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  • La mezza età: anni d’oro o periodo critico?
    Svegliatevi! 1983 | 22 luglio
    • La mezza età: anni d’oro o periodo critico?

      “LA VITA incomincia a quarant’anni!” dicono. E molti che stanno vivendo la loro “mezza età” sarebbero sinceramente d’accordo su questo. Una donna dice: “Veramente non vorrei avere di nuovo diciott’anni. Ora che sono sulla cinquantina sono molto più felice di quanto non sia stata per anni”.

      Sì, per alcuni sono “anni d’oro”. La saggezza, frutto di anni di esperienza, è a loro disposizione. Si sentono dunque capaci, ragionevolmente padroni della loro vita. Neppure la prospettiva che i figli se ne vadano li scoraggia troppo. Vedono invece la possibilità d’avere più tempo per sé e per stare vicini al proprio coniuge. Tutt’altro che noiosa, la loro vita è piena di attività interessanti.

      Altri però non sono altrettanto ottimisti. ‘Altro che principio’, dicono. ‘I quarant’anni sono la fine della giovinezza’. E le loro preoccupazioni potrebbero essere giustificate. Turbati dai primi segni di vecchiaia, forse si sentono come quell’uomo che ha detto: “Quando mi vedo le borse sotto gli occhi so che è finita. Non sono diretto altro che al cimitero”.

      Possono anche esserci preoccupazioni di natura finanziaria. Forse c’è il problema della solitudine. E man mano che la salute gradualmente cala, e per la prima volta si trovano davanti lo spettro della morte, si chiedono se la loro vita ha avuto un significato, se il futuro offre veramente qualcosa di buono. ‘Oh, potessi tornare giovane’, sospirano.

      La Bibbia però fa notare: “Qualunque cosa l’uomo semini, questa pure mieterà”. (Galati 6:7) Se gli anni della mezza età saranno “d’oro” o un periodo critico dipende molto da come si ‘semina’ in quelli precedenti, dai valori che si considerano importanti, dalle abitudini che si prendono e dalle mete che ci si prefigge nella vita. Dato che molti di noi arriveremo infine alla mezza età, vediamo quali sono alcune prospettive — e alcuni problemi — di questo periodo della vita.

  • Le donne e la mezza età
    Svegliatevi! 1983 | 22 luglio
    • Le donne e la mezza età

      “INDOVINATE chi è in testa nelle liste delle persone felici”, diceva la rivista Redbook. Nel corso di un sondaggio condotto da questa rivista fra 52.000 donne si è riscontrato che le più felici sono quelle di mezza età.

      La cosa non dovrebbe sorprendervi. Una ragazza è spesso così ingenua in ciò che si attende dalla vita da non essere preparata ai dispiaceri che la vita le riserva. La donna più avanti con gli anni, però, sa già cosa significano le delusioni e sa come risollevarsi. Ricca di esperienza, usa ora strategie che l’aiutano a evitare le trappole della gioventù.

      Tuttavia “i quarant’anni possono essere terribili”, ammette una donna. “Si è giovani eppure si sa che si va verso la mezza età”. Nella cultura occidentale si dà tanto risalto alla giovinezza che è naturale che molti si preoccupino di invecchiare.

      Molte donne, ad esempio, sono preoccupate perché ha inizio la menopausa. Essa preannuncia non solo un periodo di disagi fisici ma anche la fine della maternità. È una cosa da temere?

      La maternità può dare molte soddisfazioni. (Salmo 127:3) Pertanto è più che naturale provare un po’ di tristezza quando questa parte della vita finisce. Ma molte donne di mezza età ammettono francamente di non volere un altro bambino per il tempo, la fatica e l’impegno emotivo che comporterebbe. Il libro After Forty (Dopo i quaranta) dice: “La pausa che fa sentire depresse alcune donne spesso reca ristoro ad altre”.

      Ma che dire di quelle donne che sono dispiaciute perché non possono più avere figli, che sentono il vuoto e la solitudine? Se la propria vita è stata dedicata unicamente ad allevare figli, la mezza età può essere dolorosa. Gesù Cristo però mostrò che la vita ha uno scopo più nobile che semplicemente quello di allevare figli. Una volta una donna esclamò: “Felice è il seno che ti ha portato e le mammelle che hai succhiate!” Ma Gesù rispose: “No, piuttosto: Felici quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica!” — Luca 11:27, 28.

      Quando l’età per avere figli è finita, la vita non è vuota per chi l’ha imperniata sul servizio di Dio e ha ‘seminato’ bene, coltivando valori e principi buoni. I testimoni di Geova, per esempio, considerano gli anni della loro vita, inclusi quelli della mezza età, un’occasione per continuare ad accrescere il sacro servizio che rendono a Dio. Sanno che vi è “qualche cosa di meglio che figli e figlie”, vale a dire una buona relazione con Dio e la promessa della sua benedizione. — Isaia 56:3-5.

      “La giovinezza se ne va!”

      Una donna ha ammesso: “Quando cominci ad avere qualche ruga, ne sei estremamente consapevole. Incominci a pensare: ‘Addio giovinezza’”.

      Sì, “la bellezza è un soffio”. (Proverbi 31:30, Garofalo) Il rispetto di sé non dovrebbe basarsi esclusivamente su passeggere doti fisiche. Il vero fascino non è l’aspetto esteriore. È invece “la persona segreta del cuore nella veste incorruttibile dello spirito quieto e mite, che è di grande valore agli occhi di Dio”. (I Pietro 3:3, 4) Se avete coltivato questa bellezza interiore — mitezza, compassione, ospitalità, generosità — sarete sempre belle, indipendentemente dall’età!

      Certo, non si deve trascurare l’aspetto fisico. La “pancetta”, per esempio, può spesso essere evitata — o almeno tenuta sotto controllo — con una dieta appropriata e facendo dell’esercizio fisico. E ci si può vestire con gusto e “con modestia e sanità di mente”. (I Timoteo 2:9) Il libro Prime Time (Il tempo migliore) avverte francamente: “Un abito e una pettinatura da ragazzina fanno solo apparire più vecchi il viso e la figura di una donna di mezza età, ma un abito e una pettinatura da persona adulta accresceranno il suo fascino di donna matura”.

      Una donna sulla cinquantina però ci rammenta: “Un abito, un cappellino o una camicetta non faranno sentire meglio una donna se lei stessa non ha una buona opinione di sé. Ci si deve sentire belle di dentro!” Quindi non vi agitate quando scoprite qualche ruga che prima non c’era. Un uomo ha detto: “Un viso che rivela lotta, esperienza, progresso e cambiamento, con la possibilità di ulteriore cambiamento e sviluppo, è un volto bello, un volto veramente giovanile”.

      Quando una donna è sola

      Che dire però di quelle donne che devono affrontare la mezza età da sole? Se una donna non ha coltivato vere amicizie o non sa trascorrere il suo tempo in modo interessante, può disperarsi per la sua solitudine. Rose, invece, è una nubile che ha scoperto un segreto per combattere la solitudine. “Prodigatevi per gli altri”, dice. “Se volete ricevere, cominciate a dare. Cercate di conoscere gli altri. Sarete sorprese; col tempo ricambieranno”. Un’altra donna dà un suggerimento simile: “Invitate gente a casa vostra. Organizzate una piccola riunione, anche se solo per offrire un caffè e una fetta di torta”. “L’anima generosa” è spesso benedetta con amicizie che durano! — Proverbi 11:25.

      Si potrebbe dire ancora molto, ma è evidente che gli anni che precedono la mezza età influiranno notevolmente su come essa sarà. Ad ogni modo, menopausa, solitudine e anche la perdita della bellezza fisica sono tutti problemi che si possono felicemente superare. E anche se solo ora vedete la necessità di cambiare i vostri valori, non è mai troppo tardi per cambiare, o per cominciare a ‘seminare’ bene.

      [Immagini a pagina 5]

      La bellezza fisica svanisce . . .

      . . . ma quella interiore conferisce un fascino durevole

  • Gli uomini e la mezza età
    Svegliatevi! 1983 | 22 luglio
    • Gli uomini e la mezza età

      “UN GIORNO, mentre mi facevo la barba”, rammenta un uomo, “notai . . . com’erano diventati grigi i miei capelli . . . vidi il gonfiore sotto gli occhi, e poi notai le rughe sulla fronte, quindi vidi tutta la mia faccia, e fu una sorpresa terribile”.

      Non sempre ci si accorge tutto ad un tratto che gli anni sono passati. Ma prima o poi un uomo nota che dopo aver fatto una rampa di scale è senza fiato, oppure si sente stanco dopo una giornata di lavoro. Ora ascolta con una certa apprensione quando alla TV sente dire che gli attacchi cardiaci colpiscono in prevalenza le persone di mezza età. Forse scorre anche la pagina dei necrologi. E il suo orgoglio maschile ne soffre quando pensa che non è più attraente per l’altro sesso. Alcuni uomini notano una diminuzione della loro potenza sessuale.

      I medici però dicono che di solito l’uomo non perde le facoltà riproduttive se non in tarda età. Certo, se esiste un disturbo fisico si può consultare un medico.

      Nondimeno i ricercatori Masters e Johnson riferiscono che dopo i cinquant’anni “l’incidenza di incapacità sessuale nell’uomo aumenta bruscamente”. Ed è probabile che questo sia causato da vari fattori fisici ed emotivi. Il timore dell’insuccesso, ad esempio, pare sia un fattore molto importante. Uno scrittore spiega: “Un solo insuccesso sessuale può essere terribile. . . . L’uomo può quindi astenersi dai rapporti sessuali con la moglie per evitare ulteriori umiliazioni”.

      Sintomi di crisi

      È comprensibile che gli uomini vedano la mezza età come una minaccia. Un uomo può sentirsi interiormente combattuto dal desiderio di conservare la propria giovinezza e identità. Ma tale crisi si manifesta in vari modi. Alcuni uomini soffrono di un “attacco di vanità”. Come ha fatto notare un commesso di un negozio di abbigliamento maschile, gli uomini di mezza età spesso “entrano in [un negozio] vestiti con abiti di taglio tradizionale, grigio scuro e blu, e . . . escono con indosso abiti scozzesi, con gli spacchi, i bottoni d’oro, [e] una camicia di color rosa acceso”.

      Vi sono altri segni di “crisi”: notevoli cambiamenti nel modo di vivere; l’uomo diventa depresso, chiuso, irresoluto, apatico. Certuni perfino si ammalano.

      Ma cosa c’è alla base di questo comportamento a volte strano? Non è forse il fatto di non avere ‘seminato’ buoni valori, di non avere coltivato una veduta realistica della vita? L’uomo che invece si lascia guidare dai principi biblici non si sentirà così disperato. Come mai?

      Anzitutto sa e accetta il fatto che la vita è dolorosamente breve, che è inevitabile invecchiare. (Vedi Salmo 90:10). Non misura il proprio merito personale in base all’attrazione che esercita sull’altro sesso. Il suo ‘vanto’ è piuttosto nella sua relazione con Dio. (I Corinti 1:31) Quindi non deve preoccuparsi troppo per i capelli grigi o nemmeno se comincia a metter su pancia. Sa quanto è sciocco “pensare di sé più di quanto sia necessario pensare”. (Romani 12:3) Il consiglio della Bibbia d’essere “modesto” lo aiuta a considerare in modo realistico le sue limitazioni. (Michea 6:8) Lo spinge anche a scegliere con cura i suoi abiti e gli accessori. È vero che la modestia non esclude di vestire con gusto, anche con eleganza. Ma non si sente costretto a seguire le mode passeggere dei giovani occidentali e portare catenine e medaglioni o costringersi in jeans attillati. Il suo abbigliamento rispecchia la dignità dei suoi anni.

      “Sono prigioniero”

      La mezza età è anche un tempo per fare il bilancio della propria vita. L’uomo, ad esempio, può pensare molto al suo lavoro secolare, alle difficoltà, alla monotonia e alle incertezze di quel lavoro. Forse si sente anche come quel commesso cinquantaduenne che ha detto: “Sono prigioniero di un lavoro che faccio da vent’anni, e non concludo nulla”. E quando si vede scavalcato da uomini che hanno quasi la metà dei suoi anni e molta meno esperienza, l’amara delusione può fargli aborrire anche solo il pensiero di andare a lavorare.

      Certo, se la propria vita è imperniata sul lavoro ci si può disperare quando le proprie speranze vengono a contatto con la realtà. Tutti fanno fatica a sopportare difficili condizioni di lavoro. Ma l’uomo guidato dai principi biblici non pensa che la vita abbia perso il suo significato se non arriva a essere una cima nel suo campo. Sa che le rivalità di lavoro sono “vanità e un correr dietro al vento”. (Ecclesiaste 4:4) Ha visto altri rovinarsi la salute e mettere in pericolo la loro felicità familiare per la carriera. Ma lui è grato d’avere un lavoro che gli provvede il necessario e prova soddisfazione a farlo bene. Il lavoro secolare non è il perno della sua vita ma solo un mezzo per provvedere alla sua famiglia e soddisfare i propri bisogni mentre si dedica a interessi spirituali. Pensandola in questo modo, egli può vedere “il bene per tutto il suo duro lavoro . . . per il numero dei giorni della sua vita che il vero Dio gli ha data, poiché questa è la sua porzione”. — Ecclesiaste 5:18; I Timoteo 5:8.

      [Immagini a pagina 7]

      Per sentirsi soddisfatti alcuni si vestono come giovanotti . . .

      . . . ma la vera soddisfazione viene dal compiere un lavoro ben fatto

  • Il matrimonio e la mezza età
    Svegliatevi! 1983 | 22 luglio
    • Il matrimonio e la mezza età

      ULTIMAMENTE si sono avute notizie allarmanti sul matrimonio delle persone di mezza età. Uno studio condotto in Canada, per esempio, mostrerebbe che man mano che passano gli anni diminuiscono nel matrimonio le intimità e la soddisfazione coniugale. Alcuni studi statistici sembrano indicare che il tasso dei divorzi fra le coppie al di sopra dei quarantacinque anni “aumenta vertiginosamente”. Forse neppure voi traete dal matrimonio la gioia che vi dava un tempo.

      Di questi tempi quelli che lasciano il coniuge sono così numerosi che forse vi chiedete a volte se valga la pena tentare di risolvere i problemi coniugali. Alcuni “esperti” esaltano perfino i vantaggi del rifarsi una vita con un’altra persona. Ma come si trovano effettivamente coloro che prendono questa strada?

      Slealtà

      “Sei troppo vecchia!” disse sfacciatamente un uomo di mezza età a sua moglie. Quell’egoista aveva una relazione con una donna più giovane. La moglie ricorda: “Ne era fiero! Voleva perfino che stessi a sentire tutti i particolari della sua relazione amorosa”.

      Perché mai alcuni uomini — e alcune donne — si comportano in modo così sleale con il loro coniuge anche dopo molti anni di matrimonio? (Malachia 2:14-16) Per qualcuno, un’“avventura sentimentale” è un modo per solleticare l’amor proprio, un’occasione per far valere la propria virilità o la propria femminilità. Un uomo può inoltre temere che la sua potenza sessuale sia in declino e può volersi “cimentare”.

      La Bibbia descrive bene le conseguenze dell’adulterio quando dice: “Ma l’adultero [o l’adultera] è un insensato; chi fa ciò vuol rovinare se stesso”. — Proverbi 6:32, Ga.

      Come potrebbe un atto compiuto in segreto ‘rovinare’ una persona? Anzitutto, la coscienza dell’adultero è danneggiata. Anche l’uomo presuntuoso menzionato sopra dovette confessare: “Non riesco a dormire la notte”. Invece la moglie innocente ricorda che riusciva a dormire sodo. “Non avevo nessun rimorso”, dice, “perché mi sforzavo di seguire la via di Geova”.

      L’adultero lede anche la propria dignità e nuoce alle sue prospettive di un futuro felice. Potrebbe la sua nuova moglie (anche se sposa la donna con cui ha commesso adulterio) avere fiducia in lui? Ancor peggio, tali azioni sleali rovinano la sua relazione con Dio, che “giudicherà i fornicatori e gli adulteri”. (Ebrei 13:4) Che caro prezzo da pagare!

      Pertanto Salomone consigliò: “Sia benedetta [rimanendo fedele] la tua fonte d’acqua [o interessi sessuali], e rallegrati con la moglie della tua giovinezza”. (Proverbi 5:18) I problemi sessuali, comunque, possono sorgere nel matrimonio a qualsiasi età. Per cui la Bibbia, parlando del debito coniugale, consiglia alle coppie in generale: “Non ve ne private l’un l’altro”. — I Corinti 7:5.

      Come ha notato un consulente di problemi coniugali, l’interruzione del dialogo “è diventato il problema numero uno per le coppie che sono sposate da molti anni”. Come sorge questo problema?

      “Il problema numero uno”

      Un uomo arriva a casa dal lavoro ed è accolto dalla moglie con la notizia dell’ultima questione da risolvere. (“Caro, il dentista dice che Davide ha bisogno di farsi mettere a posto i denti!”) “E pensare che era solita chiedermi come avevo passato la giornata”, dice lui con un sospiro.

      È facile comunque che i discorsi sulle pagelle dei figli e sul morbillo divengano i principali argomenti di conversazione. Solo quando i figli sono grandi e se ne vanno alcune coppie si accorgono d’essersi dimenticate come si fa a parlare di cose personali.

      Può sorgere un problema anche quando la moglie entra in menopausa, un tempo in cui ha bisogno che le si mostri compassione e comprensione. Il marito, forse alle prese con i problemi della mezza età, può diventare molto aggressivo e polemico: tutt’altro che un modello di comprensione.

      L’aggressività può generare altra aggressività. Gli autori di Making It from 40 to 50 (Come farcela dai quaranta ai cinquanta) dicono: “Litigano, si lamentano, brontolano; si feriscono a vicenda come possono fare solo coloro che si sono amati e sono vissuti insieme per tanto tempo. Conoscono ciascuno le particolari debolezze e i timori nascosti dell’altro, e questi diventano gli obiettivi da colpire in combattimenti che a volte raggiungono straordinarie punte di violenza”. Come si può smettere di fare discussioni?

      Per riaprire il dialogo

      “L’amore”, dice la Bibbia, “è longanime e benigno . . . non cerca i propri interessi, non si irrita”. (I Corinti 13:4, 5) Smettete dunque di commiserarvi! Siate invece sensibili ai problemi emotivi che il vostro coniuge può avere. Siate indulgenti l’uno con l’altro. E rifiutatevi di andare in cerca di discussioni! “Dove non c’è legna il fuoco si smorza”. — Proverbi 26:20, 21.

      Se è difficile comunicare perché pensate che il vostro coniuge non vi capisca, ditegli come vi sentite. È vero che non a tutti è facile farlo. Sembra che specialmente gli uomini abbiano difficoltà a rivelare i propri timori e le proprie debolezze.

      Abraamo, padre della razza ebraica e coraggioso uomo d’azione, non ebbe invece timore di ammettere i suoi timori, neppure con la moglie. E lei aveva profondo rispetto per lui. (Vedi Genesi 12:11-13; 18:12). Simile onestà e franchezza non migliorerebbero il vostro matrimonio?

      Perciò il segreto per mantenere in piedi il vostro matrimonio è il dialogo. È vero che l’età fa svanire la bellezza fisica; e a volte questo è più evidente in un coniuge che nell’altro. Ma se avete ‘seminato’ saggiamente nel corso degli anni, il vostro matrimonio non sarà basato solo sull’attrattiva fisica. Un uomo ha detto: “Quando hai stabilito un vero rapporto con il tuo coniuge, ti dà molta soddisfazione. Puoi esprimere liberamente le tue emozioni e i tuoi sentimenti a qualcuno che ti conosce meglio di chiunque altro e capisce come ti senti”. Sì, avrete la compagnia di qualcuno con cui state veramente bene. Non è questa un’unione meravigliosa che vale la pena di conservare? La mezza età potrebbe anche dimostrarsi il periodo più soddisfacente e di maggiore intimità nel vostro matrimonio.

      [Immagini a pagina 9]

      Litigate . . .

      . . . o mostrate vero amore reciproco?

  • Possono essere anni d’oro!
    Svegliatevi! 1983 | 22 luglio
    • Possono essere anni d’oro!

      COME sarà per voi la mezza età? Saranno “anni d’oro” o sarà un periodo critico? Sarà il “tempo migliore” o il “peggiore” della vostra vita? Un “trampolino di lancio” per dare inizio a una nuova fase della vostra esistenza o un periodo di stasi?

      Rammentiamo di nuovo le parole della Bibbia: “Qualunque cosa l’uomo semini, questa pure mieterà”. (Galati 6:7) Quindi come sarà nel vostro caso la mezza età dipende in gran parte da voi.

      Se siete giovani, questo dovrebbe farvi riflettere seriamente. Ora la mezza età può sembrarvi molto remota. Ma non lo è. La nostra vita ‘passa presto, e voliamo via’. (Salmo 90:10) Se ora trascurate i valori spirituali, poi ne pagherete il prezzo: sarete disperati e insoddisfatti della vostra vita. Se non coltivate operosità, padronanza di voi stessi, conoscenza e comprensione, raccoglierete infelicità negli anni avvenire. Escludete ora Dio dalla vostra vita, e la vecchiaia sarà per voi un periodo di “giorni calamitosi”. Il saggio re Salomone concluse perciò che la condotta saggia è quella di ‘temere il vero Dio e osservare i suoi comandamenti’. (Ecclesiaste 12:1, 13) Ma prima dovete acquistare conoscenza di Dio. E per cominciare è ottimo studiare la sua Parola, la Bibbia.

      Un nuovo inizio

      Che dire se siete già nella mezza età o anche più avanti e state pagando per non avere ‘seminato’ bene e imparato ad apprezzare valori e principi giusti? Ora è tempo di cambiare.

      ‘Ma come?’ chiederete. Alcuni uomini e donne di mezza età cercano di trovare una certa soddisfazione e uno scopo nella vita dedicandosi alle attività della comunità o compiendo qualche altro utile servizio. Altri cercano nuove prospettive di vita viaggiando, facendo escursioni o cose che han sempre voluto fare senza mai riuscirvi. Ma c’è qualcosa che può recare più soddisfazione di tutte queste. Potete scoprire cos’è se trovate il tempo di acquistare conoscenza della Bibbia e della speranza che Dio offre per il futuro. I testimoni di Geova saranno lieti di mostrarvi come cominciare tale studio. A che scopo? Allo scopo di trovare una speranza viva!

      I testimoni di Geova hanno proprio questo, una speranza ben fondata per il futuro. Crediamo che Dio abbia dato uno scopo alla vita e che essa possa durare più di 70 od 80 fuggevoli anni. Noi speriamo in un governo celeste che assumerà il completo controllo della terra trasformandola infine in un Paradiso. Gli uomini avranno così la prospettiva di vivere per sempre, godendo appieno la vita! — Salmo 72:1-8; Rivelazione 21:3, 4; Giovanni 17:3.

      I testimoni di Geova provano grande contentezza e soddisfazione impegnandosi nell’opera di far conoscere ad altri questa speranza. Per loro gli anni della mezza età e anche quelli successivi sono pieni di attività feconda: aiutare altri a conoscere Dio. Una coppia, ad esempio, si trovò sola dopo che il loro ultimo figlio se ne fu andato di casa. Dopo alcune settimane di solitudine il marito discusse insieme alla moglie la possibilità di trovare un lavoro a mezza giornata per potersi dedicare a tempo pieno all’opera di far conoscere ad altri le verità bibliche. “Lavorando tutta la giornata mi sembra di sciupare inutilmente le mie energie!” disse. Decisero di servire Dio a tempo pieno. Oggi hanno la gioia di lavorare insieme presso la sede centrale della Watchtower Society a Brooklyn (New York), dove si produce letteratura biblica come questa rivista.

      Qualunque sia la vostra età, non pensate che tale fede viva vi farebbe sentire felici d’essere vivi? Carmela, una testimone di Geova, dice: “Siamo alle soglie di un cambiamento: verrà un governo perfetto. Ne sono certa, e questo mi aiuta ad andare avanti e ad essere felice”. I testimoni di Geova sarebbero lieti di aiutarvi ad acquistare la loro stessa fede e a provare quella gioia e quella soddisfazione che dureranno tutta l’eternità.

      Quindi, anche se la vita non incomincia a quarant’anni, non finisce neppure. Ora vi si presentano nuove opportunità di imparare e migliorare. Una seria riflessione può anche spingervi a fare alcuni cambiamenti necessari nel vostro modo di pensare e di vivere. La saggezza che avete acquistato durante gli anni della vostra vita vi ha permesso di esercitare le vostre “facoltà di percezione” e ora siete in grado di vedere le cose più chiaramente di prima. (Ebrei 5:14) Le coppie di sposi hanno un’occasione d’oro per avvicinarsi ancor più l’uno all’altro.

      Molto dipende da voi. La mezza età non dev’essere l’inizio di una crisi per voi. Usate la vostra conoscenza, le vostre risorse, la vostra esperienza e, soprattutto, la sapienza che dà la Parola di Dio per fare di questi anni gli anni più felici, i migliori, della vostra vita.

      [Testo in evidenza a pagina 11]

      “Siamo alle soglie di un cambiamento: verrà un governo perfetto. Ne sono certa, e questo mi aiuta ad andare avanti e ad essere felice”

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