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2 Corinti — Approfondimenti al capitolo 7Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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tristezza secondo Dio [...] tristezza del mondo Qui Paolo distingue due tipi di tristezza. La “tristezza secondo Dio” produce il pentimento. Il peccatore infatti capisce che la sua trasgressione è un peccato contro Dio, e questo lo spinge a cercare il suo perdono e a correggere il proprio modo di agire sbagliato. Era di questo tipo la tristezza che avevano provato i cristiani di Corinto, il che aveva permesso loro di rimanere sulla strada che “porta alla salvezza” (2Co 7:8, 9, 11; vedi approfondimento a 2Co 7:9). La “tristezza del mondo”, invece, può produrre nel peccatore il naturale dispiacere che deriva dall’essere stato scoperto oppure dal dover affrontare le conseguenze negative del proprio comportamento, ma non è un sincero rimorso per il peccato commesso o per aver incrinato la propria amicizia con Dio. Il peccatore infatti non si sente spinto a cercare il suo perdono, e alla fine la tristezza che prova “produce la morte”.
pentimento Il sostantivo greco metànoia indica un cambiamento nei pensieri, negli atteggiamenti o nelle intenzioni. In questo contesto, il pentimento implica la volontà della persona di ricucire o ricostruire la propria amicizia con Dio. Un peccatore che si pente davvero è rammaricato ed è deciso a non ripetere il suo errore; cambia il suo modo di agire. Qui Paolo dice che questo tipo di pentimento “porta alla salvezza”. (Vedi Glossario.)
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