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I figli: gioie o dolori?Svegliatevi! 1981 | 22 ottobre
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I figli: gioie o dolori?
“ARRIVAMMO a casa che ero tutto frastornato”, rammenta un uomo che aveva appena investito un ragazzo col suo furgone. Il ragazzo era sbucato all’improvviso ed era stato preso in pieno. Lo stridio dei freni, il tonfo agghiacciante e la sirena dell’ambulanza: il ricordo di tutto ciò turbinava nella mente di quell’uomo quando giunse infine a casa insieme ai suoi figli.
“I ragazzi capivano che ero in uno stato spaventoso”, disse l’uomo narrando come i suoi figli lo avevano fatto sdraiare sul pavimento del soggiorno e gli avevano massaggiato la schiena. “Hai fatto tutto quello che potevi, papà, tutto quello che potevi”, gli dissero i figli pieni di comprensione. L’affetto con cui quelle giovani mani gli strofinavano la schiena servì non solo ad alleviare la tensione ma lo aiutò anche a evitare in gran parte il turbamento emotivo che una simile tragedia di solito provoca.
Com’era grato quel padre d’avere figli simili! Non vorreste bene anche voi a ragazzi del genere? Sì, i figli possono essere tanto cari!
Ma in un’altra casa si presentava uno spettacolo diverso. Anche lì il padre era sdraiato sul pavimento e il figlio e la figlia erano chini su di lui. Ma il padre era morto, ucciso si dice da un killer che la polizia ritiene fosse stato ingaggiato dai figli stessi di quell’uomo! I due ragazzi stavano ora ansiosamente frugando il padre per derubarlo di 300 dollari e delle sue carte di credito, che usarono subito. “Non ci lasciava fare nulla di quello che volevamo, come ad esempio fumare erba”, dissero i ragazzi per giustificarsi.
In effetti sono pochissimi i figli che causano la morte dei genitori, ma milioni si ribellano in altri modi. Un crescente numero di genitori sono vivamente preoccupati per le parole e le azioni dei figli. Il più delle volte, quelli che erano bambini affettuosi una volta cresciuti si scagliano sia contro i genitori che contro la società. “Perché si comportano così?” continuano a chiedersi innumerevoli genitori.
Le risposte si possono trovare, ma sono complesse. Figli degli stessi genitori spesso si comportano in modo assai diverso. Alcuni, pur ricevendo le migliori cure dai genitori, finiscono male ugualmente. Avviene anche il contrario. “Poiché ero un figlio illegittimo, mia madre mi affidò a sua sorella, che non mi voleva affatto bene, mi picchiava spesso e mi considerava un semplice ‘strumento’ per fare i lavori di casa”, disse un uomo sospirando. “A quattordici anni avevo già il vizio del gioco e mio zio mi scherniva dicendo: ‘Non sarai mai buono a nulla!’” Tuttavia ora quest’uomo è padre di dieci figli e li sta allevando bene.
La storia di quest’uomo, come vedremo più avanti, rivela un fattore che può influire in modo determinante sul comportamento dell’individuo da adulto.
GENITORI, l’avere successo o il fallire come genitori può dipendere dal capire le possibili ragioni per cui i figli si comportano in certi modi. Tale conoscenza può aiutarvi ad avere più successo nell’educare i vostri figli.
FIGLI, ci sono molte potenti forze che vi spingono ad agire in certi modi. Sapendo quali sono e come resistervi con successo sarete più felici.
Quali sono dunque alcune delle ragioni per cui i figli si comportano in determinati modi?
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Perché si comportano così?Svegliatevi! 1981 | 22 ottobre
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Perché si comportano così?
I RICERCATORI pensavano di avere calcolato tutto. Avevano attentamente seguito la crescita di 200 bambini dall’infanzia alla fine dell’adolescenza. Avevano preso in considerazione i genitori, l’ambiente familiare e l’inclinazione di ciascun bambino. Infine predissero quali di questi bambini sarebbero stati felici da adulti. Sembrava semplice: un’infanzia felice, trascorsa in un piacevole ambiente familiare, avrebbe avuto come risultato un adulto felice.
Attesero che i ragazzi crescessero e quando compirono i trent’anni li intervistarono di nuovo. Due delle loro previsioni su tre erano errate! Non esiste una semplice spiegazione del perché i figli si comportano in un determinato modo. Tuttavia vari fattori svolgono un ruolo determinante nello sviluppo di un bambino.
NASCONO COSÌ?
L’aspetto fisico viene ereditato in gran parte dai genitori. Ma che dire del comportamento? Alcuni esperti, come il dott. A. H. Chapman, dicono: “L’ereditarietà influisce sullo sviluppo della personalità di un figlio molto meno dell’educazione che riceve. . . . L’ereditarietà svolge un ruolo di poca importanza”. Tuttavia molti genitori non sono d’accordo su questo punto. Per esempio una madre ha chiesto riguardo al figlio: “Come fa a imitare così alla perfezione suo padre — meschino, insolente e malvagio — quando non l’ha mai visto? Il padre [mi abbandonò] circa due minuti dopo avermi messa incinta”.
Recentemente, un’équipe di scienziati ha studiato 15 coppie di gemelli identici cresciuti separatamente. Sono rimasti “perplessi per le somiglianze esistenti fra le coppie”. Dato che i gemelli erano cresciuti separati in ambienti diversi, gli scienziati conclusero che la sorprendente somiglianza esistente nel loro comportamento fosse dovuta in notevole misura all’ereditarietà. Come disse uno di quegli scienziati, David Lykken, lo studio mostra “che il comportamento umano è determinato o influenzato geneticamente assai più di quanto pensassimo”.
L’AMBIENTE
DOVE VIVE IL BAMBINO: “Tommy era anche il ragazzo più sfortunato che avessi mai conosciuto”, disse un assistente sociale che aveva lavorato per cinque anni con minorenni. “Abitava insieme a dieci parenti in un appartamento di quattro camere e mezzo senz’acqua calda. . . . A casa Tommy doveva fare i conti con un padre ubriacone, un alloggio sovraffollato . . . e la sensazione d’essere completamente inutile e indesiderato”. Il ragazzo divenne un eroinomane a quattordici anni e morì tre anni dopo per una overdose. L’ambiente dov’era vissuto aveva indubbiamente avuto un effetto negativo su questo ragazzo. Tuttavia, un altro adolescente, che pure abitava in una città sovraffollata, andò a finire diversamente. La madre dice: “Mi rendo conto a volte che Goffredo è frustrato, ma la vicinanza di alcune persone che si interessavano veramente dei miei due ragazzi li ha aiutati entrambi a crescere cordiali e amichevoli col prossimo”.
CIÒ CHE IL BAMBINO VEDE: Si afferma che in alcuni paesi i bambini trascorrano quasi 8.000 ore davanti alla TV prima di cominciare la scuola. Questo avrà inevitabilmente un effetto sulla loro concezione della vita. “Imparano che la ragione è del più forte”, dice lo psicologo Robert Liebert, uno dei più stimati studiosi del comportamento dei fanciulli. “La morale di quasi tutti gli sceneggiati televisivi è che i ricchi, i potenti e i malvagi sono quelli che hanno la meglio”.
I risultati di molte ricerche indicano che guardare per troppo tempo la TV pregiudica le capacità di apprendimento. Un esperto osserva: “Quando il televisore è acceso, tutti restano immobili . . . le cose che un tempo si facevano insieme — i giochi, le discussioni, le manifestazioni emotive che aiutavano a sviluppare la personalità e l’abilità — sono bandite. Così quando si accende il televisore, si arresta il processo di rendere umani gli esseri umani”.
L’ALIMENTAZIONE È IMPORTANTE?
‘Importantissima’, dicono alcuni medici. Questo è illustrato dal caso di un bambino la cui madre disse: “Ha sette anni e gli piace la scuola quando è lì. Ma devo tirarlo giù dal letto, vestirlo per forza e sculacciarlo per farlo mangiare. Vomita, e poi dobbiamo portarlo a scuola in macchina”. Deplorando la situazione aggiunse: “Non c’è una soluzione?” Ad ogni modo, un medico intelligente scoprì che tutte le sere il bambino mangiava una gran quantità di gelato prima di andare a letto. Quando il gelato fu sostituito con qualcosa di più sostanzioso, il comportamento del bambino la mattina migliorò sensibilmente. Quel medico perspicace, Lendon H. Smith, nel suo libro Improving Your Child’s Behavior Chemistry, ribadisce la necessità della giusta nutrizione, dicendo: “Il corretto svolgimento delle funzioni in qualsiasi individuo dipende dal nutrire bene il suo cervello”.
“Cibi scadenti possono significare un corpo scadente”, scrive Science World (22 febbraio 1979), che fa notare il danno causato dal largo consumo di bibite, dolci, panini, torte alla frutta, ecc., specie da parte dei ragazzi. Almeno uno studio afferma che una simile dieta può causare “gravi cambiamenti della personalità, [provocando] in genere forte aggressività e irritabilità”.
Anche le allergie ai cibi e ad altre sostanze possono influire sul comportamento di un bambino. Una madre spiegò che il suo ragazzo undicenne era piuttosto lunatico, sempre scontento, scontroso e polemico. Un medico scoprì che aveva un’allergia; i genitori lo fecero curare dopo di che, dissero, il ragazzo era diventato “un’altra persona”. Si sono avuti risultati simili regolando attentamente l’alimentazione di fanciulli iperattivi.
L’ESEMPIO DEI GENITORI
“Mia madre mi faceva pena”, ha spiegato un diciassettenne. Come l’ha dimostrato? Aveva appena molestato sessualmente una ragazza, dietro la minaccia di un coltello. L’aveva fatto, disse, per mettere in imbarazzo il padre, che ingannava apertamente sua moglie.
Invece di inveire contro il cattivo esempio dei genitori, molti figli reagiscono in un altro modo. Il libro Who’s Bringing Them Up? spiega: “Il piccolo impara imitando gli altri . . . Assimilano le abitudini, i sentimenti, le tensioni, le gioie, i dolori e il comportamento degli adulti che imitano. I figli di genitori violenti tenderanno a imitare la violenza, i figli di genitori amorevoli tenderanno a imitare quel comportamento”.
Ci sono molte forze che influiscono sulla vita di un bambino, ma un esperto di pedagogia dice: “I genitori . . . devono rendersi conto d’essere ancora la forza più importante nella vita dei loro figli”.
I GIOVANI DESIDERANO ESSERE AMATI E ACCETTATI
Un bambino era al mondo da soli tre mesi quando si rese conto che gli mancava qualcosa di importante. Le sue ripetute convulsioni erano la più violenta protesta che potesse fare. I medici non riuscivano a trovargli nulla. “Ma seppero che la madre non aveva desiderato il bambino, che non lo prendeva mai in braccio né lo carezzava; quando arrivava l’ora della poppata si limitava ad appoggiare il biberon nella culla”, riferisce il libro The Secret World of Kids. Quando le infermiere gli mostrarono un po’ d’affetto, le convulsioni cessarono.
Si nasce con il desiderio d’essere amati. “Questo desiderio di amore e di attenzioni è probabilmente la più importante spiegazione del comportamento di un figlio”, afferma Bruce Narramore, esperto di psicologia infantile. Se questo amore gli è negato, il bambino frustrato farà quasi ogni cosa: mentire, rubare, appiccare incendi, prendere droga, commettere immoralità, ecc. Questo desiderio d’essere amati, che aumenta man mano che il bambino cresce, si manifesta anche in un altro modo.
LA “MAGGIORE PRESSIONE” ESERCITATA SUI RAGAZZI: ‘Non dipende dagli insegnanti, neanche dai voti’, ha confessato un adolescente. “È a causa degli altri ragazzi”. Il desiderio di essere benvoluti dagli altri giovani è ciò che determina il comportamento di molti. Un assistente sociale che aveva cercato di emendare i componenti di spietate bande di adolescenti ha riferito: “Sostanzialmente questi sventurati ragazzi cercano quello che ognuno di noi desidera: essere qualcuno invece che nessuno, essere accettato come un essere umano, essere apprezzato e anche amato”. (Il corsivo è nostro) E cercano disperatamente di trovarlo nel loro gruppo.
Quanto è forte questo desiderio d’essere accettati dal gruppo? Un’équipe di medici decise di appurarlo. Invitarono un gruppo di dieci adolescenti in una stanza e mostrarono loro un cartello con varie righe. “Quando indichiamo la riga più lunga”, dissero i medici, “alzate la mano”. Tuttavia, a insaputa di un adolescente, gli altri nove erano stati precedentemente pregati di dare la risposta sbagliata.
Giunto il momento di alzare la mano, l’adolescente sotto esame guardò incredulo tutti gli altri che alzavano la mano per la riga più corta. “Forse non ho capito bene, quindi è meglio che faccia quello che fanno gli altri, se no mi prenderanno in giro”, pensò il ragazzo. Così alzò cautamente la mano insieme agli altri! La cosa fu ripetuta varie volte. Per evitare ‘d’essere preso in giro’, non usò la propria intelligenza. “Più del 75 per cento dei giovani esaminati”, riferì il dott. James Dobson, “si sono comportati allo stesso modo!”
Molti ragazzi non hanno usato la propria intelligenza commettendo immoralità, drogandosi, ubriacandosi, ecc., tutto perché desideravano essere accettati dal gruppo. Ad ogni modo, c’è un altro sentimento che determina il comportamento dei ragazzi.
“MI SONO SEMPRE SENTITA INFERIORE ALLE MIE AMICHE”: Questi i sentimenti di una quindicenne perché era troppo grassa e non aveva il ragazzo. Così fece i piani per uccidersi. La sua vita fu salvata grazie all’intervento di un servizio telefonico di emergenza. Questa ragazza non è l’unica ad avere tali sentimenti.
“Sapevate che circa l’80 per cento degli adolescenti della nostra società non sono contenti del proprio aspetto? L’ottanta per cento!” scrive il dott. Dobson nel suo libro Preparing for Adolescence. Sì, si ritengono troppo alti o troppo bassi, troppo grassi o troppo magri! Altri provano disagio per i foruncoli che hanno sul viso. Per di più, in un’epoca in cui molti genitori danno importanza ai successi di un figlio, non a ciò che è interiormente, spesso i ragazzi sono scontenti di sé e hanno poco amor proprio. Molti si ribellano, commettono atti di vandalismo, agiscono villanamente, sono sempre in movimento, solo perché non sanno vivere con se stessi.
QUANDO SI MANIFESTA L’ISTINTO SESSUALE: Nell’adolescente una piccola ghiandola situata alla base del cervello comincia a dare chiari “comandi”. La ghiandola pituitaria, in effetti, dice al corpo: ‘Muoviti, preparati ad avere figli!’ Le secrezioni endocrine che elabora fanno maturare gli organi sessuali. Ma questi ormoni fanno molto di più.
“Durante la pubertà . . . avvengono cambiamenti nelle ghiandole a secrezione endocrina, cambiamenti che stimolano l’organismo dei giovani a sentirsi importanti. Sono letteralmente sconvolti dalle secrezioni endocrine, che alla fine devono stabilire un nuovo equilibrio”, dice The Story of Human Emotions, del dott. G. M. Lott. Questi ormoni ‘sconvolgono letteralmente’ l’adolescente, che in questo periodo comincia a far valere la sua indipendenza. Probabilmente manifesterà accresciuto interesse per qualcuno dell’altro sesso.
La Bibbia definisce questo periodo il “fiore della giovinezza” e raccomanda di sposarsi quando si è “oltre” questo periodo. (I Cor. 7:36) La parola greca originale (hyperakmos) si riferisce letteralmente all’avere superato il ‘punto più alto di qualsiasi cosa, a un fiore completamente sbocciato’. Durante la pubertà comincia a manifestarsi o a farsi sentire intensamente l’impulso sessuale. L’età media a cui una ragazza ha la prima mestruazione è scesa da 16 anni un secolo fa a 12 anni adesso. Questo aggrava il problema, perché alcune, appena adolescenti, vengono ora a trovarsi in situazioni che non sono in grado di fronteggiare.
Quando gli adolescenti si lasciano dominare dall’impulso sessuale, i risultati sono spesso tragici: malattie veneree, gravidanze indesiderate, aborto e perdita del rispetto di sé. È necessario tenere a freno questi desideri. (Col. 3:5) Uno studente universitario, riflettendo su questo periodo della sua vita, ha ammesso: ‘La prima volta è stato con la mia ragazza quando avevamo quindici anni. Avevamo fatto tutto tranne che avere relazione, poi una sera lei chiese di andare sino in fondo. Pochi giorni dopo rompemmo. Fu il momento più penoso di tutta la mia vita. Ero depresso, triste e nervoso. Mi sentivo un fallito’.
È ovvio che molti fattori inducono i ragazzi a comportarsi in un determinato modo. Ciascun figlio è diverso, per cui non tutti reagiscono allo stesso modo quando sono esposti alla stessa influenza. Purtroppo le azioni di alcuni lasciano in loro segni indelebili. Cosa possono fare i genitori per aiutare i figli a evitare simili danni? C’è inoltre qualche altra cosa che possa garantire buoni risultati?
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Il cattivo ambiente può determinare le azioni criminose, ma non sempre
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Guardando troppo la TV si pregiudica la capacità di apprendimento, e certi spettacoli insegnano un comportamento errato
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Il ragazzo che si nutre regolarmente di cibi scadenti può diventare aggressivo
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I figli di genitori amorevoli tenderanno a imitarne il comportamento
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Il desiderio di essere benvoluti dai coetanei è ciò che determina il comportamento di molti giovani
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Cosa possono fare i genitori per aiutare i figli?Svegliatevi! 1981 | 22 ottobre
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Cosa possono fare i genitori per aiutare i figli?
“SI NARRA di un esperto di psicologia infantile che agli inizi della sua carriera aveva quattro teorie e nessun bambino”, dice lo psicologo dott. Bruce Narramore. “Alcuni anni dopo si trovò ad avere quattro bambini e nessuna teoria!”
Sì, le teorie sull’educazione dei figli vanno e vengono. Allevare un figlio non è un compito semplice. Tuttavia c’è un’unica opportunità di allevare un figlio. Qual è il metodo migliore?
In mezzo alle opinioni contrastanti, c’è un’autorità le cui norme sull’educazione dei figli si sono dimostrate sempre valide. Si tratta della Bibbia. Nelle pagine che seguono noterete (1) ciò che essa raccomanda, (2) perché al presente aiuta milioni di persone in tutto il mondo a essere genitori migliori, e (3) come se ne possono seguire i consigli in casa propria.
I genitori non mostrano forse amore al figlio provvedendogli cibo, vestiario e un tetto?
Sì, e questo comporta spesso anni di sacrifici per i genitori. Un genitore però potrebbe essere in grado di provvedere alla famiglia solo un magro pasto, “un piatto di verdura”. Ma se esso è provveduto con “amore”, allora come mostra la Bibbia, è meglio “che un toro ingrassato insieme all’odio”. (Prov. 15:17) L’amore vale molto più del buon cibo. I bambini crescono bene dove c’è affetto; poche parole di comprensione per un ginocchio sbucciato, un affettuoso abbraccio, un colpetto sulla schiena, o un semplice ‘Sono fiero di te!’ I bambini devono poter capire che i genitori li amano sinceramente e si interessano di loro.
Ma come si può amare il bambino che si comporta male?
Non è facile. La Bibbia però raccomanda di immedesimarsi negli altri. (I Piet. 3:8) Se un bambino si comporta male ci sono spesso delle ragioni. Per esempio, un ragazzo cominciò a comportarsi male a scuola. Il padre, preoccupato, parlò per ore con lui e disse: “Continuammo a mostrargli che gli volevamo bene. Allora ci disse cos’era che non andava”. Gli altri ragazzi lo prendevano in giro per via dell’apparecchio acustico, così faceva l’indisciplinato in classe per ottenere la loro approvazione.
Il padre si mostrò comprensivo e, dopo alcune altre affettuose conversazioni, la condotta del ragazzo migliorò. Anni dopo il ragazzo scrisse ai suoi genitori: “So di aver fatto alcune cose che vi hanno procurato dispiaceri, ma vi ringrazio di non aver perso le speranze che cambiassi”. Il cattivo comportamento è spesso il frutto di frustrazioni, gelosia, ira repressa, timore e insicurezza.
Che fare se un bambino ha alcune debolezze innate?
Forse notate la stessa debolezza in voi o nel vostro coniuge. Questo dovrebbe rendervi comprensivi e mettervi in condizione di dare consigli appropriati. Per esempio, una madre notò che il suo bambino di nove anni era chiuso come lo era lei da piccola. “Gliene parlai”, spiega, “e gli feci notare che i sentimenti che provava, quello che avveniva dentro di lui, l’avevo provato anch’io da bambina. ‘So come ti senti, Rolando, perché ancora adesso io mi sforzo di vincere questa tendenza’, gli dissi. Adesso ci sentiamo molto più vicini e lui si apre di più”.
Come fa un genitore a sapere se c’è qualcosa che turba veramente un bambino?
I sentimenti e i pensieri di un bambino sono nascosti in fondo al suo cuore come l’acqua in fondo a un pozzo. È difficile farli uscire! “Il consiglio nel cuore dell’uomo [il suo proposito o intento] è come acque profonde”, ammette la Bibbia, “ma l’uomo di discernimento è quello che l’attingerà”. (Prov. 20:5) Con qualche domanda indagatrice si possono ‘attingere’ tali sentimenti. Ci vuole DISCERNIMENTO per stabilire se un figlio si ribella deliberatamente o se si comporta in un certo modo perché è frustrato. — Prov. 24:3.
Ha importanza il modo in cui un genitore parla al figlio?
Sì. Facciamo un esempio: Nel corso di un colloquio, l’intervistatore chiese sbalordito a una bambina di cinque anni: “Perché vorresti essere morta?” La piccolina dagli occhioni tristi rispose: “Perché ci sarebbe tanta pace. La mamma non starebbe sempre lì a sgridarmi”. I bambini hanno sentimenti. Le parole avventate di un genitore possono ferire. Un proverbio dichiara: “C’è chi parla spensieratamente come coi colpi di una spada”. Come fa male! Ma “la lingua dei saggi è salute”. (Prov. 12:18) Stuzzicate l’amor proprio del vostro bambino con le lodi sincere. Elogiatelo per i suoi successi, anche se piccoli.
Quando un figlio pensa che sarà sgridato per i suoi sentimenti, non li rivelerà mai. Gli è particolarmente difficile parlare di quello che prova riguardo al sesso. Forse il ragazzo si vergogna. Ma anche se il suo modo di pensare è sbagliato, dovrebbe sentirsi libero di esprimersi. Un genitore ha detto: “A volte ti vien voglia di esplodere quando tuo figlio ti dice quello che ha dentro. Ma non oso manifestarlo, altrimenti si chiude”.
Cercate di capire il mondo di vostro figlio, di immedesimarvi nei suoi sentimenti. Trattenetevi cinque minuti al suo capezzale quando lo mettete a letto. Parlategli delle cose che vi hanno resi felici, o rattristati, che vi hanno sconvolti o spaventati. È importante condividere non solo le esperienze, ma anche i sentimenti. Soprattutto, ascoltate vostro figlio quando vi apre il cuore.
Amare un figlio vuol dire lasciarlo sempre fare a modo suo?
Molti pensano di sì. Vogliono l’amore del figlio. “Ti voglio bene”, dice il figlio minacciando, “se mi compri un lecca lecca”. Più tardi dirà: “se mi fai stare alzato finché voglio”, “mangiare quel che voglio” oppure “andare coi miei amici”. E i genitori cedono. I risultati? Una generazione di ragazzi sfrenati e insicuri. La Bibbia raccomanda: “Chi [ama suo figlio] è colui che lo cerca in effetti con la disciplina”. La disciplina è istruzione che modella o corregge. Forma il carattere e infonde sicurezza. — Prov. 13:24.
E se un figlio non ascolta la disciplina?
“Castiga tuo figlio e ti recherà riposo e darà molto piacere alla tua anima”, raccomanda la Bibbia. (Prov. 29:17) Il castigo implica una punizione. Può essere una sculacciata letterale o la privazione di qualcosa di desiderato. Così imparerà un’importante lezione: il rispetto per l’autorità. Dio dà l’esempio sul modo di infliggere la punizione, infatti dice: “Ti dovrò castigare nella debita misura”. Tuttavia, rassicurò quelle stesse persone a cui si rivolgeva, dicendo: ‘poiché io sono con voi’. Le amava sempre. Pertanto Geova stabilì limiti amorevoli ma precisi riguardo al comportamento che approvava. Genitori, fate altrettanto! — Ger. 46:28.
Su quali cose un genitore dovrebbe essere irremovibile?
Siate decisi a far mangiare a vostro figlio cibi nutrienti, poiché le gravi carenze alimentari potrebbero ostacolarne la crescita fisica. Nello stesso tempo, non permettete che vostro figlio nutra la propria mente di “rifiuti”, sotto forma di spettacoli televisivi, riviste e pellicole che danno risalto a violenza e immoralità.
Ad ogni modo, la buona educazione che impartite a vostro figlio può essere messa a repentaglio da coloro che frequenta, dai suoi coetanei. Se un fanciullo frequenta ragazzi dalle abitudini corrotte, siate certi che di solito ‘imparerà’ a fare le stesse cose e sarà preso in un laccio. (Prov. 22:24, 25) È vostro dovere fargli troncare quelle cattive compagnie. Ciò richiede disciplina, ma quando un genitore sostituisce i cattivi compagni con buoni compagni, o rende più interessanti le attività a cui si dedica la famiglia, il compito diventa molto più facile.
A che età il bambino sviluppa il senso del bene e del male?
Da solo, forse non lo svilupperà mai. La Bibbia indica che il bambino ‘non sa rigettare il male e scegliere il bene’. — Isa. 7:16.
Come ammaestrare il bambino a questo riguardo?
Bisogna toccargli il cuore. Deve sviluppare il proprio interiore motivo per “rigettare il male e scegliere il bene”. Se no, può semplicemente imparare con scaltrezza a star fuori dai guai. Quindi oltre a ‘disciplinare’ i figli, i genitori devono ‘allevarli nella norma mentale di Geova’. — Efes. 6:4, Traduzione del Nuovo Mondo, ediz. inglese del 1971.
A tal fine è necessario mettere nella mente del fanciullo informazioni che tocchino il suo cuore. Devono spingerlo a seguire la via giusta e metterlo in guardia contro futuri pericoli. L’espressione biblica “norma mentale” include “qualsiasi cosa necessaria per far capire l’ammonimento, per farlo prendere a cuore”.a
L’educazione religiosa è importante?
Un anziano cristiano considerò attentamente il caso di un gruppo di ragazzi che si professavano cristiani e che si erano messi in serie difficoltà, rendendosi colpevoli di abuso di droga, immoralità e ubriachezza. Cos’era che non andava? “Questi ragazzi non temono Dio”, disse. “Ecco come vanno le cose: È buio. Sono seduti sul sedile posteriore di una macchina con qualcuno dell’altro sesso. Sentono una cosa sola: i loro ormoni impazziti. Non gliene importa niente delle conseguenze. E lo rifanno una settimana dopo l’altra”. Alcuni però ‘rigettarono il male’. “Il cuore di questi era stato toccato e avevano stabilito una relazione personale con Geova”, osservò. “Lo considerano una Persona amorevole, che vede tutto”. Quindi aiutate i vostri figli a coltivare questa relazione. — Prov. 16:6.
Il genitore deve avere lui stesso questa relazione con Dio. Sono necessari studio personale della Bibbia e meditazione. I testimoni di Geova sono disposti ad aiutarvi. Fu infatti questa istruzione biblica impartita dai Testimoni a trasformare il giovane menzionato nel primo articolo, quello che veniva da un ambiente così cattivo, e a farne un ottimo genitore. “È dipeso tutto dallo studio della Bibbia”, ha ammesso.
La vostra condotta — buona o cattiva — produrrà un’impressione più profonda di qualsiasi altra cosa e il ragazzo imparerà più in fretta. Data la peccaminosità innata, il bambino è più pronto a imitare le cattive abitudini. (Sal. 51:5) Quindi per prima cosa bisogna esaminare se stessi.
È sempre colpa dei genitori se i figli finiscono male?
Né genitori né figli sono perfetti. Sia gli uni che gli altri faranno sbagli di cui poi si rammaricheranno. Tuttavia, poiché la Bibbia dice che il figlio che ha ricevuto un buon addestramento “non se ne dipartirà”, alcuni genitori pensano sia solo colpa loro quando un figlio va a finire male. (Prov. 22:6) Tuttavia, questo versetto dev’essere considerato nel suo giusto contesto. Esso fa parte dei consigli dati in Proverbi ai genitori. Un genitore sa se ha seguito questo consiglio solo a parole.
Sono dati consigli anche ai figli. Se vogliono andare a finir bene, sono esortati ad ‘ascoltare’, ‘fare tesoro’, “non dimenticare”, ‘prestare attenzione’, ‘osservare’ e “non abbandonare” i comandamenti e la disciplina dei genitori. (Prov. 1:8; 2:1; 3:1; 4:1; 6:20) Solo in questo libro della Bibbia sono dati ai figli oltre quattro volte più consigli che ai genitori!
Alcuni figli ‘disprezzano l’ubbidienza’ ai genitori. (Prov. 30:17) Un padre esemplare che aveva un figlio ribelle osservò: “Ho provato e riprovato a toccare il suo cuore. Non so più cosa fare perché ho tentato di tutto. Nulla è servito”.
I figli hanno la responsabilità di dare ascolto ai versetti che li riguardano. Se sia genitori che figli danno ascolto ai consigli biblici, in generale i figli non si svieranno. Non c’è bisogno che i genitori si scoraggino incolpandosi di ciò che è avvenuto in passato. Preoccupatevi di quello che potete fare ora per aiutare vostro figlio.
[Nota in calce]
a R. C. Trench, grecista
[Riquadro a pagina 10]
DOMANDE DA FARE A UN FIGLIO SE SI COMPORTA MALE
Ti senti bene?
Pensi che io sia ingiusto? Perché?
Hai problemi a scuola?
Sei teso?
Ti senti giù?
Vai d’accordo coi tuoi amici?
Pensi che io voglia troppo da te?
Cosa posso fare per aiutarti?
[Riquadro a pagina 10]
PERCHÉ I GIOVANI SI SUICIDANO?
“Non resistono alle pressioni”, spiega un esperto. Egli sottolinea “il bisogno di disciplina, quel tipo di disciplina che forma il carattere affinché il giovane non ceda quando è sotto pressione”.
[Riquadro a pagina 11]
A CHE ETÀ COMINCIARE?
Un genitore affranto ha detto: “Respingevo continuamente i miei figli. Pensavo che avremmo avuto anni per plasmare la loro vita, ma ora sono quasi grandi. Ci siamo lasciati sfuggire la migliore opportunità che avevamo”. Cominciate dall’infanzia!
[Riquadro a pagina 12]
‘ADDESTRATELI’ PER LA VITA DA ADULTI
“Addestra il ragazzo secondo la via per lui”. (Prov. 22:6) È necessario educare il bambino a coltivare qualità come decisione, iniziativa e padronanza di sé, qualità di cui avrà bisogno da adulto. Se non riceve ora tale educazione potrebbe avere problemi da adulto.
Specialmente delicati sono gli anni dell’adolescenza, un periodo di transizione. Adesso il ragazzo si lamenta: “Non dirmi quello che devo fare!” e un’ora più tardi chiederà: “Mamma, cosa devo fare ora?” Potete aiutare vostro figlio a superare questo periodo di transizione non essendo né troppo rigidi né troppo indulgenti.
[Immagine a pagina 11]
Aiutate i vostri figli a stringere una relazione con Dio studiando la Bibbia con loro
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Ragazzi, quello che voi fate è davvero importante?Svegliatevi! 1981 | 22 ottobre
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Ragazzi, quello che voi fate è davvero importante?
NON c’era bisogno che qualcuno dicesse a Giovanna, una ragazza di 15 anni, che col proprio modo di agire ci si può procurare angosce. Lo sapeva fin troppo bene! Dopo un anno di promiscuità sessuale, scrisse frustrata: “Sono arcistufa della vita!” Si sparò per porre fine alla sua infelicità. Che tragedia!
Forse voi non avete mai pensato al suicidio, eppure sapete che uno può essere così afflitto che non gli importa più niente di niente. Alcuni ragazzi tentano di alleviare la loro infelicità con la droga, l’alcool o le relazioni immorali. Il sollievo può essere tutt’al più temporaneo. ‘Se solo avessi agito diversamente!’ dicono molti con rammarico. Nessuno intende essere infelice. Ma quando ciò accade, di chi è la colpa?
Devo incolparne i miei genitori?
Una ragazzina fu molto addolorata quando il padre alcolizzato morì. Fu anche respinta dalla madre e dalla matrigna. Eppure anni dopo fece questa riflessione: “Soffriamo, ma non permettiamo che la sofferenza ci distrugga”. Anche altri ragazzi hanno superato simili condizioni difficili nei loro giovani anni. Una ricercatrice e psicologa, Arlene Skolnick, dopo avere preso in esame centinaia di soggetti, concluse: “Malgrado quello che gli psicologi dicono [loro] da anni, i genitori non hanno un potere determinante sullo sviluppo del bambino”. Sì, ragazzi, in ultima analisi siete voi a stabilire quello che fate.
La Bibbia è d’accordo: “Pure mediante le sue pratiche il ragazzo fa riconoscere se la sua attività è pura e retta”. (Prov. 20:11) Non mediante il tipo di genitori che ha avuto o il luogo in cui è vissuto, ma “mediante le sue pratiche” il ragazzo mostra quello che è. L’“attività” di alcuni ragazzi non è stata “pura e retta”. Dato che i risultati sono spesso tragici, forse voi ragazzi vi chiedete: ‘Come posso essere padrone delle mie azioni?’
Custodite il cuore e la mente
“Figlio mio”, esorta la Bibbia, “più di ogni altra cosa che dev’esser guardata, salvaguarda il tuo cuore, poiché da esso sono le fonti della vita”. (Prov. 4:20, 23) Dal cuore provengono sentimenti, motivi e gusti. Quello che fate di solito è stato deciso lì.
Il cuore reagisce a quello che mettete nella mente. Se ci si mettono giuste norme esse vi proteggeranno da modi di pensare che hanno rovinato innumerevoli giovani. “Come monderà il giovane il suo sentiero?” chiede la Bibbia. ‘Stando in guardia secondo la parola di Dio’. (Sal. 119:9) È necessario leggere la Bibbia e pubblicazioni che la spiegano. Cristiani maturi saranno lieti di aiutarvi.
Una volta inculcate queste norme nella mente, potete rendere più facile — o più difficile — farvele restare. Una ragazza ha detto: “I film descrivono il peccato come qualcosa di bello. Fanno apparire il sesso come se fosse l’unica cosa che conti nella vita. Dopo un po’ ne senti la mancanza e credi di averne bisogno per essere felice”. Questa ragazza si rese conto della sottile influenza che questo esercitava sulla sua mente. Per cui cominciò a evitare film, spettacoli televisivi e libri che davano risalto a violenza e sesso. Anche voi potete salvaguardare il cuore e la mente facendo la stessa cosa.
“Non l’avrebbe mai fatto da solo”
“Era un ragazzo buono e mite”, disse singhiozzando la matrigna di un sedicenne arrestato per omicidio. “Non l’avrebbe mai fatto da solo”. Erano implicati altri tre ragazzi. Pensate se foste stati al posto di quel ragazzo. Tanto dolore, principalmente a causa degli “amici”!
Un giovane che aveva preso la droga dietro insistenza dei compagni fece questa riflessione: “Guardai i miei amici e pensai fra me: ‘Dove andranno a finire questi ragazzi? Dove saranno tra cinque anni?’ Il solo pensiero mi spaventava e mi rendeva depresso”. Allora fece un cambiamento e cominciò a ‘camminare con le persone sagge’. (Prov. 13:20) “Mi accorsi che anche i bravi compagni sapevano divertirsi”, proseguì questo giovane. “Era un divertimento sano! Provai un senso di calore stando con loro. Pensai: ‘Questo mi piace’. E non mi sentivo più in colpa”.
Oltre a darvi un “senso di calore”, i buoni compagni possono incoraggiarvi ad attenervi alla risoluzione di seguire la Bibbia. Quindi cercate come compagni quelli le cui pratiche sono ‘pure e rette’. Ciò avrà notevole effetto sul modo in cui agite.
Distingue l’uomo dal ragazzo
Da bambini non si ha padronanza di sé, ma man mano che si cresce bisogna acquistarla. “Più del prode vale il paziente, e dominare se stesso più che espugnare una città”, dice la Bibbia. — Prov. 16:32, versione a cura del Pontificio Istituto Biblico.
“Sei ancora vergine!” disse un ragazzo con scherno. Il giovane che cercava di attenersi alla Bibbia rispose semplicemente: “Cosa richiede più forza: resistere o cedere?”
Bisogna imparare a ‘dominare se stessi’. È una sfida ‘essere duri con se stessi’ e non permettere che la propria mente si soffermi continuamente sul sesso. Durante “il fiore della giovinezza” bisogna ingaggiare una vera lotta. (I Cor. 7:36) Occupate la mente in attività utili, forse un sano passatempo o qualche tipo di esercizio fisico. Molti hanno riscontrato che se ci si sforza di dominare questi desideri — e si persevera — la lotta diverrà più facile una volta superato il periodo in cui i desideri sessuali sono più intensi.
Stando in intima compagnia di persone dell’altro sesso si rende più difficile la lotta. La padronanza che acquistate evitando i rapporti intimi prima del matrimonio vi farà ottenere rispetto e vi preparerà per un matrimonio più felice. È stato detto che è “probabilmente mille volte più facile” padroneggiarsi se non si commette mai il primo atto di fornicazione che smettere poi.
Mostrate padronanza anche dando ascolto ai consigli dei vostri genitori. Accettate le loro parole di disciplina. (Prov. 17:10) A volte essi vi chiederanno di fare qualcosa di legittimo che voi preferireste non fare. Per diventare maturi è essenziale imparare anche a fare le cose sgradevoli. La padronanza di sé rafforza l’amor proprio, perché è una qualità interiore che supera di gran lunga la bellezza e la forza fisica.
Una relazione preziosa
Senza dubbio i vostri genitori vi hanno insegnato qualcosa riguardo a Dio. Comunque, nella mente della maggioranza dei giovani (nonché degli adulti) Dio appare remoto. Ma vi piacerebbe avere un amico a cui poter dire tutti i vostri sentimenti, sapendo che capirebbe? Qualcuno che si interessasse di voi, non di quello che avete? Anche se fate uno sbaglio, e ve ne rammaricate, lui dice: “Va bene, sono sempre tuo amico”. Non amereste un amico così?
Questa è esattamente la relazione che possiamo avere con l’Onnipotente Dio. Egli ci invita a ‘versare dinanzi a lui il nostro cuore’, perché ‘sa come siamo fatti ed è misericordioso’. ‘Egli ha cura di noi’. (Sal. 62:8; 103:13, 14; I Piet. 5:7) Con la preghiera e mossi dal sincero desiderio di piacergli possiamo stringere tale relazione con Dio. Una diciottenne ha detto: “La cosa che più di ogni altra mi sta a cuore è la mia relazione con Geova Dio”. Perché è così importante? Un’altra ragazza ha spiegato: “Ciò che mi ha aiutato a raggiungere la maturità e ad avere buon senso per resistere alle pressioni dei compagni e alle tentazioni è stato sapere che Geova è mio amico”.
“Ho una speranza”
È stato chiesto a una quindicenne: “Che vantaggio hai rispetto a quelli che non vivono secondo la Bibbia?” Senza esitare ha risposto: “Ho una speranza che loro non hanno. La Bibbia promette la vita eterna in una terra paradisiaca a quelli che ubbidiscono a Dio”.
Sì, la Bibbia promette che quelli che ‘fanno il bene’ sopravvivranno alla distruzione dei malvagi per vivere “nell’abbondanza della pace”. Infermità e morte avranno fine per sempre. Anche quelli che dormono nella tomba sorgeranno. La terra sarà di nuovo un bel paradiso popolato di persone che si ameranno. Saranno esaudite ‘le richieste del cuore’ di ognuno. Non vorreste ricevere tale ricompensa? — Sal. 37:3, 4, 10, 11; Giov. 5:28, 29; Riv. 21:3, 4.
Questa speranza costituisce un forte incentivo a ubbidire alla Bibbia. Una ragazza, a cui era appena morto il padre, ha scritto: “Desidero vivere nella terra paradisiaca e rivedere mio padre. Questo è il principale obiettivo della mia vita. Farò di tutto per conseguirlo!”
[Riquadro a pagina 15]
I RISULTATI DEL GIUSTO COMPORTAMENTO
“Si prova un senso di soddisfazione sapendo che ci si sforza di fare ciò ch’è giusto. Ci si sente bene e si dorme bene la notte”. — Ragazza di 18 anni.
“Coloro che si drogano e commettono immoralità hanno tanti problemi che io non ho. Quelle che hanno il vizio della droga si chiedono perché io prendo buoni voti e loro no. Alcune ragazze hanno paura di rimanere incinte e di prendere malattie veneree. Molte vorrebbero cambiare, ma non sanno resistere alle pressioni dei compagni. Vivere secondo la Bibbia è una vera protezione”. — Ragazza di 15 anni.
“Nel freddo mondo odierno l’unica cosa che può dare vera felicità è quella di vivere secondo la verità della Bibbia. Si trovano anche molti veri amici”. — Ragazzo di 16 anni.
“Ci si distingue nettamente nel modo di vestire e di parlare dai giovani trasandati. Noti che anche se alcuni ti scherniscono e ti prendono in giro, molti ragazzi ti rispettano, anzi, direi che ti invidiano. Quindi si prova una vera soddisfazione, quella di sapere che non ti hanno vinto, ma che con l’aiuto di Dio ne sei uscito vittorioso”. — Ragazzo di 17 anni.
[Immagini a pagina 13]
Il tuo futuro è nelle tue mani. Il tuo modo d’agire ti procurerà dolori o felicità?
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