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Ebrei — Approfondimenti al capitolo 7Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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al quale [...] Abraamo diede un decimo delle spoglie migliori La Legge mosaica richiedeva che gli israeliti dessero la decima, cioè un decimo, dei prodotti della terra per il mantenimento della tribù di Levi. Questa disposizione, però, entrò in vigore circa cinque secoli dopo i giorni di Abraamo (Nu 18:21, 24). Perciò quando Abraamo diede a Melchisedec un decimo delle spoglie, lo fece non perché lo richiedesse una legge, ma perché riconosceva che Geova aveva dato a Melchisedec l’autorità di servire come “sacerdote dell’Iddio Altissimo” (Eb 7:1). Nel libro di Genesi viene riportato che Abraamo diede a Melchisedec “un decimo di tutto”, in riferimento alle spoglie “che aveva recuperato” sconfiggendo una coalizione di quattro re (Gen 14:9, 18-20). Qui Paolo aggiunge un dettaglio: “Abraamo diede un decimo delle spoglie migliori”. È chiaro che Abraamo considerava Melchisedec degno di ricevere il più grande onore.
il patriarca Abraamo Il termine greco patriàrches che Paolo usa qui significa “capofamiglia”, “padre di una tribù o nazione”. (Vedi approfondimento ad At 7:8.) Mentre era in vita, Abraamo fu il capo e la guida religiosa della sua grande famiglia. L’intera nazione d’Israele, incluse la linea di discendenza sacerdotale e quella regale, proveniva da lui. Perciò Abraamo era più grande dei sacerdoti levitici, che discendevano da lui. Comunque, come mostra qui Paolo, il patriarca Abraamo diede umilmente onore a Melchisedec, riconoscendo che quel re-sacerdote era più grande di lui (Eb 7:1, 2). Quindi Paolo lascia intendere che il Re e Sommo Sacerdote che Melchisedec rappresenta, Gesù Cristo, deve essere ancora più grande. (Vedi approfondimento a Eb 4:14.)
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