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    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
    • Ampliata la promessa. Dopo avergli impedito di sacrificare effettivamente il figlio Isacco, l’angelo di Geova annunciò ad Abraamo: “‘Veramente giuro per me stesso’, è l’espressione di Geova, ‘che siccome hai fatto questa cosa e non hai trattenuto tuo figlio, il tuo unico, io di sicuro ti benedirò e di sicuro moltiplicherò il tuo seme come le stelle dei cieli e come i granelli di sabbia che sono sulla spiaggia del mare; e il tuo seme prenderà possesso della porta dei suoi nemici. E per mezzo del tuo seme tutte le nazioni della terra certamente si benediranno’”. — Ge 22:16-18.

      Se questa promessa di Dio doveva adempiersi in un seme spirituale, voleva dire che altri sarebbero stati aggiunti a quell’unico seme principale. E l’apostolo Paolo spiega che è proprio così. Egli dimostra che Abraamo ricevette l’eredità mediante una promessa e non mediante una legge. La Legge fu semplicemente aggiunta per rendere manifeste le trasgressioni “finché arrivasse il seme”. (Gal 3:19) Ne consegue dunque che la promessa era assicurata a tutto il suo seme, “non solo a quello che aderisce alla Legge, ma anche a quello che aderisce alla fede di Abraamo”. (Ro 4:16) Agli ebrei che si opponevano a lui, Gesù Cristo disse: “Se siete figli di Abraamo, fate le opere di Abraamo”. Queste parole indicano che Dio considera seme di Abraamo non i discendenti carnali ma coloro che hanno la fede di Abraamo. (Gv 8:39) L’apostolo precisa: “Inoltre, se appartenete a Cristo, siete realmente seme di Abraamo, eredi secondo la promessa”. — Gal 3:29; Ro 9:7, 8.

      Quindi la promessa di Dio, “di sicuro moltiplicherò il tuo seme come le stelle dei cieli e come i granelli di sabbia che sono sulla spiaggia del mare”, ha un adempimento spirituale e significa che altri, i quali ‘appartengono a Cristo’, sono aggiunti come parte del seme di Abraamo. (Ge 22:17; Mr 9:41; 1Co 15:23) Dio non ne rivelò il numero, ma lo lasciò indeterminato per l’uomo come il numero delle stelle o dei granelli di sabbia. Solo verso il 96 E.V., nella Rivelazione all’apostolo Giovanni, Egli rivelò che l’Israele spirituale, i “suggellati” con lo spirito di Dio, che è una caparra della loro eredità celeste, sono 144.000. — Ef 1:13, 14; Ri 7:4-8; 2Co 1:22; 5:5.

      Questi 144.000 sono visti stare sul monte Sion insieme all’Agnello. “Questi furono comprati di fra il genere umano come primizie a Dio e all’Agnello”. (Ri 14:1, 4) Gesù Cristo diede la sua vita per loro, venendo “in aiuto del seme di Abraamo” quale loro grande Sommo Sacerdote. (Eb 2:14-18) Dio, il Padre, dà benignamente al Figlio questa congregazione, questa “sposa”. (Gv 10:27-29; 2Co 11:2; Ef 5:21-32; Ri 19:7, 8; 21:2, 12) Essi diventano re e sacerdoti, e con loro Gesù condivide la gloria e il Regno che il Padre gli ha dato. (Lu 22:28-30; Ri 20:4-6) Infatti il sacro segreto concernente il Seme è solo un aspetto del grande sacro segreto del Regno di Dio retto dal suo Messia. — Ef 1:9, 10; vedi SACRO SEGRETO.

      Paolo spiega questa azione di Dio parlando di Abraamo, della moglie libera (Sara) e di Isacco, il figlio della promessa. Paragona Sara alla “Gerusalemme di sopra”, “nostra madre [cioè, la madre dei cristiani generati dallo spirito]”. Questi cristiani, in quanto progenie o figli di questa “madre”, sono paragonati a Isacco. — Gal 4:22-31.

  • Seme
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
    • L’aggiunta del “seme” associato, la congregazione cristiana, cominciò a verificarsi quando fu versato lo spirito santo il giorno di Pentecoste del 33 E.V. Gesù era asceso al cielo, alla presenza del Padre, e aveva mandato lo spirito santo a quei primi seguaci, inclusi i dodici apostoli. (At 2:1-4, 32, 33) Allora, in qualità di Sommo Sacerdote secondo la maniera di Melchisedec, venne grandemente “in aiuto” del seme secondario di Abraamo. — Eb 2:16.

      Inimicizia tra i due semi. Il grande serpente Satana il Diavolo ha prodotto un “seme” che ha manifestato la più accanita inimicizia a coloro che hanno servito Dio con fede simile a quella di Abraamo, come la Bibbia attesta ampiamente. Satana ha sempre cercato di arrestare o impedire lo sviluppo del seme della donna. (Cfr. Mt 13:24-30). Ma questa inimicizia giunse al culmine con la persecuzione del seme spirituale, specie con la persecuzione nei confronti di Gesù Cristo. (At 3:13-15) Paolo lo spiega rifacendosi al dramma profetico: “Come allora quello generato secondo la carne [Ismaele] perseguitava quello generato secondo lo spirito [Isacco], così anche ora”. (Gal 4:29) E una successiva menzione, in realtà una profezia, descrive l’istituzione del Regno in cielo e la cacciata dal cielo giù sulla terra del Diavolo, al quale è lasciato solo poco tempo per continuare a mostrare inimicizia. Infine conclude: “E il dragone si adirò contro la donna, e se ne andò a far guerra contro i rimanenti del seme di lei, che osservano i comandamenti di Dio e hanno il compito di rendere testimonianza a Gesù”. (Ri 12:7-13, 17) Questa guerra contro il rimanente del seme della donna terminerà quando ‘Satana sarà stritolato sotto i loro piedi’. — Ro 16:20.

      Benedizione di tutte le famiglie della terra. Dalla Pentecoste in poi, Gesù Cristo, il Seme, ha già recato grandi benedizioni alle persone sincere mediante il suo insegnamento e la guida che impartisce alla sua congregazione. Ma dall’inizio del Regno millenario i suoi “fratelli” spirituali, risuscitati e partecipi del governo del Regno, saranno pure sottosacerdoti con lui. (Ri 20:4-6) Nel tempo in cui “i morti, grandi e piccoli”, staranno in piedi davanti al trono per essere giudicati, quelli che eserciteranno fede e saranno ubbidienti “si benediranno” e avranno la vita mediante il seme di Abraamo. (Ri 20:11-13; Ge 22:18) Questo significherà per loro vita eterna e felicità. — Gv 17:3; cfr. Ri 21:1-4.

      Risurrezione del “seme”. Per spiegare la risurrezione del Seme, Gesù Cristo, l’apostolo Pietro scrive che Cristo ‘fu messo a morte nella carne, ma fu reso vivente nello spirito’. (1Pt 3:18) L’apostolo Paolo, nel trattare il soggetto della risurrezione dei “fratelli” di Cristo, trae un esempio dall’agricoltura e fa questo ragionamento: “Ciò che semini non è reso vivente se prima non muore; e in quanto a ciò che semini, non semini il corpo che nascerà, ma un nudo granello, forse di grano o di qualcuno degli altri semi; ma Dio gli dà un corpo come gli è piaciuto, e a ciascuno dei semi il proprio corpo. . . . Così è anche la risurrezione dei morti. È seminato nella corruzione, è destato nell’incorruzione. È seminato nel disonore, è destato nella gloria. . . . È seminato corpo fisico, è destato corpo spirituale”. (1Co 15:36-44) Perciò quelli che fanno parte del ‘seme della donna’, del “seme di Abraamo”, muoiono, rinunciando al corpo terreno fatto di carne corruttibile, e sono risuscitati con un glorioso corpo incorruttibile.

      Seme riproduttivo incorruttibile. L’apostolo Pietro parla ai suoi fratelli spirituali del fatto che è concessa loro “una nuova nascita per una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per un’eredità incorruttibile e incontaminata e durevole”. E aggiunge: “Essa è riservata nei cieli per voi”. Inoltre fa notare loro che non erano stati liberati mediante cose corruttibili come argento e oro, ma col sangue di Cristo. Quindi conclude: “Avete ricevuto una nuova nascita non da seme riproduttivo corruttibile, ma incorruttibile, per mezzo della parola dell’Iddio vivente e permanente”. Qui la parola “seme” traduce il sostantivo greco sporà, che indica seme seminato, quindi in grado di essere riproduttivo. — 1Pt 1:3, 4, 18, 19, 23.

      In questo modo Pietro ricorda ai suoi fratelli la loro relazione filiale non con un padre umano che muore e non può trasmettere loro né incorruttibilità né vita eterna, ma con l’“Iddio vivente e permanente”. Il seme incorruttibile mediante il quale hanno questa nuova nascita è lo spirito santo di Dio, la sua forza attiva, che opera insieme alla durevole Parola di Dio, essa stessa ispirata dallo spirito. L’apostolo Giovanni dice similmente di quelli generati dallo spirito: “Chiunque è stato generato da Dio non pratica il peccato, perché il Suo seme riproduttivo rimane in lui, ed egli non può praticare il peccato, perché è stato generato da Dio”. — 1Gv 3:9.

      Questo spirito opera in loro per produrre una nuova nascita quali figli di Dio. È una forza purificatrice, e produce il frutto dello spirito, non le corrotte opere della carne. Chi ha in sé questo seme riproduttivo non continuerà dunque a praticare le opere della carne. A questo proposito l’apostolo Paolo osserva: “Dio ci chiamò non mediante concessione a impurità, ma riguardo alla santificazione. Perciò l’uomo che mostra trascuratezza non trascura l’uomo, ma Dio, che pone in voi il suo spirito santo”. — 1Ts 4:7, 8.

      Tuttavia, se uno di questi generati dallo spirito si oppone costantemente allo spirito o lo ‘contrista’, cioè lo ‘rattrista’ o lo ‘addolora’, Dio alla fine ritirerà il suo spirito. (Ef 4:30, Int; Cfr. Isa 63:10). Uno potrebbe arrivare al punto di bestemmiare contro lo spirito, il che significherebbe la sua rovina. (Mt 12:31, 32; Lu 12:10) Perciò Pietro e Giovanni sottolineano la necessità di conservare la santità e l’amore di Dio, di amare di cuore i fratelli e di manifestare sottomissione alla guida dello spirito di Dio, dimostrando così di essere veri, leali figli di Dio. — 1Pt 1:14-16, 22; 1Gv 2:18, 19; 3:10, 14.

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