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1 Tessalonicesi — Approfondimenti al capitolo 2Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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corona per cui esultare Con questa espressione Paolo si riferisce ai cristiani di Tessalonica. Forse ha in mente la consuetudine di dare a dignitari in visita, funzionari illustri o atleti una corona o un serto come segno di onore e riconoscimento. Il termine greco reso “per cui esultare” trasmette l’idea di gioia, ma può anche denotare vanto e orgoglio. Qui è usato in senso positivo per descrivere il giusto tipo di orgoglio e l’entusiasmo derivanti dal privilegio di aver contribuito alla formazione della congregazione cristiana di Tessalonica (2Ts 1:4; confronta Flp 4:1 e approfondimento a 2Co 10:17).
presenza Nelle sue due lettere ai Tessalonicesi, Paolo menziona la presenza di Cristo sei volte; questa è la prima. (Vedi Glossario, “presenza”; vedi anche “Introduzione a 1 Tessalonicesi”.) Paolo attende con impazienza la presenza del Signore Gesù, e si rallegra all’idea che in quel tempo i suoi cari compagni di fede saranno ricompensati. Più avanti in questa lettera, prega perché siano trovati “irreprensibili nella santità davanti al nostro Dio e Padre al tempo della presenza del nostro Signore Gesù con tutti i suoi santi” (1Ts 3:13; vedi approfondimento a 1Co 15:23).
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