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Filippesi — Approfondimenti al capitolo 4Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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ragionevolezza Il termine greco reso “ragionevolezza” ha un ampio significato; descrive chi è arrendevole, amabile o tollerante. È la qualità di chi non insiste perché la legge venga applicata alla lettera o di chi non rivendica i propri diritti. Una persona ragionevole è disposta ad adeguarsi alle circostanze, è gentile e tiene conto degli altri. La ragionevolezza di un cristiano dovrebbe essere visibile a tutti, ovvero anche a chi non fa parte della congregazione. Una traduzione biblica rende infatti così questa prima parte del versetto: “Abbiate la reputazione di essere ragionevoli”. Anche se tutti i cristiani si sforzano di manifestarla, la ragionevolezza è soprattutto un requisito per i sorveglianti nella congregazione (1Tm 3:3; Tit 3:2; Gc 3:17; vedi approfondimento a 2Co 10:1).
Il Signore è vicino In questo contesto il titolo “Signore” può riferirsi sia a Geova Dio sia a Gesù Cristo. Qui comunque Paolo sembra riecheggiare alcune affermazioni che si trovano nelle Scritture Ebraiche in cui ci si riferisce a Geova, come Sl 145:18: “Geova è vicino a tutti quelli che lo invocano”. (Vedi anche Sl 34:18.) Dio “è vicino” perché si avvicina a tutti quelli che si avvicinano a lui; inoltre ascolta le preghiere dei suoi servitori e li protegge (At 17:27; Gc 4:8). Saperlo vicino può aiutare i cristiani a rallegrarsi, a manifestare ragionevolezza e, come dice il v. 6, a non essere eccessivamente in ansia. Dio “è vicino” anche nel senso che è vicino il tempo in cui sostituirà questo vecchio mondo con un mondo nuovo sotto il suo Regno (1Gv 2:17). In questo versetto qualche traduzione delle Scritture Greche Cristiane in ebraico e in altre lingue ha il nome divino invece del titolo “Signore”.
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