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    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
    • Calendario giuliano e gregoriano. Nel 46 a.E.V. Giulio Cesare emanò un decreto che trasformava il calendario romano da lunare a solare. Questo calendario giuliano, basato sui calcoli dell’astronomo greco Sosigene, aveva 12 mesi di lunghezza convenzionale e un regolare anno di 365 giorni che iniziava il 1º gennaio. Introduceva anche l’uso degli anni bisestili con l’aggiunta di un giorno in più ogni quattro anni, per compensare la restante frazione di un giorno nella durata dell’anno tropico, lungo poco meno di 365 giorni e 1/4.

      Il calendario giuliano era in effetti più lungo del vero anno solare di circa 11 minuti e 14 secondi. Perciò nel XVI secolo si era accumulata una differenza di ben dieci giorni. Nel 1582 E.V. il papa Gregorio XIII apportò una leggera modifica al calendario giuliano, in base alla quale si conservava l’anno bisestile ogni quattro anni con l’eccezione dei soli anni centenari non divisibili per 400. Con bolla papale del 1582, quell’anno furono omessi dieci giorni, così che l’indomani del 4 ottobre diventò il 15 ottobre. Il calendario gregoriano è ora d’uso generale in quasi tutto il mondo. Le date storiche contenute in questa pubblicazione si basano su di esso

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    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
    • Un anno di 12 mesi lunari ha circa 11 giorni meno di un anno solare di 365 giorni e 1/4. Poiché l’anno solare determina il ritorno delle stagioni, bisognava adeguare il calendario a tale anno solare, e così si ebbero i cosiddetti calendari lunisolari, in cui i mesi erano lunari ma gli anni solari. Questo si faceva con l’aggiunta di alcuni giorni ogni anno o con l’aggiunta di un mese in certi anni per compensare la brevità dei dodici mesi lunari.

      Calendario ebraico. Gli israeliti usavano un simile calendario lunisolare. Ciò è evidente dal fatto che Geova Dio stabilì l’inizio del loro anno sacro in primavera con il mese di abib e comandò di celebrare certe feste in date stabilite, feste che avevano relazione con i raccolti stagionali. Perché tali date coincidessero con i rispettivi raccolti, il calendario doveva essere sincronizzato con le stagioni colmando la differenza fra l’anno lunare e l’anno solare. — Eso 12:1-14; 23:15, 16; Le 23:4-16.

      I mesi del calendario biblico

      I mesi ebraici andavano da luna nuova a luna nuova. (Isa 66:23) Una parola ebraica, chòdhesh, “mese” (Ge 7:11), deriva da un termine che significa “nuovo”, mentre un’altra parola per mese, yèrach, significa “lunazione”.

      MESE Sacro

      MESE Secolare

      CLIMA

      ATTIVITÀ AGRICOLE

      1º

      7º

      Il Giordano si ingrossa per le piogge e il disgelo

      Raccolta del lino. Comincia la raccolta dell’orzo

      2º

      8º

      Comincia la stagione asciutta; cielo prevalentemente sereno

      Raccolta dell’orzo. Raccolta del frumento nelle zone basse

      3º

      9º

      Temperatura estiva. Atmosfera limpida

      Raccolta del frumento. Primi fichi, mele

      4º

      10º

      Il caldo aumenta. Rugiada abbondante in certe zone

      Prima uva. Vegetazione e sorgenti si seccano

      5º

      11º

      Il caldo raggiunge il massimo

      Comincia la vendemmia

      6º

      12º

      Il caldo continua

      Raccolta dei datteri e dei fichi estivi

      7º

      1º

      L’estate volge al termine. Cadono le prime piogge

      Termina la raccolta. Comincia l’aratura

      8º

      2º

      Leggere piogge

      Semina del frumento e dell’orzo. Raccolta delle olive

      9º

      3º

      Aumenta la pioggia. Brina. Neve sui monti

      Cresce l’erba

      10º

      4º

      Il freddo raggiunge il massimo. Pioggia. Neve sui monti

      Bassopiani verdi. Crescono grano e fiori

      11º

      5º

      Il freddo si attenua. La pioggia continua

      Fioriscono i mandorli. I fichi mettono le gemme

      12º

      6º

      Frequenti temporali e grandine

      Fioriscono i carrubi. Raccolta degli agrumi

      13º

       

      Sette volte nell’arco di 19 anni si aggiungeva un mese intercalare, generalmente come secondo adar (veadar)

      [Diagramma a pagina 391]

      PROSPETTO: I mesi del calendario biblico

      La Bibbia non dice quale metodo fosse usato in origine per determinare quando inserire i giorni extra o quando aggiungere un mese intercalare. È logico pensare, comunque, che l’equinozio di primavera o quello d’autunno servissero di guida per capire quando le stagioni rimanevano indietro, rendendo così necessario un adeguamento del calendario. Sebbene nella Bibbia non se ne parli specificatamente, il 13º mese che gli israeliti aggiungevano a questo scopo fu chiamato in epoca postesilica veadar, cioè secondo adar

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