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Colossesi — Approfondimenti al capitolo 4Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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gentili Il termine greco chàris, generalmente usato nelle Scritture in riferimento all’immeritata bontà di Dio, ha un’ampia gamma di significati. Qui Paolo lo usa per trasmettere l’idea di un linguaggio garbato, gradevole, che fa bene o che addirittura affascina. (Confronta Ef 4:29, dove chàris è contenuto nell’espressione tradotta “facciano bene”.) Lo stesso termine è reso “fascino” in Lu 4:22 a proposito del modo di parlare di Gesù che meravigliò gli abitanti di Nazaret, città in cui era cresciuto. (Confronta Sl 45:2 [44:3, LXX], dove la Settanta ha chàris in riferimento alle parole avvincenti del Re messianico.) Le parole del cristiano, come indica Paolo, dovrebbero essere sempre parole garbate, gradevoli, che fanno bene o che addirittura affascinano. Non dovrebbero esserlo solo in speciali occasioni o quando ci si rivolge a certe persone; per un cristiano dovrebbero essere la norma.
condite con sale Le Scritture Greche Cristiane menzionano varie volte il sale, sia in senso letterale che in senso metaforico. Queste occorrenze permettono di capire cosa intende dire qui Paolo. (Vedi approfondimenti a Mt 5:13; Mr 9:50.) Sembra che Paolo si riferisca alla capacità del sale di esaltare il gusto del cibo, di insaporirlo e preservarlo. Sta quindi incoraggiando i cristiani a usare parole “condite” così da rendere il messaggio che portano più appetibile e da contribuire a preservare in vita coloro che lo ascoltano.
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