Nota in calce
a Il Critical and Exegetical Hand-book to the Gospel of John, del 1884, di H. A. W. Meyer, dottore in teologia, dice a pagina 183 su Giovanni 5:24:
“Versetto 24. . . . Il [render vivi] è compiuto in lui; egli ha vita eterna (3:15), cioè, la più alta vita spirituale, che, una volta entrato nel regno del Messia, raggiunge il suo compimento nella gloriosa [vita] messianica. Egli è, in quanto è divenuto credente, passato dalla morte spirituale . . . alla vita eterna (la vita per eccellenza), e non viene in giudizio (di condanna, paragonare 3:18), perché ha già ottenuto quella vita. Il risultato di ciò è: [egli non vedrà affatto la morte], 8:51. Al perfetto [egli è passato] vedere 3:18; 1 Giovanni 3:14”.
Le parole in corsivo fra parentesi tonde o quadre nella suddetta citazione sono la traduzione italiana delle parole greche usate dal dott. Meyer.