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“Non mediante forza militare, né mediante potenza, ma”...Paradiso restaurato per il genere umano, dalla Teocrazia!
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all’opera sino alla fine e incoraggiando i lavoratori del tempio sia con le parole di esortazione che con l’esempio personale. Avrebbero potuto far questo se si fossero tenuti costantemente accanto a Geova, “al Signore dell’intera terra”. Dovevano stare al Suo lato rispetto alla contesa della sola vera adorazione, e dovevano di continuo renderGli servizio a favore di tale esclusiva adorazione verso di Lui. In questo modo la sacra opera sarebbe stata compiuta dallo spirito di Geova. Essendo il “Signore dell’intera terra”, egli adempie verso di essa la propria volontà.
35. Nell’adempimento moderno della visione, chi simboleggiano i due ulivi?
35 Nell’adempimento di questa visione nell’attuale “tempo della fine”, i “due ulivi”, i “due unti”, chi raffigurano? Poiché, nel primo adempimento della visione nel giorno dello stesso Zaccaria, raffigurarono il sommo sacerdote Giosuè e il governatore Zorobabele, essi devono semplicemente raffigurare l’unico personaggio, cioè l’Unto di Geova, il Messia o Cristo, Gesù che fu unto con lo spirito santo di Dio. — Isaia 61:1-3; Luca 4:1.
36. (a) In che modo Gesù Cristo ha agito come Giosuè il sommo sacerdote e come il governatore Zorobabele relativamente allo spirito di Dio? (b) In che modo egli, come i due ulivi, ha mantenuto continua la provvista dello spirito, e a quale candelabro simbolico l’ha provveduta?
36 Sì, in realtà, Gesù il Messia fu prefigurato da entrambi il sommo sacerdote Giosuè e il governatore Zorobabele. Prima di lasciare i suoi leali apostoli sulla terra egli promise di mandar loro lo spirito, che proviene dal Padre celeste. (Giovanni 14:16, 17; 15:26; 16:13, 14) Quindi, nel festivo giorno di Pentecoste del 33 E.V., egli servì come i due ulivi della visione di Zaccaria. Quel giorno Geova Dio cominciò a impiegarlo per incanalare e versare lo spirito santo sulla “nazione santa” dell’Israele spirituale. (Atti 1:5; 2:1-35; Matteo 3:11; Marco 1:7, 8; Luca 3:16) Come i “due unti” o “due figli d’olio” nella quinta visione di Zaccaria, Cristo Gesù sta “accanto al Signore dell’intera terra” in qualità di Sommo Sacerdote e Governatore e gli rende con costanza servizio, poiché egli è alla destra dell’Iddio dei cieli. (Atti 2:34-36; 7:56) In questa posizione può essere il canale di una continua provvista dello spirito del Signore Dio per il simbolico “candelabro” sulla terra, il fedele rimanente dell’Israele spirituale.
37. (a) Dotato di energia da che cosa e sotto la direttiva di chi, il rimanente continua l’opera del tempio? (b) A chi andranno, perciò, l’ossequio, la lode e il credito per il successo dell’opera del tempio?
37 Non mediante forza militare, ma mediante l’inesauribile spirito di Dio Onnipotente, l’unto rimanente continua a operare sotto il suo celeste Governatore e Sommo Sacerdote, Gesù Cristo. Stimolati e dotati di energia dallo spirito santo essi continueranno a compiere l’opera del tempio finché non sia del tutto completata. Conformemente, l’ossequio, la lode e il credito per il finale, felice successo andranno non al rimanente dei sottosacerdoti spirituali, ma a Geova Dio la Sorgente dello spirito e per mezzo di Gesù Cristo quale Suo amorevole canale.
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Fine del permesso della malvagitàParadiso restaurato per il genere umano, dalla Teocrazia!
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Capitolo XII
Fine del permesso della malvagità
1. Invece di seguire nel suo tempio semplici formalità religiose, che cosa avrebbe dovuto fare la nazione d’Israele per avere le benedizioni di Geova secondo il suo patto?
L’ANTICA nazione d’Israele aveva in Gerusalemme il bel simbolo della pura adorazione del solo vivente e vero Dio. Era il suo sacro tempio riedificato. Ma la nazione avrebbe dovuto più che semplicemente seguire il programma delle osservanze cerimoniali in quel centro di adorazione. L’eletta nazione d’Israele, col suo riedificato tempio dell’adorazione di Geova in Gerusalemme, avrebbe dovuto vivere quotidianamente quella religione in tutto il paese che Dio le aveva dato. Quindi la loro religione non sarebbe stata solo una pia formalità, ma sarebbe stata un’esperienza vivente. Non avrebbe dato luogo alla profanazione della sacra casa dell’adorazione di Geova. Non avrebbe recato sul nome di Dio derisione e biasimo. Quindi egli avrebbe potuto lietamente benedire gli abitanti del paese che gli rendevano adorazione secondo la promessa del suo solenne patto con
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