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BibbiaPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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Divisione. Sessantasei singoli libri da Genesi a Rivelazione compongono il canone biblico. La scelta di questi particolari libri, con l’esclusione di molti altri, è una prova che l’Autore divino non solo ne ha ispirato la stesura ma ne ha anche salvaguardato la raccolta e la preservazione nel catalogo sacro. (Vedi APOCRIFI; CANONE). Trentanove dei 66 libri, pari a tre quarti della Bibbia, sono chiamati Scritture Ebraiche, poiché furono tutti scritti inizialmente in quella lingua, ad eccezione di alcuni brani scritti in aramaico. (Esd 4:8–6:18; 7:12-26; Ger 10:11; Da 2:4b–7:28) Gli ebrei univano alcuni di questi libri e quindi ne avevano solo 22 o 24, che però includevano lo stesso materiale. Sembra inoltre che fosse loro abitudine suddividere le Scritture in tre parti: ‘la legge di Mosè, i Profeti e i Salmi’. (Lu 24:44; vedi SCRITTURE EBRAICHE). La restante parte della Bibbia è chiamata Scritture Greche Cristiane, perché i 27 libri che la compongono furono scritti in greco. Il fatto che questi libri siano stati scritti, raccolti e ordinati nel canone biblico dimostra la supervisione di Geova dall’inizio alla fine. — Vedi SCRITTURE GRECHE CRISTIANE.
La suddivisione della Bibbia in capitoli e versetti (1.189 capitoli e oltre 31.000 versetti) non è opera degli scrittori originari, ma è un’aggiunta molto utile fatta secoli dopo. I masoreti divisero le Scritture Ebraiche in versetti; poi nel XIII secolo E.V. si aggiunse la divisione in capitoli. E l’edizione della Bibbia in francese pubblicata da Robert Estienne nel 1553 è la prima Bibbia completa con l’attuale divisione in capitoli e versetti.
I 66 libri della Bibbia formano tutti insieme un’opera unica, completa. La divisione secondo la lingua predominante in cui ci sono pervenuti i manoscritti non vuole infrangere l’unità della Bibbia, così come l’indicazione dei capitoli e versetti è fatta solo per facilitare lo studio. Abbiamo perciò Scritture Ebraiche e Scritture Greche, queste ultime con l’ulteriore designazione di “Cristiane” per distinguerle dalla Settanta, che è la traduzione greca delle Scritture Ebraiche.
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BibbiaPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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Nel 1513 a.E.V. Mosè cominciò a scrivere la Bibbia. Altri scritti sacri furono aggiunti alle Scritture ispirate fino a qualche tempo dopo il 443 a.E.V. quando Neemia e Malachia terminarono i loro libri. Poi nella stesura della Bibbia ci fu un intervallo di quasi cinque secoli, finché l’apostolo Matteo mise per iscritto il suo resoconto storico. Quasi 60 anni più tardi Giovanni, l’ultimo degli apostoli, aggiunse il suo Vangelo e tre lettere, completando il canone biblico. Quindi ci vollero in tutto circa 1.610 anni per produrre la Bibbia. Tutti gli scrittori erano ebrei e perciò facevano parte del popolo a cui “furono affidati i sacri oracoli di Dio”. — Ro 3:2.
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