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SobrietàPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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Nell’elencare i requisiti di coloro che possono essere nominati sorveglianti nelle congregazioni cristiane, l’apostolo Paolo dichiara che il sorvegliante deve essere “di abitudini moderate [gr. nefàlios]”. Questo richiede che non ecceda nel vino, poiché viene pure dichiarato che non deve essere un “ebbro schiamazzatore”. L’aggettivo nefàlios indicherebbe che l’uomo deve avere buon senso ed essere moderato in altre cose, come nel parlare e nella condotta, oltre a essere abitualmente sobrio nell’uso di alcolici. — 1Tm 3:2, 3.
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SobrietàPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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Paolo avvertì inoltre Timoteo dell’apostasia avvenire, che avrebbe messo in pericolo l’integrità dei cristiani che desideravano rimanere leali. In modo particolare Timoteo, essendo un sorvegliante, doveva badare bene di essere “sobrio [assennato] in ogni cosa”, doveva ‘sopportare il male, fare l’opera di evangelizzatore, compiere pienamente il suo ministero’. (2Tm 4:3-5) Essendo assennato, Timoteo doveva rendersi conto che Paolo non sarebbe rimasto in vita ancora a lungo (2Tm 4:6-8), e che lui stesso alla fine sarebbe morto; doveva perciò affidare le cose imparate a uomini fedeli, che a loro volta fossero adeguatamente qualificati per insegnare ad altri. (2Tm 2:2) Così la congregazione sarebbe stata edificata come un baluardo contro l’apostasia avvenire, essendo “colonna e sostegno della verità”. — 1Tm 3:15.
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