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Accostarsi a DioPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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Sotto il patto della Legge. Mediante il patto della Legge fu istituito un sistema che permetteva ai singoli e alla nazione di accostarsi a Dio per mezzo di un sacerdozio e con sacrifici legalmente prescritti, connessi con un sacro tabernacolo e più tardi con un tempio. I figli del levita Aaronne agivano come sacerdoti a favore del popolo. Per gli altri, anche per i leviti non discendenti di Aaronne, avere la presunzione di avvicinarsi all’altare o ai sacri utensili per svolgere tale servizio sarebbe costato la vita. (Le 2:8; Nu 3:10; 16:40; 17:12, 13; 18:2-4, 7) I sacerdoti dovevano soddisfare precise esigenze relative alla purezza sia fisica che cerimoniale, e quando si accostavano all’altare o al “luogo santo” dovevano indossare vesti approvate. (Eso 28:40-43; 30:18-21; 40:32; Le 22:2, 3) Qualsiasi mancanza di rispetto o violazione delle istruzioni divine nell’accostarsi al Sovrano Dio comportava la pena di morte, come avvenne a due figli di Aaronne. (Le 10:1-3, 8-11; 16:1) Dell’intera nazione solo Aaronne, e chi gli succedeva come sommo sacerdote, poteva entrare nel Santissimo davanti all’arca del patto, che aveva relazione con la presenza di Geova; ma anche a lui era concesso di entrarvi solo un giorno all’anno, il giorno di espiazione. (Le 16:2, 17) In questa posizione privilegiata Aaronne prefigurava Cristo Gesù, il Sommo Sacerdote di Dio. — Eb 8:1-6; 9:6, 7, 24.
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Accostarsi a DioPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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In Israele il re, il sacerdote e il profeta si accostavano a Dio per cose riguardanti l’intera nazione. In certe occasioni, per determinare quale fosse la volontà di Dio, si ricorreva agli Urim e Tummim del sommo sacerdote. (1Sa 8:21, 22; 14:36-41; 1Re 18:36-45; Ger 42:1-3)
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