Nota in calce
b In merito all’uso di khàiro in II Giovanni 11, R. C. H. Lenski commenta: “Era il saluto dato a chi arrivava o a chi partiva. . . . Il senso qui è: Non rivolgete nemmeno questo saluto a costui che fa proseliti! Basta questo a rendervi complici delle opere malvage che è venuto a compiere. Giovanni [si riferisce] . . . a un saluto di qualsiasi genere”.