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Tito — Approfondimenti al capitolo 3Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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le discussioni insensate Come i falsi maestri di Efeso, anche a Creta alcuni portavano avanti discussioni inutili e divisive. (Vedi approfondimento a 2Tm 2:23.) In questo versetto Paolo esorta Tito a evitare questo tipo di dispute, che fossero incentrate sulla Legge mosaica, sulle genealogie oppure su false storie. Il verbo greco qui reso evita suggerisce l’idea di girarsi di spalle o addirittura andarsene via. L’esempio di Tito al riguardo avrebbe insegnato agli altri che prendere parte a discussioni insensate sarebbe stato uno spreco di tempo e di energie.
le genealogie Vedi approfondimento a 1Tm 1:4.
le lotte intorno alla Legge I cristiani non erano sotto la Legge mosaica (Ro 6:14; Gal 3:24, 25). Alcuni che si erano uniti alle congregazioni, però, insistevano che i cristiani dovevano attenersi scrupolosamente ai tanti precetti della Legge (Tit 1:10, 11). In questo modo rifiutavano a tutti gli effetti il mezzo per la salvezza provveduto da Dio, ovvero il sacrificio di riscatto di Cristo Gesù (Ro 10:4; Gal 5:1-4; vedi approfondimenti a Gal 2:16; 1Tm 1:8).
perché sono inutili e vuote Paolo qualifica le discussioni che ha appena menzionato come “inutili” o, stando a quanto dice un lessico, “di nessun beneficio”. Le definisce anche “vuote”, ovvero “vane, infruttuose, senza verità”. Paolo non voleva che, mentre i cristiani di Creta servivano Dio, si facessero distrarre da dispute divisive che erano solo una gran perdita di tempo.
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