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  • Non è nella Bibbia!

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  • Non è nella Bibbia!
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1971
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  • “DIO FECE LA TERRA IN SETTE GIORNI DI VENTIQUATTRO ORE”
  • “LA RELAZIONE SESSUALE È IL ‘PECCATO ORIGINALE’”
  • “GESÙ MORÌ SULLA ‘CROCE’”
  • “I SACERDOTI NON DOVREBBERO SPOSARSI”
  • “GESÙ AVEVA UN NOME — DIO NO”
  • CHE COSA INSEGNA LA BIBBIA?
  • I giorni della creazione dal punto di vista di Dio
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1970
  • Dio manifesta il suo proposito per l’uomo e la donna
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1971
w71 15/5 pp. 292-295

Non è nella Bibbia!

MOLTE idee che si pensa comunemente abbiano origine dalla Bibbia non vi si trovano affatto. Considerate i punti trattati qui di seguito e vedete se pensavate che la Bibbia li insegnasse. Quindi, esaminate ciò che essa dice realmente. Così facendo accrescerete il vostro interesse per questo libro, e per il significato che ha oggi per noi.

“DIO FECE LA TERRA IN SETTE GIORNI DI VENTIQUATTRO ORE”

Una comune obiezione mossa contro l’accettazione del racconto biblico della creazione è l’idea che Dio facesse la terra in sette giorni di ventiquattro ore. Forse vorrete leggere questo racconto, che comincia nella prima pagina della vostra Bibbia, in Genesi capitolo 1, versetto 1, e continua fino al capitolo 2, versetto 4.

Dopo averlo letto, avete trovato nulla che dica che i “giorni” a cui si fa riferimento fossero limitati a ventiquattro ore? La parola “giorno” potrebbe non significare sempre un periodo di ventiquattro ore in questo brano, poiché alla fine del racconto l’intero periodo, inclusi tutti i “giorni” menzionati lì, è chiamato “il giorno che Geova Dio fece la terra e il cielo”. (Gen. 2:4) Ovviamente la parola “giorno” non significa lì ventiquattro ore, poiché include l’intero periodo creativo.

La parola “giorno” può anche significare “età”. La usiamo in riferimento al “giorno di Noè”, al “giorno di Cesare”, o ad altre epoche molto più lunghe di ventiquattro ore, ma che furono contrassegnate da uno specifico inizio e da una precisa fine.

Si dovrebbe notare che questi sette grandi “giorni” creativi non includono la creazione dell’universo, ma solo la preparazione della terra per l’uomo. La Bibbia non dice quando furono creati il sole, le stelle, i pianeti, nemmeno quando fu creata la terra. Genesi 1:1 dichiara: “In principio Dio creò i cieli e la terra”. Ma non dice quando fu quel “principio”, o quanto tempo passò fra la creazione dell’universo e il principio del primo dei sette “giorni”, menzionato nel versetto successivo.

Un altro punto importante è che i primi sei giorni finirono, ma non il settimo! Il racconto dei primi sei giorni termina con una dichiarazione simile a quella del sesto giorno: “E si fece sera e si fece mattina, un sesto giorno”. (Gen. 1:5, 8, 13, 19, 23, 31) Ma questa espressione conclusiva non compare per il settimo giorno, nel quale Dio si riposò.

Più di 4.000 anni dopo, l’apostolo Paolo comprese che questo settimo giorno, il giorno di riposo, continuava ancora. Egli si riferì specialmente a questo giorno di riposo menzionato in Genesi e disse: “Facciamo perciò tutto il possibile per entrare in quel riposo”. (Ebr. 4:4, 11) È solo logico che il pacifico regno millenario di Gesù Cristo (che è riconosciuto in Matteo 12:8 come “Signore del sabato”) faccia pure parte del grande Sabato, o giorno di riposo, di Dio. Pertanto, il grande “settimo giorno” del riposo di Dio dalla creazione materiale sulla terra includerebbe i quasi seimila anni di storia biblica da Adamo, più i 1.000 anni del regno di Cristo che Rivelazione 20:1-6 mostra deve ancora venire. Quindi, se gli altri sei grandi “giorni” creativi di questo gruppo di sette sono lunghi quanto l’ultimo, ciascuno deve dunque essere stato lungo 7.000 anni!

Le grandi epoche creative descritte in Genesi furono quindi periodi della durata di migliaia d’anni, durante i quali, dice la Bibbia, furono fatti passi specifici nella divina preparazione della terra per l’uomo.

“LA RELAZIONE SESSUALE È IL ‘PECCATO ORIGINALE’”

Il peccato originale di Eva fu forse la seduzione di Adamo, come sembrano pensare molti? Non secondo la Bibbia!

La Bibbia dice che Dio fece Eva come “aiuto” o “complemento” per Adamo. Il racconto biblico li chiama “l’uomo e sua moglie”. (Gen. 2:20, 25) La loro relazione non fu né fornicazione (relazioni fra persone non sposate) né adulterio (relazioni fra persone sposate con qualcun altro). Invece, la loro relazione matrimoniale era santa, poiché Dio aveva comandato loro di avere figli. Egli disse: “Siate fecondi e moltiplicatevi ed empite la terra e soggiogatela”. — Gen. 1:28.

Quale fu dunque il loro peccato? Precisamente ciò che la Bibbia dice che fu: il semplice atto di mangiare un frutto letterale (la Bibbia non dice che fosse una “mela”) che Dio aveva detto loro di non mangiare. Era una cosa semplice, ma molto seria. Era un farsi beffe dell’autorità divina. Eva scelse di decidere da sé ciò che era “bene e male” — ciò che doveva o non doveva fare — anziché accettare la decisione di Dio al riguardo. Il peccato di Adamo fu quello di seguirla in questa condotta di disubbidienza.

“GESÙ MORÌ SULLA ‘CROCE’”

“So che Gesù morì sulla croce”, dirà uno. “L’ho letto molte volte”.

Ma, con grande sorpresa di molti, nella Bibbia non c’è nulla che indichi che il palo su cui fu giustiziato Gesù avesse un braccio trasversale. Infatti, l’evidenza indica il contrario. Louis Réau, famosa autorità francese nel campo dell’arte religiosa, scrisse: “I Vangeli non ci dicono nulla di specifico circa la forma della croce. La parola greca stauros può significare un semplice palo, e non implica, come il latino crux, l’incrocio di due bracci. Pare che in origine Cristo fosse rappresentato affisso a un palo”. — Si veda Atti 5:30; 10:39.

La “croce” era un simbolo religioso molto prima del tempo di Cristo. Un dizionario cattolico francese ammette: “Non si può negare che la croce era stata impiegata come simbolo religioso dai pagani. Si trova in diverse forme in un gran numero di monumenti asiatici, europei e perfino americani”.

Giacché la Bibbia non ne descrive la forma e le parole greche usate nella Bibbia significavano “palo” o “albero”, anziché “croce”, allora quelli che dicono che il palo su cui morì Cristo aveva un braccio trasversale hanno la responsabilità di dimostrarlo. E poiché negli scritti degli apostoli di Gesù non fu descritta nessuna “adorazione della croce”, ma questo era un simbolo “sacro” ai pagani, oggi non se ne può raccomandare ai veri cristiani l’adorazione.

“I SACERDOTI NON DOVREBBERO SPOSARSI”

Questo soggetto controverso suscita oggi molta emozione, particolarmente fra quelli che hanno uno stretto parente il quale ha fatto un sacrificio a questo riguardo.

Gli studiosi cattolici romani indicano che l’apostolo Paolo non comandò il celibato. Gli studiosi cattolici, scrivendo in Encyclopedic Dictionary of the Bible, dicono: “La maggioranza, se non tutti gli apostoli, erano stati sposati, come lo fu certamente Pietro”. Come prova del matrimonio di Pietro, questo libro cattolico cita due versetti: Matteo 8:14 e I Corinti 9:5. Il primo parla della “suocera” di Pietro. Nel secondo Paolo dice: “Non avremmo . . . diritto di condurre con noi nei viaggi una donna cristiana come gli altri apostoli e i fratelli del Signore e Cefa?” — Versione cattolica di Garofalo.

Com’è indicato in questo versetto biblico, chi aveva moglie? “Gli altri apostoli”. “I fratelli del Signore”. “Cefa”. Chi era Cefa? Nessun altro che l’apostolo Pietro, che la religione cattolica insegna fosse il primo papa. E Paolo disse che Pietro era sposato!

La Bibbia non comandò il celibato ai sacerdoti d’Israele né ai sorveglianti della congregazione cristiana. Pertanto, l’Encyclopedic Dictionary of the Bible cattolico romano, riferendosi agli scritti biblici degli apostoli di Gesù, dice: “S. Paolo rende molto chiaro che nessun cristiano è obbligato a mantenere la v. [verginità]”. Esso aggiunge: “Il celibato del clero non è richiesto in nessun punto o nemmeno supposto nel NT [Nuovo Testamento]”.

“GESÙ AVEVA UN NOME — DIO NO”

Il Figlio di Dio ha un nome: Gesù. Ma il Padre ha un nome?

“Dio” non è il suo nome. Anziché essere un nome, la parola “dio” è più prettamente un titolo. Si applica a ‘qualsiasi cosa adorata dall’uomo come divinità’, inclusi gli idoli e altri uomini. (New Collegiate Dictionary di Webster, ediz. del 1960, pag. 355) Ha l’Onnipotente Creatore un nome che lo distingue da tutti questi falsi dèi?

Sì. Nell’originale lingua ebraica in cui furono scritti tre quarti della Bibbia, il Creatore del cielo e della terra è chiamato migliaia di volte con il suo nome. Questo fatto è prontamente ammesso dagli studiosi di religione, sia cattolici che protestanti, benché molti membri delle loro chiese sappiano poco di questo nome.

L’Encyclopedia of the Bible dice: “Geova, o piuttosto Jahweh, è l’effettivo ‘nome proprio’ strettamente personale dell’Iddio d’Israele”. Il New Bible Dictionary protestante dichiara: “A rigor di termini, Yahweh è il solo ‘nome’ di Dio. In Genesi ogni volta che la parola shem (‘nome’) è associata all’essere divino tale nome è Yahweh. Quando Abraamo o Isacco costruì un altare ‘egli invocò il nome di Yahweh’”.

Il Dictionnaire de la Bible (Dizionario della Bibbia) francese, edito dal sacerdote cattolico F. Vigouroux, dice: “Geova, il nome personale di Dio nel Vecchio Testamento. Nessun nome è usato tanto di frequente nella Bibbia ebraica. È ripetuto circa 6.000 volte, da solo o con un altro nome divino”.

Geova, Jahweh, Jahve, Iavè, questi sono vari modi in cui è reso in italiano il nome divino dal Tetragramma ebraico. Questo nome si usava nella normale conversazione nei tempi antichi, per distinguere il vero Dio dai falsi dèi. In Salmo 83:19, La Bibbia concordata usa il nome “Iavè”. Vi sono comunque alcune traduzioni della Bibbia che conservano correttamente il vero nome di Dio in ogni luogo dove ricorreva nella lingua in cui fu originariamente scritta la Bibbia, scrivendolo “Jehovah” o “Yahweh”.

CHE COSA INSEGNA LA BIBBIA?

Sì, ciò che dice realmente la Bibbia è molto diverso da ciò che è stato spesso insegnato al riguardo. Non suscita questo fatto la vostra curiosità? Non vorreste sapere ciò che insegna realmente la Bibbia, e la meravigliosa speranza che offre per il futuro del genere umano?

Chiedete a un testimone di Geova, forse a quello che vi ha lasciato questa rivista, un gratuito studio biblico a domicilio. È un corso di basilari dottrine bibliche, offerto per un periodo di sei mesi, per un’ora la settimana, senza spesa da parte vostra, nell’intimità della vostra casa.

Imparerete le risposte a penetranti domande bibliche come: Perché invecchiamo e moriamo? Dove sono i morti? Perché Dio permette la malvagità? Le chiese della cristianità insegnano realmente ciò che contiene la Bibbia? Che cosa significano realmente le attuali afflitte condizioni del mondo? Che cosa ha in serbo il futuro per voi e per la vostra famiglia?

Più di un milione di famiglie si valgono già di questo gratuito studio settimanale. Imparano ciò che insegna realmente la Bibbia. E ne sono così entusiaste che a decine di migliaia ne parleranno ai loro vicini.

Se non conoscete i testimoni di Geova, scrivete agli editori di questa rivista. Un testimone di Geova del vostro vicinato vi farà visita per mostrarvi come anche voi potete conoscere le cose rallegranti contenute nella Parola di Dio, la Bibbia.

Sia che ora pratichiate o no una religione, avete verso voi stesso il dovere di sapere quali verità sono realmente contenute in questo antico libro ispirato. Potreste accorgervi che questa straordinaria conoscenza vi spinge ad avere lo stesso zelo, a compiere la stessa attività e a mostrare lo stesso impegno personale manifestato lungo tempo fa dai cristiani del primo secolo!

“Chi cammina con le persone sagge diverrà saggio, ma chi tratta con gli stupidi se la passerà male”. — Prov. 13:20.

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