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2 Timoteo — Approfondimenti al capitolo 4Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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versato come una libagione Secondo la Legge mosaica, insieme a olocausti e offerte di cereali si dovevano presentare libagioni (Le 23:18, 37; Nu 15:2, 5, 10; 28:7). A proposito di queste ultime, un’opera di consultazione spiega: “Come per gli olocausti, tutto veniva offerto e niente veniva dato al sacerdote; veniva versata l’intera libagione”. Scrivendo ai filippesi, Paolo fece riferimento a questo tipo di offerta per dimostrare che era felice di spendersi completamente per i suoi compagni di fede, sia dal punto di vista fisico che emotivo (Flp 2:17 e approfondimento). Qui usa la stessa espressione, questa volta riferendosi alla sua morte imminente.
mia liberazione Paolo considerava la sua morte quale unto e fedele servitore di Dio come una “liberazione”, dal momento che gli avrebbe aperto la strada alla futura risurrezione nel “Regno celeste” di Cristo (2Tm 4:18; vedi anche approfondimento a 2Tm 4:8). Già in precedenza aveva detto qualcosa di simile quando aveva scritto ai filippesi: “Desidero essere liberato e stare con Cristo” (Flp 1:23 e approfondimento). Timoteo probabilmente ricordava queste parole perché era a Roma con Paolo all’epoca della stesura di quella lettera (Flp 1:1; 2:19).
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