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Vi occorre un consulente matrimoniale?Svegliatevi! 1983 | 22 dicembre
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Vi occorre un consulente matrimoniale?
“QUANDO mamma e papà avevano problemi potevano rivolgersi a familiari e amici. Ma il mio lavoro ci ha portato a mille miglia da casa. Il nostro matrimonio sta andando a rotoli. Giovanna ed io non abbiamo nessuno a cui rivolgerci se non a un consulente matrimoniale”.
Gino e Giovanna sono giovani. Sono cristiani. E sono sposati da poco. Gino pensa con rammarico al tempo ormai lontano in cui i suoi bisnonni erano una coppia di sposi novelli, al volgere del secolo. A quell’epoca il divorzio non era così comune come adesso: allora bastava per rovinare la reputazione di una persona! Poco dopo la seconda guerra mondiale i suoi nonni vivevano ancora nella “vecchia casa”, nell’ambiente tradizionale formato da parenti, amici, il predicatore domenicale e il medico di famiglia. Erano riusciti a salvare il loro matrimonio in un tempo in cui i divorzi erano aumentati in modo esplosivo, del 300 per cento circa!
Quando i genitori di Gino si sposarono quella cifra era salita di un altro 20 per cento. Oggi Gino e Giovanna iniziano la loro vita coniugale in un mondo dove la percentuale dei matrimoni che si concludono con un divorzio è la seguente: 60 per cento in Svezia, 44 per cento negli Stati Uniti, 43 per cento nella Repubblica Dominicana, 30 per cento in Germania e in Inghilterra e 28 per cento nell’Unione Sovietica.
Società in continuo spostamento, agitazioni industriali, colpi di stato, cultura moderna e cambiamenti radicali in seno alla religione gettano le famiglie in un vortice di confusione. Nelle famiglie molti non accettano più il ruolo tradizionale di mariti, mogli e figli. Negli Stati Uniti, in Svezia, in Inghilterra e nell’America Meridionale i valori del matrimonio stanno cambiando. Per molti è diventato una cosa di poco conto, non è più un impegno per tutta la vita.
Rilassatezza morale, alcolismo, droga, indipendenza economica della donna, desiderio di elevare la propria posizione sociale, interessi reciproci calpestati dall’interesse personale, depressione, timori legati all’energia nucleare, concetti idealistici dell’amore: queste sono tutte cose a cui viene attribuita l’attuale instabilità del matrimonio. Eppure, per quanti capri espiatori si vogliano trovare, la dottoressa Emily Mudd, che svolge ricerche sulla famiglia e insegna presso l’Università della Pennsylvania, sostiene che le dispute fra i componenti di una famiglia di solito si riassumono in un’unica lamentela fondamentale: “La persona non tiene conto dei sentimenti, dei bisogni, dei valori e delle mete del proprio coniuge, o si comporta in modo da mostrarsi indifferente ad essi”. — The Encyclopedia of Mental Health.
Nel caso di coppie cristiane, come Gino e Giovanna, che hanno problemi coniugali, può darsi che sotto certi aspetti non abbiano ‘rivestito la nuova personalità’ ed esercitato quelle sante qualità che sono amore, gioia, pace, longanimità, benignità, bontà, fede, mitezza e padronanza di sé. — Efesini 4:22-24; Galati 5:22, 23.
Il consulente matrimoniale
Gino e Giovanna si amano ancora; quindi cosa faranno per tentare di salvare il loro matrimonio? Intendono rivolgersi a un estraneo, a un consulente matrimoniale di professione. Ma a cosa vanno incontro?
Il consulente matrimoniale di professione è un personaggio tipico dei nostri giorni. Il consulente — o la consulente — è comparso sulla scena negli ultimissimi decenni, ma a che ritmo! “L’attività svolta da esperti di psichiatria infantile o da consulenti familiari è diventata una grossa e fiorente industria”, afferma la rivista U.S. News & World Report. Una schiera in aumento di consulenti di professione — psichiatri, psicologi, ecclesiastici (consulenti pastorali), medici, avvocati, insegnanti, terapisti esperti in materia matrimoniale e familiare, assistenti sociali e laureati in scienza del comportamento — hanno sostituito i consulenti e consiglieri, abili ma non professionisti, di altri tempi.
L’attività di consulenti matrimoniali cominciò ad acquistare popolarità negli Stati Uniti dopo la seconda guerra mondiale. Ora nei principali istituti di istruzione superiore sono sorti vari corsi di laurea in un campo che è diventato una professione sanitaria con una sua propria identità.
In che cosa consiste l’attività del consulente matrimoniale?
Secondo la commissione del Michigan (USA) che autorizza i consulenti matrimoniali, la loro attività include “direttiva, test, discussioni, terapia, istruzione o il dare consigli, più che altro allo scopo di evitare, eliminare, alleviare, affrontare o risolvere conflitti o discordie coniugali, o creare, migliorare o ristabilire l’armonia coniugale”.
Sembra proprio sia quello di cui hanno bisogno Gino e Giovanna. Questa però è solo una delle centinaia di definizioni di tale attività. La scienza del comportamento (del corpo, della mente, del sistema nervoso) è una cosa. Un’altra cosa sono i tentativi di applicare questa scienza, che hanno fatto sorgere miriadi di teorie e di metodi. Allen S. Bernsten, psicologo della Florida,a menziona quattro scuole psicoterapeutiche, suddivise a loro volta in altre 130 scuole:
Analitica: Il terapista cerca di esplorare le motivazioni inconsce, ovvero di scoprire perché la persona si comporta in un determinato modo. Esplora i precedenti ricordi dell’infanzia, che permettono di capire perché ora un individuo agisce in un certo modo.
Del comportamento: Con questo metodo il terapista si interessa meno delle motivazioni interiori. Cerca invece di cambiare le abitudini o i comportamenti poco gradevoli del cliente mediante addestramento e condizionamento.
Umanistica: Con questo metodo egli dà maggiore importanza alla consapevolezza, allo sviluppo, alla responsabilità individuale, per produrre cambiamenti nella persona e nelle sue azioni.
Transpersonale: Cerca di aiutare l’individuo a elevarsi al di sopra di tutto e a fondersi con una sorta di “volontà universale”. Può comportare un vero e proprio misticismo.
Nel corso di un sondaggio si è giunti alla conclusione che il 64 per cento dei consulenti matrimoniali, dalla profusione di teorie e metodi, finiscono per farsi uno stile loro proprio. Eppure sembra che l’obiettivo di molti consulenti sia simile. Il dottor Usha Anand, un consulente matrimoniale indiano, ha scritto che “l’obiettivo del consulente matrimoniale . . . è quello di rafforzare il nucleo familiare e l’unità della famiglia”. La professoressa Eleanor Luckey, che insegna presso l’Università del Connecticut, descrivendo la professione del consulente matrimoniale afferma che consiste nel “consigliare due persone e la loro relazione”.
Tutti i consulenti cercano inoltre di sviluppare ed elaborare metodi di comunicazione fra la coppia più efficaci.
Sono qualificati?
In alcuni stati degli USA e in certe nazioni i consulenti matrimoniali vengono autorizzati a esercitare come professione distinta. Tuttavia, secondo lo psichiatra australiano William Carrington, in Gran Bretagna, Australia e Nuova Zelanda i consulenti esperti scarseggiano, per cui vi sono molti non dotati delle necessarie qualifiche professionali che si dedicano all’attività di consulenti matrimoniali. In alcuni paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America Meridionale l’attività di consulenti matrimoniali è svolta da sacerdoti, ministri di culto, medici, educatori ed esponenti della comunità apparentemente non addestrati.
“La professione di consulente matrimoniale”, dice in conclusione lo psicologo e consulente dottor William Nichols, “è una professione emergente, una quasi professione, e un’attività da dilettanti, un campo popolato da un lato da gente altamente qualificata e preparata dal punto di vista clinico e dall’altro da dilettanti bene intenzionati ma incompetenti”.
Gino e Giovanna devono pertanto informarsi bene prima di mettere in atto la loro intenzione di rivolgersi a un consulente matrimoniale. Ma questa giovane coppia di sposi vorrà senz’altro avere un’informazione:
Quanto costa?
Negli Stati Uniti le tariffe variano: a parte i centri di salute mentale della comunità dove i consigli vengono dati gratis, vi sono cliniche non lucrative in cui l’onorario è stabilito in base a una scala mobile e può arrivare fino a circa 70.000 lire all’ora. Chi esercita in privato — assistenti sociali o psichiatri — chiede dalle 55.000 alle 240.000 lire all’ora, secondo il mercato.
Questi consulenti matrimoniali sono veramente d’aiuto a chi si rivolge loro? “Molti consulenti dicono che i due terzi dei loro clienti ne traggono beneficio”, afferma Consumer Life Magazine. Lo psicologo Morris B. Parloff dell’Istituto di Salute Mentale statunitense dice: “Le forme di psicoterapia tendono tutte a essere ragionevolmente utili a quei pazienti che hanno forti motivazioni, provano un acuto senso di disagio, manifestano una personalità altamente organizzata, hanno un ragionevole grado di istruzione, hanno avuto un certo successo e riconoscimento sociale, sono riflessivi e possono provare ed esprimere emozioni”.
Vengono tuttavia citati molti pro e contro. Jay Haley, un consulente matrimoniale di fama internazionale, è giunto alla conclusione che i terapisti non sono sicuri né delle loro tecniche né dei loro risultati. Per questo, egli dice, sono restii a rendere pubbliche le loro conclusioni.
[Nota in calce]
a Il dottor Bernsten sottolinea la differenza fra consulenza in generale (la filosofia) e terapia (la scienza). Sebbene in alcuni casi la differenza possa essere più che altro una questione di laurea, è con la terapia che l’esperto tratta problemi di natura nervosa profondamente radicati.
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Il consulente rispetterà la vostra coscienza?Svegliatevi! 1983 | 22 dicembre
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Il consulente rispetterà la vostra coscienza?
SPERIAMO che Gino e Giovanna non rimangano sconvolti quando avranno un colloquio col loro consulente. Forse egli dirà che devono ad ogni costo salvare il loro matrimonio. Questo è senz’altro ciò che sperano di sentirsi dire. Ma potrebbe anche dir loro: “Un buon divorzio è meglio di un cattivo matrimonio”. Secondo Earl Beatt, direttore amministrativo di un centro per la famiglia e i figli a Minneapolis, non si parla più di dare consigli sul matrimonio, ma sulla relazione fra due individui.
Il consulente cauto cerca di mostrarvi a che punto siete del cammino. Può indicarvi cosa potrebbe succedere se prendeste la strada a destra o quella a sinistra. Se cerca di suggerirvi l’una o l’altra via, dovete considerare qual è il suo modo di vedere le cose, quali sono i suoi valori, se sono sani o no.
Per esempio, che dire se siete fermamente convinti dei principi biblici? Lo psicologo Lawrence Onoda dice:
“In linea di massima, la maggioranza dei consulenti matrimoniali è favorevole a una posizione neutrale nei confronti della religione in generale. Pur non sostenendola, la loro posizione ufficiale è di accettare e non giudicare coloro che hanno opinioni diverse”.
Tuttavia aggiunge: “I consulenti matrimoniali in genere partono dalla premessa che non esistano ‘verità’ universali come quelle che emergono dalla Bibbia. La maggioranza dei consulenti matrimoniali basano le loro norme circa il matrimonio su teorie formulate da uomini o sulle loro credenze personali”.
Che accadrà dunque a Gino e Giovanna? Forse, com’è avvenuto nel caso di alcune coppie, riceveranno aiuto dai consulenti matrimoniali. O può darsi invece che essi, come altri, finiscano per perdersi in quel dedalo di teorici del matrimonio e di professionisti atei.
Ma che fareste voi se aveste bisogno di consigli sul matrimonio? A chi vi rivolgereste? Se siete cristiani, vorreste un consulente che rispettasse la saggezza di Colui che ha istituito il matrimonio e del suo Consigliere meraviglioso? — Genesi 2:18-24; Isaia 9:6.
Prima di scegliere un consulente, considerate le seguenti informazioni. Dovrebbero esservi utili.
[Riquadro alle pagine 6 e 7]
Quale consulente sceglierete per farvi consigliare?
Ci sono consulenti matrimoniali che seguono alte norme morali e alcuni che rispetteranno sinceramente i vostri scrupoli di coscienza, come fanno molti medici e chirurghi; ce ne sono altri però le cui norme variano fino all’estremo. Questo è illustrato dalle seguenti citazioni. Qui non si paragonano fatti o accurati dati scientifici, ma i valori morali insiti nella fonte di consigli con cui verrete a contatto.
LA BIBBIA
“Fate morire perciò le membra del vostro corpo . . . rispetto a fornicazione, impurità, appetito sessuale, desideri dannosi . . . poiché sapete che da Geova riceverete la dovuta ricompensa dell’eredità. . . . Certamente chi fa torto riceverà ciò che avrà fatto a torto, e non vi è parzialità”. — Colossesi 3:5, 24, 25.
“‘Quello che Dio ha aggiogato insieme l’uomo non lo separi’. . . . Chiunque divorzia da sua moglie, se non a causa di fornicazione, e ne sposa un’altra commette adulterio”. — Matteo 19:6, 9.
“La legge è promulgata non per l’uomo giusto, ma per . . . fornicatori, uomini che giacciono con maschi”. — I Timoteo 1:9, 10.
“Il matrimonio sia onorevole fra tutti, e il letto matrimoniale sia senza contaminazione, poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adulteri”. — Ebrei 13:4.
LO PSICOLOGO
“Alcuni dei giovani più pusillanimi e più oppressi da sensi di colpa si trattengono dai rapporti sessuali preconiugali per il timore di gravidanze, di malattie veneree e della presunta ira di un vendicativo Geova. . . . È solo perché continuiamo a ripetere severamente a noi stessi il precetto morale sulla natura catastrofica del rapporto preconiugale che non possiamo neppure capire chiaramente la nostra morale sessuale preconiugale del tutto superflua e assolutamente idiota, per non parlare poi di fare qualcosa di costruttivo al riguardo”. — Dottor Robert Harper in “Problemi morali relativi alla consulenza matrimoniale”, Marital Counseling, pagine 332, 333.
“L’etica sessuale dovrebbe essere formulata unicamente per il benessere dei futuri esseri umani viventi e non per compiacere . . . qualche presunto essere soprannaturale”. — Dottor Harper.
IL CONSULENTE MATRIMONIALE
“I rapporti sessuali preconiugali hanno aspetti positivi se impediscono di sposarsi a chi altrimenti si sposerebbe solo al fine d’avere rapporti sessuali. . . . Come società non abbiamo nessun diritto di negare le gioie del sesso a chi non si sposa o a chi si sposa tardi per scelta o per necessità, o a chi ha perso il coniuge a causa di morte o di divorzio”. — Charlotte Holt Clinebell in “Consigli ed emancipazione”, Creative Pastoral Care and Counseling Series, pagina 30.
“Mentre allarghiamo la nostra veduta di ciò che significa essere umani, un altro stile di vita sempre più accettabile per molti e quello dell’omosessualità. . . . Ministri [di culto] e consulenti potrebbero esercitare pressioni per cambiare quegli atteggiamenti che fanno sentire una persona meno che umana solo perché si comporta in modo diverso dalla maggioranza”. — Clinebell.
L’ECCLESIASTICO
“Qualsiasi legge può essere messa da parte se facendolo si mostra più amore per la maggioranza. . . . Non c’è nulla di rigido. L’amore è per le persone e non necessariamente per i principi”. — Dottor Ace Tubbs in “Problemi morali ed etici della consulenza pastorale”, Marital Counseling, pagina 445.
I RIFORMATORI SOCIALI
“Se in un matrimonio aperto i partner hanno relazioni sessuali con altri, questo avviene in base alla loro relazione interna, perché hanno provato l’amore maturo, hanno vera fiducia e sono in grado di espandersi, di amare e godere altri e di riportare quell’amore e quel piacere nel matrimonio senza gelosia”. — Nena O’Neill e George O’Neill, Open Marriage, pagina 257.
Non tutti i consulenti di professione hanno idee così contrarie alla Bibbia. Il fatto però che alcuni le abbiano mostra che chi intende chiedere consiglio a un esperto in materia deve stare molto attento. Se si segue il consiglio di qualcuno che ha idee così anticristiane si peggiora la situazione invece di migliorarla.
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Come dare consigli veramente efficaciSvegliatevi! 1983 | 22 dicembre
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Come dare consigli veramente efficaci
“DAL principio della creazione Egli li fece maschio e femmina. Per questo motivo l’uomo lascerà suo padre e sua madre, e i due saranno una sola carne’; così che non sono più due, ma una sola carne”. Con queste parole Gesù Cristo descrisse come il Creatore aveva istituito il matrimonio della prima coppia umana, formando così il nucleo della società umana. E questa istituzione doveva durare, poiché Gesù proseguì dicendo: “Quello che Dio ha aggiogato insieme l’uomo non lo separi”. — Marco 10:6-9.
In considerazione di questo fatto vediamo che Gino e Giovanna avevano un’altra possibilità. È vero che molti consulenti di professione sono persone sincere, ben intenzionate e molto preparate che forse potranno aiutare due coniugi in difficoltà. Speriamo sinceramente che Gino e Giovanna abbiano incontrato uno di questi. Ma come cristiani avrebbero potuto anche prendere in considerazione l’aiuto che l’Autore del matrimonio, Geova Dio, provvede nella sua Parola, la Bibbia.
La Bibbia fu ispirata da Colui che diede origine al matrimonio. Se ne tirate fuori tutto quello che dice sul matrimonio, avrete un manuale, un insieme di principi perfetti provveduti da Dio fatti apposta per dar luogo a un matrimonio perfetto. In considerazione di ciò forse vi chiedete perché mai un matrimonio cristiano dovrebbe fallire. Dato che la Bibbia è ‘una lampada al nostro piede, e una luce al nostro cammino’, perché una coppia cristiana come Gino e Giovanna dovrebbe aver bisogno di aiuto esterno affinché il loro matrimonio abbia successo? — Salmo 119:105.
La risposta, come la Bibbia stessa ci dice in modo realistico, è che mentre i principi di Dio sono perfetti, noi che dobbiamo applicarli siamo ancora tutti imperfetti. (Deuteronomio 32:4; Romani 5:12) Nella misura in cui non applichiamo i perfetti principi di Dio, in quella misura avremo bisogno di aiuto.
Inoltre i nostri problemi sono aggravati dai “tempi difficili” in cui viviamo. (II Timoteo 3:1) “I conflitti odierni sono così complessi che non si possono risolvere con gli individuali tentativi d’essere obiettivi con se stessi”, dice lo psicologo Allen S. Bernsten. Spesso abbiamo bisogno dell’aiuto gli uni degli altri per sormontare le difficoltà della vita: “Continuate a portare i pesi gli uni degli altri”; “parlate in maniera consolante alle anime depresse, sostenete i deboli, siate longanimi verso tutti”. — Galati 6:2; I Tessalonicesi 5:14.
Il “Consigliere meraviglioso”
In Isaia 9:6 la Bibbia predice la venuta di Cristo con varie funzioni. Fra l’altro, viene come “Consigliere meraviglioso”. Un provvedimento mediante cui egli rende accessibili i consigli necessari è la congregazione. Alcuni uomini maturi e responsabili e avanti con gli anni sono costituiti anziani, o pastori, per assistere i componenti della congregazione che hanno problemi, anche le coppie di sposi. Sono quelli che Dio promise quando disse: “Ricondurrò . . . per te consiglieri come all’inizio”. — Isaia 1:26; I Timoteo 3:1-7; I Pietro 5:1-4; Geremia 3:15; Isaia 32:1, 2.
Gino e Giovanna avrebbero fatto bene a chiedere aiuto a questi consiglieri prima di rivolgersi a degli sconosciuti? Ebbene, bisogna riconoscere che gli anziani non sono dei professionisti preparati a capire o curare ogni sorta di problemi di salute mentale. Il loro campo è piuttosto quello dei problemi spirituali. Ma quando si tratta di consigli sul matrimonio, la distinzione fra difficoltà spirituali, emotive e mentali non è sempre chiara. E il fatto è che la maggioranza dei consulenti di professione non è qualificata per trattare problemi spirituali. Quindi gli anziani cristiani qualificati hanno qualcosa di buono da offrire.
L’arte di dare consigli
Ma dare consigli, come insegnare, è un’arte che bisogna imparare e coltivare. (Tito 1:9) Può darsi che alcuni anziani abbiano bisogno di assistenza sotto certi aspetti affinché i loro consigli siano più efficaci. Anche in questo campo la Bibbia può essere d’aiuto perché non solo ci suggerisce cosa dire ma anche come dirlo. È interessante che molti suggerimenti contenuti nella Bibbia sono simili ai metodi che i più efficaci consulenti di professione adottano nel loro lavoro. Consideriamone alcuni:
Atteggiamento verso i soggetti. Paolo, un consigliere cristiano del primo secolo, scrisse a una congregazione: “Divenimmo gentili in mezzo a voi, come quando una madre che alleva i propri figli ne ha tenera cura. [Avemmo] dunque per voi tenero affetto”. (I Tessalonicesi 2:7, 8) Che eccellente spirito! Coloro che danno consigli devono trattare i soggetti come persone bisognose di aiuto, non come malfattori da giudicare. Non è tanto un’occasione per criticare, condannare o rimproverare, quanto per capire, per rassicurare, per dire che i problemi si possono risolvere e la vita può essere degna d’essere vissuta.
Uno psicologo si è espresso in modo simile dicendo: “Non hanno bisogno della nostra punizione o del nostro castigo, vogliono solo essere aiutati”.
Tempo di ascoltare. “Quando chiunque risponde a una questione prima d’averla udita, questo da parte sua è stoltezza e umiliazione”. (Proverbi 18:13) Questo è un buon consiglio. Il consigliere efficace a cui viene presentato un problema serio non dà una risposta frettolosa, senza riflettere, chiamandola consiglio. Come un medico o un avvocato, egli fissa un appuntamento per esaminare a fondo la cosa.
Il consulente di professione è addestrato ad ascoltare. Per quanto tempo ci voglia, per quante sedute siano necessarie, egli cerca di capire ascoltando. Un consigliere cristiano dovrebbe forse essere da meno? Ricordate il giovane Eliu che diede buoni consigli a Giobbe e ai suoi tre “amici”: prima ‘aspettò le loro parole’ e ‘prestò orecchio ai loro ragionamenti’. — Giobbe 32:11.
Mentre ascolta, il consigliere deve esercitare facoltà di percezione ben sviluppate, facendo domande discrete per indurre il soggetto a esprimere i motivi più nascosti. Il consigliere cristiano ha un mezzo meraviglioso per far questo. Quale? La Bibbia. Del suo contenuto è detto che è vivente ed esercita potenza, e “può discernere i pensieri e le intenzioni del cuore”. — Ebrei 4:12.
Riconosce l’individualità. Il consigliere saggio capisce che non ci sono due persone o situazioni esattamente identiche e che non esistono risposte standard da distribuire come pillole. Pertanto egli studia affinché quello che dice “sia sempre con grazia, [condito] con sale, in modo da sapere come dare risposta a ciascuno”. — Colossesi 4:6.
Uno psicologo dichiara che alcuni pazienti sono talmente abbattuti che dicono: “Non valgo nulla. Non merito l’affetto e la bontà di nessuno”. Come può un consigliere cristiano aiutare persone come queste? Potrebbe dir loro qualcosa del genere: ‘Gesù ci ha detto di amare il prossimo come noi stessi’. Quindi potrebbe aiutarli a fare questo ragionamento: ‘Se non abbiamo rispetto di noi stessi o un po’ di amor proprio, cosa ci resta per il prossimo? Se Gesù morì per noi, la nostra vita dev’essere preziosa, indipendentemente da quanto l’abbiamo sporcata. Siamo stati creati a immagine di Dio e quindi siamo in grado di riflettere le sue qualità nella nostra personalità. Perciò abbiamo bisogno di sforzarci per rivestire una nuova personalità. Questo significa anche trattare bene noi stessi’. — Matteo 22:37-39; Marco 10:45; Colossesi 3:9, 10.
Interesse sincero
Nei suoi rapporti con la gente Gesù fu sempre umile, mai altezzoso, egoista o egocentrico. (Matteo 11:28, 29; Filippesi 2:5-8) L’apostolo Paolo incoraggiò i cristiani a imitare quell’atteggiamento, a coltivare tenero affetto e compassione e a non agire mai “per contenzione o egoismo, ma con modestia di mente”. (Filippesi 2:1-3) I consiglieri efficaci riconoscono di avere essi stessi bisogno di umiltà e di interessarsi sinceramente degli altri.
Anche il famoso psicologo Carl Rogers descrive il consulente come “qualcuno che ha empatia, che si interessa sinceramente, non solo in apparenza”. Un altro psicologo parla di “considerazione positiva”: “Significa che considera il suo cliente una persona, e nutre pressappoco lo stesso sentimento che un genitore nutre per suo figlio, considerandolo una persona”. Ma qui c’è un pericolo da cui guardarsi. Se il consigliere ha a che fare con una coppia di sposi, bene. Ma se tratta solo con la moglie, deve stare attento che la donna non finisca per dipendere troppo dalla sua comprensione e considerazione, escludendo il marito.
Come comunicare
Abbiamo già detto che il consigliere efficace si sforza di comunicare. Per comunicare veramente non basta dare e ricevere informazioni. Primo, voi dite veramente quello che pensate. Secondo, l’interlocutore ode veramente quello che voi dite.
Dopo di che non traete una conclusione affrettata o non date un’interpretazione precipitosa di quello che udite. Per accertarvi, fate una domanda, o diverse domande. Chiedete che un’affermazione sia ripetuta. Assicuratevi che venga detto ciò che si pensa. E che ciò che si pensa sia quanto viene detto. “È questo che vuoi dire?” “Voglio essere sicuro di capirti”.
A volte le parole possono lasciar intendere qualcosa che non viene detto, qualcosa di molto radicato o che risale a parecchio tempo addietro. Il bravo consigliere fa un abile uso di domande perché queste cose non dette vengano a galla.
Domande per ottenere informazioni: Eccone alcune: “Da quanto tempo avete problemi coniugali?” “Quali sembrano essere i punti di disaccordo?” “Da quanto tempo siete sposati?” “Marito (o moglie), quali sono le tue responsabilità in casa?”
Domande che rivelano sentimenti, punti di vista, atteggiamenti: “Che ne pensi del tuo matrimonio?” “Vi amate?” “Come consideri il tuo ruolo di marito (o di moglie)?”
Domande che aiutano i soggetti a ragionare o a trarre conclusioni: “Perché pensi che sia importante seguire i principi di Dio sul matrimonio?” “Perché l’amore altruistico reca benefici nel matrimonio?” “Perché ritieni che il tuo coniuge non si senta amato da te?” “Se Dio ti perdona, come dovresti considerare le imperfezioni del tuo coniuge?”
È essenziale che chi dà consigli imiti Geova e sia imparziale. (I Pietro 1:17) Non dovrebbe trarre conclusioni affrettate o premature né permettere che il suo giudizio sia alterato da idee preconcette. Se la moglie è un tipo piuttosto emotivo, il consigliere può giungere frettolosamente alla conclusione che sia ribelle e schierarsi sin dall’inizio dalla parte del marito. O qualcosa nella personalità del marito può indurre il consigliere a essere inizialmente più comprensivo verso la moglie. Queste sono due trappole da evitare.
Uno psicologo avverte che, se si parteggia per l’uno o per l’altro, “il fallimento è quasi assicurato . . . in questo caso non si aiuta . . . anzi, si giudica. . . . Quello che [una parte] vi racconta non è necessariamente esatto”. Questo è in armonia con l’avvertimento della Bibbia: “Il primo a parlare in una lite sembra aver ragione, ma viene il suo avversario e lo confuta”. — Proverbi 18:17, versione della CEI; 25:8-10.
Soppesate le opinioni alla luce della ragione
Quando marito e moglie litigano molte volte hanno la tendenza a non essere più disposti a ragionare e a cercare ciascuno di convincere l’altro che la propria opinione è quella giusta.
Per esempio, lei pensa che la stanza sia in disordine se un soprabito è fuori posto. Lui pensa che se c’è un soprabito fuori posto e qualche carta sul tavolo la stanza è ancora pulita e ordinata. Come si regola un consigliere cristiano quando vengono espresse opinioni personali così decise? Ci sono ottimi rammemoratori scritturali come: “La vostra ragionevolezza divenga nota a tutti”, e: ‘L’amore è longanime e benigno e non cerca i propri interessi’. — Filippesi 4:5; I Corinti 13:4, 5.
Punti di vista o motivi dettati da opinioni personali possono condurre a situazioni difficili. Per esempio, una moglie può sentirsi trascurata e indesiderata, mentre il marito può pensare che la moglie esiga troppe attenzioni e non gli dia abbastanza libertà d’azione. Forse non sono mai giunti a una comune intesa su ciò che è veramente l’amore e come si dovrebbe esprimere e accettare.
In tal caso può essere necessario usare la massima delicatezza e il massimo tatto nel dare consigli, affinché quelli che vengono consigliati siano aiutati ad avere una veduta equilibrata. Potrebbe essere utile persuaderli a ripetere con le loro parole la descrizione biblica dell’amore. (I Corinti 13:4-8) A volte è più facile mettere le cose a posto assicurando al soggetto che le sue debolezze sono comuni a tutti. “Gli errori, chi li può discernere?” “Tutti gli uomini si sono sviati”. — Salmo 19:12; Romani 3:12; Salmo 130:3.
I consigli generici non servono
Nel dare consigli o istruzioni, Gesù definì con precisione i problemi. (Matteo 22:15-46) Analogamente, quando si danno consigli riguardo al matrimonio i problemi dovrebbero essere affrontati. Le discussioni vaghe su amore, benignità e generosità di solito non servono. Una pacca sulla spalla e le comuni parole ‘Confida in Dio e tutto si risolverà’ possono essere tutto ciò che occorre in alcune circostanze. Ma in altri casi parole così generiche possono essere il commento di qualcuno che non ha nessun vero consiglio pratico da dare. — Vedi Giacomo 2:15, 16.
Il consigliere immaturo o inesperto può avere la tendenza a evitare i soggetti imbarazzanti o “delicati”. Ma Gesù, il Consigliere meraviglioso, non evitò di trattare con buon gusto argomenti come sesso, denaro e abitudini personali. — Matteo 5:23, 24, 27, 28; 6:25-34.
Toccate il cuore
I consigli che vengono dati si dovrebbero sempre basare sulla Bibbia. Ma non è detto che con la semplice citazione di versetti biblici chi è consigliato capisca veramente la cosa. Anche qui il consigliere efficace segue l’esempio di Gesù ed è preparato a ragionare su questi versetti. Come? — Matteo 17:24-27.
Considerate ad esempio la coppia che non riesce a mettersi d’accordo sul soggetto dell’autorità. Il marito crede di esercitare l’autorità cristiana in modo ragionevole. La moglie pensa d’essere dominata e comandata in modo irragionevole. Per stabilire i principi in questione dovrebbe essere sufficiente leggere la considerazione che l’apostolo Paolo fa in Efesini 5:21-27. Ma la coppia capirebbe e accetterebbe pienamente quei i principi? No, a meno che nel ricevere i consigli non si immedesimassero personalmente nelle parole di Paolo, vedendo come si applicano direttamente a loro.
Questo, a sua volta, può richiedere una serie di domande penetranti: “Gesù come esercitò autorità sulla congregazione?” “Perché dice: ‘Siate sottoposti gli uni agli altri’?” “In che senso il marito è sottoposto alla moglie?” “In che senso la congregazione è sottoposta a Gesù?” “Cosa ci fa capire questo circa la relazione della moglie verso il marito?”, e così via.
Usando questo metodo di dare consigli, Gesù non fornì le risposte. Né le fornirà oggi il consigliere saggio. Piuttosto le tirerà fuori, una dopo l’altra, non con la forza ma in modo paziente e gentile. “Acque profonde sono le intenzioni d’una persona; ma l’uomo accorto sa cavarle fuori”. (Proverbi 20:5, versione a cura del Pontificio Istituto Biblico) Possono volerci alcuni minuti. Possono volerci ore. Ma la persona potrebbe essere aiutata a pensare nel modo giusto. Ed è un potente tonico per combattere uno spirito negativo.
Consigliate con l’esempio
Un efficace consigliere matrimoniale degli Stati Uniti cita un caso in cui venne impartito ammaestramento con l’esempio: “Un marito aveva difficoltà a mostrare affetto alla moglie e un anziano si prefisse di mostrare affetto alla propria moglie alla presenza di questo marito. Questi imparò subito cos’era appropriato”.
In alcuni paesi si dice che l’immagine “ideale” del maschio sia il tipo aitante e abbronzato, bravo negli sport del combattimento, a cui piace bere e abbandonarsi ad altre intemperanze “virili”. Tende a frequentare i maschi e prova imbarazzo a mostrare affetto alla moglie in pubblico, pensando che sia da effeminati. Questa è una situazione in cui dare consigli con l’esempio avrebbe un effetto benefico.
Non si può forzare l’andatura
Le continue lamentele possono logorare le qualità positive e le esperienze che per prime unirono una coppia. Appropriati rammemoratori — forse basati sul libro biblico del Cantico di Salomone, contenente la storia dell’incrollabile amore della Sulammita per il suo umile pastore — potrebbero riaccendere i forti sentimenti che un tempo la coppia provava quando il loro amore era appena sbocciato.
Il consigliere tuttavia deve stabilire un’andatura che si confaccia ai bisogni della coppia che riceve consigli. Un consulente di professione dichiara che non è sempre saggio cercare di correggere tutti i difetti che sono riconosciuti, come se si mirasse alla perfezione. Invece egli fa dire alla coppia quali sono i problemi principali, e nella maggioranza dei casi glieli fa elencare in ordine di importanza, quelli più difficili per primi. Quindi, partendo dal fondo della lista fa lavorare la coppia prima sui problemi di più facile soluzione. In questo modo diventa più facile per i coniugi risolvere poi i problemi più difficili.
Le tecniche nel dare consigli non sostituiscono mai la sapienza. Il più abile consulente di professione sarà di ben poco aiuto se usa la sua abilità per promuovere teorie umane contrarie ai principi biblici. Invece il consigliere matrimoniale ben versato nei pensieri di Dio contenuti nella Bibbia è una risorsa che Dio provvede nei tempi difficili in cui viviamo. — Isaia 32:1, 2.
“Ecco, un re regnerà per la stessa giustizia; e rispetto ai principi, governeranno come principi per lo stesso diritto. E ciascuno deve mostrar d’essere come un luogo per celare dal vento e un nascondiglio dal temporale, come corsi d’acqua in un paese senz’acqua, come l’ombra di una gran rupe in una terra esausta”. — Isaia 32:1, 2
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Non esistono risposte standard da distribuire come pillole
[Testo in evidenza a pagina 11]
I consiglieri efficaci riconoscono di avere essi stessi bisogno di umiltà
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