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2 Corinti — Approfondimenti al capitolo 7Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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il nostro corpo Lett. “la nostra carne”. Il termine greco sàrx è qui usato nel senso di corpo fisico.
siamo stati afflitti Mentre era a Efeso, Paolo aveva scritto alla congregazione dei corinti la sua prima lettera ispirata, e aveva anche inviato Tito per aiutarli. Poi aveva aspettato ansiosamente di incontrarlo per avere notizie sulla reazione dei corinti; purtroppo però non erano riusciti a vedersi subito. Riferendosi a questo, in 2Co 2:12, 13, Paolo aveva scritto: “Non mi davo pace”. (Vedi approfondimento a 2Co 2:13.) Qui in 2Co 7:5 spiega che, dopo essere arrivato in Macedonia, a motivo dell’intensa opposizione al suo ministero, era stato ancora più in ansia. Aveva dovuto affrontare battaglie di fuori, ovvero l’accanita persecuzione che aveva messo in pericolo la sua vita (2Co 1:8), ma anche timori di dentro, ovvero la preoccupazione per le congregazioni, tra cui quella di Corinto. Quando finalmente Tito arrivò e gli riferì che i corinti avevano reagito positivamente alla lettera, Paolo e i suoi collaboratori provarono sollievo sia a livello fisico che emotivo (2Co 7:6).
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