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  • g76 8/5 pp. 30-31
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  • Uno sguardo al mondo
  • Svegliatevi! 1976
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  • La chimica dell’inquinamento
  • Il libro più tradotto del mondo
  • L’evoluzione è infondata
  • Si esportano colline
  • Spigolatura del grano
  • Città giapponesi “al verde”
  • Andiamo in vacanza?
  • Proteggiamo i nascituri
  • Mais, pianta antica utile all’uomo moderno
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  • Le meraviglie del mais
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    Svegliatevi! 1976
Altro
Svegliatevi! 1976
g76 8/5 pp. 30-31

Uno sguardo al mondo

La chimica dell’inquinamento

Per secoli il mare è stato impiegato come “un pozzo nero e una paletta per spazzature”, afferma il giornalista Sergio Brandi in un suo recente articolo sull’inquinamento che sta danneggiando il Mediterraneo e le sue coste. “Le civiltà si sono alternate lungo le sue coste per seimila anni, e ciascuna di esse vi ha depositato qualche cosa. . . . Ma ora viene sottoposto a un tipo di inquinamento talmente esoso ed esagerato da far ritenere che nessun mare dell’estensione del Mediterraneo potrebbe riuscire indefinitamente a vincerlo. Se si mescola, mettiamo, un leggerissimo e sottile strato di petrolio sulla superficie del mare con getti di insetticidi del tipo DDT dalla terraferma ne deriva un vento che scende lungo le coste del Tirreno giù giù lungo tutta l’Italia occidentale, un vento che s’affloscia intorno a un prodotto semplicemente fantastico: la miscela petrolio–DDT crea una molecola quasi indistruttibile. Sulle foglie degli alberi si stende una specie di smalto e gli alberi finiscono soffocati. Il destino delle foreste lungo le coste della Toscana ne è una prova”. E aggiunge: “A tutto questo si è rivolta finora poca attenzione. Non si tratta qui di singoli elementi inquinanti. Siamo di fronte alla convergenza di tutta una serie di elementi ciascuno dei quali è dannoso per se stesso, ma che uniti diventano una forza distruttiva veramente seria”.

Il libro più tradotto del mondo

La Bibbia è ancora il libro più tradotto del mondo: Le traduzioni che ne sono state fatte hanno raggiunto nel 1972 il numero di 109. Seguono le opere di Karl Marx (62 traduzioni), Engels (59) e Lenin (57).

L’evoluzione è infondata

Gli evoluzionisti asseriscono che Dio non creò gli organismi viventi “secondo le loro specie”, come dice la Bibbia. Affermano, invece, che queste varie forme di vita si evolsero gradualmente, cambiando nel corso di milioni d’anni. Tuttavia, gli scienziati che ci credono restano ripetutamente perplessi quando trovano fossili di antichi organismi viventi identici agli organismi viventi d’oggi. È stata recentemente riferita un’altra di queste scoperte, e questa volta si tratta di fossili di alghe verdi-azzurre. Science News riferisce: “Le nuove prove ora presentate da un gruppo di paleontologi dell’Università Harvard mostrano che un fossile di alga verde-azzurra corrisponde quasi perfettamente a quella che si trova oggi. Il fossile che hanno identificato è anche il più complesso che sia mai stato scoperto”. Dopo tutto quel tempo, questa forma di organismo vivente non è cambiata in qualcosa di diverso. Non c’è stata “evoluzione”. Ma non ci fu mai, poiché gli organismi viventi si riproducono solo “secondo le loro specie”. — Gen. 1:11, 21, 24.

Si esportano colline

In Svizzera vi sono severe leggi per la tutela del territorio e del paesaggio. Questo rende praticamente impossibile aprire nuove cave in quella nazione. Pertanto, materiali come terriccio, ghiaia e sabbia, necessari per le costruzioni, sono rari e hanno raggiunto prezzi così alti sul mercato che gli Svizzeri ritengono conveniente importarli. Da dove? Dalla confinante Italia, dove le leggi sulla tutela del paesaggio non sono così rigide e dove le cave quindi abbondano. Si riferisce, ad esempio, che a Cantello, in provincia di Varese, una collina non lontana dal centro abitato è stata pian piano trasferita in Svizzera quasi per intero. Nonostante il tentativo delle autorità comunali di revocare la licenza ai “divoratori della collina”, si dice che i lavori continuino.

Spigolatura del grano

Alcuni universitari dell’Illinois (U.S.A.) hanno spigolato a mano decine di quintali di grano dopo che era stata fatta la normale mietitura con le macchine. A quel tempo il grano si vendeva per circa 2.000 lire al bushel (l. 36), e così essi guadagnarono denaro da offrire a organizzazioni private impegnate a soccorrere gli affamati del mondo. Uno studente, osservando che se il grano non fosse stato raccolto a mano sarebbe rimasto a marcire fino all’aratura della terra, disse: “Quello che si vede qui è solo un piccolo esempio dello spaventoso spreco che avviene nella moderna agricoltura meccanizzata”. Gli esperti di agricoltura calcolano che le mietitrebbia fanno perdere circa il 5 per cento della raccolta di grano del paese, che è di 5.700.000.000 di bushel.

Città giapponesi “al verde”

Non è solo nel mondo occidentale che le città hanno problemi finanziari. Il Daily Yomiuri di Tokyo riferisce che 643 città giapponesi sono “sull’orlo del fallimento”, soprattutto a causa dei netti aumenti dei salari dei dipendenti del comune e delle crescenti spese per i servizi sociali. Nello scorso anno fiscale il numero delle città aggiunte all’elenco di quelle in condizioni critiche era raddoppiato rispetto all’anno prima.

Andiamo in vacanza?

In Italia quest’anno le vacanze costeranno di più. È stato previsto che rispetto al 1975 le tariffe alberghiere aumenteranno quest’anno del 15-20 per cento. La causa non è semplicemente il continuo aumento del costo della vita o del lavoro. C’è anche il problema dello scaglionamento delle vacanze che, se fosse risolto, permetterebbe ad alberghi e ristoranti di organizzare meglio il loro lavoro, con conseguente riduzione dei costi. Avviene invece che questi esercizi devono vivere con “brevi periodi di altissima intensità di lavoro e lunghi periodi di lavoro nullo o estremamente ridotto. Fattori entrambi che causano una lievitazione dei costi”. L’anno scorso, ad esempio, la crisi economica ha prodotto una riduzione dei periodi dedicati alle ferie e una loro maggiore concentrazione nei mesi di luglio e agosto. Si spera che quest’anno, a causa dei nuovi aumenti delle tariffe, più gente approfitti della stagione morta, quando c’è meno affollamento e si paga di meno.

Proteggiamo i nascituri

Le donne incinte ricevono da molto tempo il consiglio di evitare gli eccessi nel mangiare e nel bere e di non fumare per proteggere i nascituri. Recentemente due ricercatori all’Ospedale Johns Hopkins, dopo oltre un anno di esperimenti, hanno asserito che le donne incinte che fumano potrebbero sottoporre i nascituri a parziale asfissia. Essi dichiararono che il nocivo ossido di carbonio derivante dal fumo delle sigarette può eliminare l’ossigeno che dal torrente sanguigno della madre passa attraverso la placenta nel feto. In seguito ad altre ricerche condotte dall’Università dell’Illinois è stato asserito che vi sono le prove, benché incomplete, che le donne incinte che bevono più di sei tazze di caffè al giorno tendono apparentemente ad avere una percentuale più elevata di aborti, decessi di feti e bambini nati morti.

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