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AscensionePerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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Quindi Paolo afferma: “Abbiamo franchezza per la via d’ingresso nel luogo santo mediante il sangue di Gesù, che egli inaugurò per noi come via nuova e vivente attraverso la cortina, cioè la sua carne”. — Eb 9:3, 24; 10:10, 19, 20; cfr. Gv 6:51; Eb 6:19, 20.
L’ascensione di Gesù al cielo per presentare a Geova il valore espiatorio del suo sangue inaugurò una “via nuova e vivente” per accostarsi a Dio in preghiera. Inoltre aprì la via alla vita celeste, in armonia con le parole stesse di Gesù secondo le quali, prima di allora, “nessun uomo è asceso al cielo se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo”. (Gv 3:13) Davide non inaugurò questa via e nemmeno Enoc o Elia. (Ge 5:24; 2Re 2:11; At 2:34) Come dice Paolo: “Lo spirito santo fa capire che la via del luogo santo non era ancora stata resa manifesta mentre era in piedi la prima tenda”. — Eb 9:8; vedi ELIA n. 1; ENOC n. 2.
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AscensionePerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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Inoltre l’ascensione fu necessaria perché Gesù era stato glorificato e nominato “grande sommo sacerdote che ha attraversato i cieli”. (Eb 4:14; 5:1-6) Paolo spiega che “se, ora, egli fosse sulla terra, non sarebbe sacerdote”, ma essendosi “messo a sedere alla destra del trono della Maestà nei cieli”, Gesù ha ora “ottenuto un più eccellente servizio pubblico, così che è anche il mediatore di un patto corrispondentemente migliore”. (Eb 8:1-6) Perciò i cristiani soggetti al peccato ereditario sono confortati sapendo di avere “un soccorritore presso il Padre, Gesù Cristo, il giusto”. — 1Gv 2:1; Ro 8:34; Eb 7:25.
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