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Ebrei — Approfondimenti al capitolo 7Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (edizione per lo studio)
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leale Menzionando la lealtà Paolo indica una ragione importante per cui Gesù è superiore a qualsiasi sommo sacerdote ebreo che servì nella nazione di Israele. Nessuno di loro infatti poté mai essere perfettamente leale a Dio come lo fu Gesù. Il termine greco originale può trasmettere l’idea di “santo” o “devoto” (come viene tradotto in alcune Bibbie), ma la resa “leale” è ben attestata. Per esempio questo termine compare spesso nella Settanta come traducente di una parola ebraica che significa appunto “leale”. Come riportato in Sl 16:10, Davide scrisse: “Non permetterai che il tuo leale veda la fossa”. Pietro e Paolo citarono questo salmo e lo applicarono a Gesù. In At 2:27 e 13:35 compare lo stesso termine greco che Paolo usa qui. (Confronta approfondimento a Tit 1:8.) Tra le creature di Dio, Gesù è il più grande esempio di lealtà, ed è per questo che può giustamente essere chiamato “il [suo] leale”.
separato dai peccatori Gesù si mantenne “separato”, o si dimostrò diverso, da tutti gli altri esseri umani (compresi tutti gli altri sommi sacerdoti) nel senso che non commise mai nessun peccato (1Pt 2:22), né manifestò alcuna tendenza peccaminosa. Attraverso il suo spirito santo Geova lo aveva protetto non facendogli ereditare il peccato da sua madre Maria, che era imperfetta (Lu 1:35). Comunque l’espressione “separato dai peccatori” non indica che Cristo evitò tutti gli esseri umani imperfetti e peccatori. Essendo un Sommo Sacerdote compassionevole, stava insieme ai peccatori per aiutarli ad avvicinarsi a Geova e a vivere secondo le Sue norme (Mt 9:11, 12). Ecco perché Paolo dice che gli esseri umani peccatori “[avevano] bisogno” di un Sommo Sacerdote come lui. (Confronta Eb 2:10 e approfondimento.) Oltre a questo, quando Paolo scrisse agli ebrei, Gesù era “separato dai peccatori” anche in un altro senso: già da tempo infatti era asceso ai cieli.
elevato al di sopra dei cieli Geova elevò suo Figlio risuscitandolo e facendolo sedere alla Sua destra, una posizione molto più alta rispetto a qualsiasi cosa si trovi nei cieli fisici e molto al di sopra degli esseri umani peccatori (1Re 8:27; Eb 1:3 e approfondimento; 4:14 e approfondimento). Il sacerdozio di Gesù fu perciò elevato al di sopra di quello dei leviti, che servivano in un tempio che di lì a poco sarebbe stato distrutto. Inoltre la Bibbia spesso usa in modo figurato i termini “cieli” e “cielo” per indicare dominio o per riferirsi a governi (Isa 65:17; Da 4:26; 2Pt 3:13; Ri 21:1). Come re-sacerdote a somiglianza di Melchisedec, Gesù siede sul suo trono alla destra di Dio ed è esaltato al di sopra di ogni governo e autorità in cielo e sulla terra (Mt 28:18; 1Co 15:27; Ef 1:20, 21; Flp 2:9; 1Tm 6:14-16; Eb 1:4 e approfondimento; confronta Col 1:16 e approfondimento).
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