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Ebrei — Approfondimenti al capitolo 3Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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non indurite il vostro cuore Nelle Scritture Ebraiche, la metafora di qualcuno che indurisce il cuore (o il collo) viene usata per descrivere persone che rifiutavano di confidare in Geova e di ubbidirgli (2Re 17:14, nt.; Ne 9:16, 17, ntt.; Pr 28:14; Ger 17:23, nt.; Zac 7:12). Chi rifiuta ostinatamente di ubbidire a Geova indurisce gradualmente il cuore, che quindi diventa insensibile e indifferente alla Sua volontà (Eso 8:15, 32; 9:34). Paolo sta esortando i cristiani ebrei a rendere sensibile il loro cuore, ovvero ad ascoltare la voce di Dio (Eb 3:7, 12-15). Ascoltare non significava solo sentire quello che Dio dice, ma anche ubbidire. In questo modo i cristiani ebrei potevano proteggere il loro cuore, che da sensibile non sarebbe diventato incallito e ostinato (De 10:16).
come quando fu suscitata l’amara ira, come nel giorno della prova Il passo citato qui, Sl 95:8, si riferisce a quello che successe quando gli israeliti erano nel deserto. A Refidim mormorarono per la mancanza di acqua, perciò Mosè chiamò quel posto Meriba (che significa “lite”) e Massa (che significa “prova”) (Eso 17:1-7; vedi ntt. al v. 7; De 6:16; 9:22; vedi App. B3). Quella non fu l’unica occasione in cui gli israeliti mormorarono (Nu 14:11, 22, 23). Ad esempio, si lamentarono per la mancanza di acqua anche in un altro posto chiamato Meriba, questa volta nella zona di Cades (Nu 20:1-13). In Sl 95:8 (94:8, LXX), che Paolo cita dalla Settanta, i nomi ebraici di questi luoghi non sono traslitterati. Invece di “a Meriba” e “nel giorno di Massa”, compaiono espressioni greche che rispettivamente possono essere rese “nella amara provocazione (ribellione)” e “nel giorno della prova”. La scelta operata da Paolo potrebbe far pensare che si stia riferendo non solo a uno specifico episodio ma alla mancanza di fede che gli israeliti manifestarono durante tutti i 40 anni in cui vagarono nel deserto (Nu 32:13; Eb 3:9).
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