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Filippesi — Approfondimenti al capitolo 4Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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quelli della casa di Cesare Siamo nel 61 ca., e il Cesare in carica, ovvero l’imperatore, è Nerone. (Vedi Glossario, “Cesare”.) La “casa di Cesare” non era necessariamente la stretta cerchia familiare dell’imperatore; poteva includere anche tutta la schiera di quelli al suo servizio, fino a migliaia di persone. Tra questi erano inclusi schiavi, liberti e persino coloro che prestavano servizio nei vari ambiti della pubblica amministrazione sia a Roma che nelle province, come pure le loro mogli e i figli. Lo scrittore ebreo Filone Alessandrino, per riferirsi a questo stesso vasto gruppo di persone, usò la medesima espressione greca (Contro Flacco, 35). Paolo non dice che legame avesse con i cristiani della casa di Cesare mentre era detenuto a Roma, né dice se lui stesso avesse avuto una parte nella loro conversione. Non è noto nemmeno il legame che univa i fratelli di Filippi e quelli della casa di Cesare. È possibile che alcuni cristiani di Filippi fossero parenti o amici di cristiani al servizio dell’imperatore. Alcuni di questi ultimi forse erano tra coloro ai quali Paolo mandò i suoi saluti alla fine della lettera ai Romani (Ro 16:3-16).
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