Nota in calce
b Lo studioso britannico George R. Beasley-Murray osserva: “L’espressione ‘questa generazione’ non dovrebbe rappresentare un problema per gli esegeti. È vero che nel greco più antico genea significava nascita, progenie e, di conseguenza, razza, . . . ma nella [Settanta greca] traduce perlopiù l’ebraico dôr, che significa età, età del genere umano, o generazione nel senso di contemporanei. . . . Nei detti attribuiti a Gesù sembra che il termine abbia una duplice connotazione: da un lato significa sempre i suoi contemporanei e dall’altro racchiude sempre un’implicita critica”.