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1 Tessalonicesi — Approfondimenti al capitolo 1Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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la parola di Geova O “il messaggio di Geova”. Questa espressione compare più volte nelle Scritture Ebraiche, dove viene spesso usata a proposito di messaggi profetici ispirati che provenivano da Geova. (Alcuni esempi si trovano in Isa 1:10; Ger 1:4; Ez 3:16; 6:1; 7:1; Gna 1:1.) Nelle Scritture Greche Cristiane, si riferisce al messaggio cristiano che proviene da Geova Dio e che dà risalto all’importante ruolo di Gesù Cristo nella realizzazione del Suo proposito. Spesso l’espressione compare nel libro degli Atti quando si parla della diffusione del cristianesimo (At 8:25; 12:24; 13:44, 48, 49; 15:35, 36; 16:32; 19:20; per maggiori informazioni sull’uso del nome divino in questo versetto, vedi App. C3 introduzione; 1Ts 1:8).
ha risuonato Il verbo greco exechèomai, che ricorre solo qui nelle Scritture Greche Cristiane, suggerisce l’idea di un suono che, a partire dalla fonte che lo produce, si propaga echeggiando in tutte le direzioni. Paolo è senza dubbio felice del fatto che “la parola di Geova” si sia diffusa nelle province romane della Macedonia e dell’Acaia, e anche oltre. Lodando i cristiani di Tessalonica per il ruolo che hanno avuto nel trasmettere la buona notizia, Paolo lascia intendere che non solo gli apostoli ma tutti i cristiani hanno il dovere di predicare.
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