-
GalatiIndice delle pubblicazioni Watch Tower 1945-1985
-
-
6:7 w81 15/3 4; w80 15/12 19; w79 1/1 3; w79 15/4 15; fl 6; g79 8/3 28; w77 198, 587; lp 103; yy 44, 79; g76 22/10 3; g75 22/1 3; w74 296, 564; w73 181, 428, 496; g73 8/6 18; g73 8/12 29; w72 759; g72 22/4 20; w69 105; w68 435; w65 135; w64 94; g64 8/7 3; g64 22/9 12; w63 420; g63 22/3 5-6; g63 22/8 4; g62 8/3 31; g62 8/9 4; w61 557; w51 342; w47 61
-
-
Galati — Approfondimenti al capitolo 6Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
-
-
non ci si può prendere gioco Il verbo greco qui tradotto “prendersi gioco” trasmette letteralmente l’idea di dimostrare disprezzo con un movimento del naso. In alcune culture questo disprezzo potrebbe essere espresso storcendo o arricciando il naso oppure assumendo un ghigno beffardo. Potrebbe includere il concetto di deridere o schernire qualcuno, addirittura contestarlo o sfidarlo. Qui Paolo avverte che è pericoloso pensare che i princìpi della Parola di Dio possano essere presi alla leggera o ignorati senza conseguenze.
l’uomo raccoglie ciò che semina Questo era un proverbio molto conosciuto ai giorni di Paolo. A quanto pare affondava le sue radici in antiche società agricole. Enuncia un dato di fatto: quello che si pianta nel terreno è quello che vi crescerà. Nell’antichità il significato metaforico di questo proverbio era di solito negativo: da azioni e comportamenti sbagliati derivano conseguenze negative. Paolo, però, mette in evidenza anche che azioni positive possono produrre un buon risultato, “la vita eterna” (Gal 6:8). Anche altre parti della Bibbia fanno riferimento al principio immutabile contenuto in questo versetto (Pr 11:18; 22:8; Os 8:7; 10:12; 2Co 9:6; vedi approfondimenti a Gal 6:8).
-