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    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
    • Poiché è volontà e desiderio di Dio che i risuscitati ubbidiscano alle “cose scritte nei rotoli”, essi dovranno avere un corpo sano, con tutte le sue facoltà. (Gesù risuscitò Lazzaro con un corpo completo, sano, nonostante si fosse già in parte decomposto. [Gv 11:39]) Solo così ciascuno potrà essere ritenuto responsabile delle sue azioni durante il periodo di giudizio. Eppure quando sarà riportato in vita l’individuo non sarà perfetto, poiché dovrà esercitare fede nel riscatto di Cristo e valersi delle funzioni sacerdotali di Cristo e del suo “regal sacerdozio”. — 1Pt 2:9; Ri 5:10; 20:6.

  • Risurrezione
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
    • Il riscatto è per tutti quelli per cui fu pagato. Vista la grandezza e la portata dell’amore e dell’immeritata benignità che Dio ha dimostrato dando suo Figlio affinché ‘chiunque crede in lui possa avere la vita’, l’applicazione del riscatto non poteva essere limitata solo a quelli che Dio sceglie per la chiamata celeste. (Gv 3:16) Infatti il sacrificio di riscatto di Cristo non sarebbe applicato in modo completo se fosse limitato a quelli che fanno parte del Regno dei cieli. Non adempirebbe interamente lo scopo per cui Dio l’ha provveduto, poiché Dio si è proposto che il Regno abbia sudditi terreni. Gesù Cristo è Sommo Sacerdote non solo sui suoi sottosacerdoti, ma anche a favore del mondo del genere umano che vivrà quando essi regneranno quali re e sacerdoti con lui. (Ri 20:4, 6) Egli “è stato provato sotto ogni aspetto come noi [suoi fratelli spirituali], ma senza peccato”. Perciò può comprendere le debolezze di coloro che in coscienza cercano di servire Dio; e anche i re e sacerdoti a lui associati sono stati provati nello stesso modo. (Eb 4:15, 16; 1Pt 4:12, 13) A favore di chi potrebbero essere sacerdoti durante il periodo di giudizio e il Regno millenario, se non a favore del genere umano, inclusi i risuscitati?

  • Risurrezione
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
    • Alcuni non saranno risuscitati. Anche se è vero che il sacrificio di riscatto di Gesù Cristo è stato offerto per l’umanità in generale, egli indicò che la sua applicazione sarebbe stata comunque limitata: “Il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua anima come riscatto in cambio di molti”. (Mt 20:28) Geova Dio ha diritto di non accettare un riscatto per qualcuno che Egli ritiene indegno. Il riscatto di Cristo copre i peccati che uno ha commesso perché figlio del peccatore Adamo, ma chi a questi aggiunge una ostinata e volontaria condotta peccaminosa, morirà per questo peccato che non viene coperto dal riscatto.

      Il peccato contro lo spirito santo. Gesù Cristo disse che chi avesse peccato contro lo spirito santo non sarebbe stato perdonato né nel presente sistema di cose né in quello avvenire. (Mt 12:31, 32) Chi è giudicato da Dio colpevole di aver peccato contro lo spirito santo nel presente sistema di cose non sarà risuscitato poiché, visto che i suoi peccati non saranno mai perdonati, per lui la risurrezione sarebbe inutile. Gesù pronunciò un giudizio contro Giuda Iscariota chiamandolo “il figlio della distruzione”. Il riscatto non si applica a lui e, poiché il giudizio della sua distruzione è già stato emesso, egli non avrà risurrezione. — Gv 17:12.

      Ai suoi oppositori, i capi religiosi ebrei, Gesù disse: “Come sfuggirete al giudizio della Geenna [simbolo di distruzione eterna]?” (Mt 23:33; vedi GEENNA). Le sue parole indicano che costoro, se non avessero fatto qualcosa per tornare a Dio prima di morire, avrebbero ricevuto un irrevocabile giudizio avverso. In tal caso la risurrezione non sarebbe stata per loro di alcuna utilità. La stessa cosa vale per l’“uomo dell’illegalità”. — 2Ts 2:3, 8; vedi UOMO DELL’ILLEGALITÀ.

      Paolo parla di individui che hanno conosciuto la verità, sono divenuti partecipi dello spirito santo, e poi si sono allontanati, riducendosi in uno stato in cui è impossibile essere “di nuovo ravvivati a pentimento, perché mettono di nuovo al palo il Figlio di Dio per loro conto e lo espongono a pubblica vergogna”. Il riscatto non può più aiutarli; quindi per loro non ci sarà risurrezione. L’apostolo prosegue paragonandoli a un campo che produce solo spine e triboli e viene rigettato, per essere infine bruciato. Questo illustra il futuro che li attende: il completo annientamento. — Eb 6:4-8.

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