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2 Corinti — Approfondimenti al capitolo 5Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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Dio, che ci ha riconciliato con sé Tutti gli esseri umani hanno bisogno di essere riconciliati con Dio perché il primo uomo, Adamo, disubbidendo trasmise il peccato e l’imperfezione a tutti i suoi discendenti (Ro 5:12). Di conseguenza sono lontani da Dio, in una condizione di inimicizia con lui, visto che le sue stesse norme non gli consentono di condonare la trasgressione (Ro 8:7, 8). I termini greci per “riconciliare” e “riconciliazione” fondamentalmente hanno il significato di “cambiare”, “scambiare”. In questo contesto descrivono il passaggio da un rapporto di ostilità con Dio a uno di amicizia e armonia. Con l’espressione “ci ha riconciliato” Paolo si riferisce a sé stesso, ai suoi collaboratori e a tutti i cristiani unti con lo spirito. Innanzitutto Dio li ha riconciliati con sé mediante Cristo, cioè grazie al suo sacrificio di riscatto. Poi ha affidato loro “il ministero della riconciliazione”. (Vedi approfondimento a Ro 5:10.)
il ministero della riconciliazione Cioè il ministero con il quale gli esseri umani sono aiutati a essere “riconciliati con Dio attraverso la morte di suo Figlio” (Ro 5:10). Con questo ministero si trasmette alle persone lontane da Dio un messaggio urgente affinché stringano una relazione pacifica con lui e diventino suoi amici (2Co 5:18-20; per una trattazione del termine “ministero” [in greco diakonìa], vedi approfondimenti ad At 11:29; Ro 11:13).
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