfondimenti al capitolo 4Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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Come è scritto In riferimento a ciò che è scritto in Gen 17:5, dove Geova disse ad Abramo: “Ti renderò padre di molte nazioni”. Sulla base di questa promessa Geova cambiò il nome di Abramo in Abraamo, che significa “padre di una folla (moltitudine)”, “padre di molti”. La promessa si adempì come segue. Suo figlio Ismaele ebbe 12 figli maschi, “capi secondo i loro clan” (Gen 25:13-16; 17:20; 21:13, 18). Dai 6 figli che Abraamo ebbe da Chetura discesero altre nazioni, che quindi possono far risalire a lui la loro genealogia (Gen 25:1-4; 1Cr 1:28-33; Ro 4:16-18). E da suo figlio Isacco discesero gli israeliti e gli edomiti (Gen 25:21-26). Inoltre, in senso spirituale, Abraamo diventò padre di molte nazioni, cioè di persone di varie nazionalità, fra cui i componenti della congregazione di Roma, che avevano “la fede di Abraamo” (Ro 4:16).
chiama le cose che non sono come se fossero Questo è un modo per dire che l’adempimento dei propositi di Dio è assolutamente certo (Isa 55:10, 11). Qui Paolo allude alla promessa che Dio fece ad Abramo quando lui e Sarai erano ancora senza figli, ovvero che Abramo sarebbe diventato “padre di molte nazioni” (Gen 17:4-6). Agli occhi di Dio era come se i figli di Abraamo e i loro discendenti esistessero ancora prima di nascere. La frase greca originale alla fine del v. 17 potrebbe anche essere tradotta “chiama all’esistenza ciò che non esiste”. Questa resa sottolineerebbe il potere creativo di Dio, che senz’altro contribuì a rendere Abraamo “padre di molte nazioni”.
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