BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • Domande dai lettori (1)
    La Torre di Guardia 1954 | 1° febbraio
    • ingordo o ebbro in tali occasioni, né in alcun’altra circostanza. Quando si trovava in raduni sociali si serviva delle occasioni per dar gloria a Dio, ma non impegnava le sue serate nei ricevimenti né si esauriva nella vita sociale. Era il suo zelo per Geova e l’opera di predicazione che occupava il suo tempo e la sua energia. Lo stesso dovrebbe essere per noi, equilibrando le nostre diverse attività proporzionalmente alla loro importanza.

  • Domande dai lettori (2)
    La Torre di Guardia 1954 | 1° febbraio
    • Domande dai lettori

      ◆ Vissero altre persone prima di Adamo? Dove trovò Caino sua moglie? — G. B., Alberta, Canada.

      Adamo ed Eva furono i primi umani; tutti gli altri sono discesi da loro. Di Adamo Genesi 5:4 dice: “Generò figliuoli e figliuole”. Caino sposò una di queste figlie. Nessuna d’esse fu menzionata nel racconto all’atto della sua nascita, ma furono tutte semplicemente riconosciute alla conclusione del racconto della vita di Adamo. Raramente la Bibbia indica la nascita delle fanciulle individualmente. Prima di Genesi 5:4 si parla di altri che avevano mogli e generarono figli, eppure non c’è alcuna registrazione della nascita di tali donne. Il caso di Caino non è eccezionale. (Gen. 4:16-26) A questo riguardo, anche gli scienziati evoluzionisti generalmente ritengono che vi fosse solo una coppia originale, e che la loro discendenza si sia incrociata, fratello con sorella.

  • Domande dai lettori (3)
    La Torre di Guardia 1954 | 1° febbraio
    • Domande dai lettori

      ◆ Nel 3º paragrafo a pagina 312 La Torre di Guardia del 15 ottobre 1951 dice: “Devono pregare su di lui, in modo ch’egli possa udire ciò che pregano e possa mostrare d’essere d’accordo, col suo ‘Amen!’” Significa questo che dopo che uno ha pregato in un’adunanza o a tavola tutti quelli che ascoltano dovrebbero dire “Amen” per mostrare che sono d’accordo? — A. B., Costa d’Oro.

      No, ciò significherebbe separare arbitrariamente la dichiarazione dalla sua posizione. La Torre di Guardia trattava il caso di uno spiritualmente ammalato su di cui gli anziani della congregazione dovevano pregare. La loro preghiera doveva aver lo scopo di edificare e rinforzare il malato, considerando i suoi problemi e dando consigli e indicazioni scritturali per risolverli, e invocando l’assistenza di Geova a favore di colui che è malato spiritualmente. Ma si lascerebbe aiutare la persona afflitta? Riconoscerebbe essa le sue mancanze, i motivi della sua distretta spirituale, la saggezza dei consigli dati, la necessità di seguire i procedimenti suggeriti per avere guarigione? O si era essa tanto smarrita dal giusto sentiero e divenuta così debole spiritualmente da non rispondere all’assistenza della preghiera? In tal caso ci sarebbe un po’ di dubbio circa il risultato della preghiera sulla persona e del suo contenuto. Perciò una sua chiara espressione a voce alta sarebbe appropriata, e un “Amen” chiaramente formulato o dal cuore sarebbe il modo di mostrare accordo con la preghiera.

      La situazione è diversa nel caso di preghiere tenute nelle adunanze o all’ora dei pasti. Non c’è ragione di dubitare che la preghiera non sia accettata da tutti gli uditori. Una preghiera appropriata in tali occasioni non provocherà disaccordo, e non si richiede nessuna espressione d’accordo. Non c’è però obiezione che alla conclusione gli ascoltatori aggiungano un “Amen” ad alta voce se lo desiderano. Il popolo pronunciava il suo “Amen” al termine di un salmo di ringraziamento di Davide, e in altre occasioni gl’Israeliti indicavano l’accordo con la stessa espressione. (Deut. 27:14-26; 1 Cron. 16:7-36; Apoc. 5:14) Commentando sulla preghiera in lingua sconosciuta Paolo disse: “Come dirà Amen l’uomo che occupa il posto della persona comune, al tuo rendimento di grazie, dato che non sa quello che dici?” (1 Cor. 14:16, NW) Noi oggi non parliamo in lingua sconosciuta, ma alcuni che pregano non sempre mostrano considerazione per i loro ascoltatori umani esprimendosi chiaramente e con sufficiente volume di voce per esser facilmente uditi. Tali preghiere non edificano gli ascoltatori, e questi non possono perciò unirsi allo spirito della preghiera e delle invocazioni o indicare l’accordo con espressioni di “Amen”, siano esse sottovoce o ad alta voce.

      La parola “Amen” indica anche agli ascoltatori che una conclusione è stata raggiunta. (Sal. 41:13; 72:19, 20; 89:52; Rom. 16:27; Gal. 6:18; Giuda 25) Per questa ragione è opportuno che chi prega ad alta voce concluda sempre con un “Amen” che sia chiaramente udito. Indicherà così che ha finito, e gli ascoltatori a capo chino possono riprendere le loro normali posizioni. Dunque colui che prega ad alta voce dovrebbe dire “Amen” alla fine; e gli ascoltatori possono dirlo o meno, come vogliono.

Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
Disconnetti
Accedi
  • Italiano
  • Condividi
  • Impostazioni
  • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
  • Condizioni d’uso
  • Informativa sulla privacy
  • Impostazioni privacy
  • JW.ORG
  • Accedi
Condividi